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mercoledì 17 febbraio 2010

I genitori educano i figli e li assistono nelle loro necessità



Non vi è per un genitore una maniera più gradita a Gesù di camminare insieme verso la salvezza di quella di bene educare i figli ed assisterli nelle loro necessità. Nell'ordinario della vita dei figli vi è la scuola, ma la scuola non può educare senza la presenza dei genitori.Ognuno , che sia un docente oppure un genitore, comprende le difficoltà che nascono quando la famiglia e la scuola danno insegnamenti e comportamenti opposti. L'alunno non riesce ad acquistare una maniera utile e coerente di pensare e di comportarsi.Faccio due esempi dei quali ho avuto conoscenza diretta. All'asilo nido una mamma mandava un bambino di circa tre anni ancora con il pannolino.La maestra convocò i genitori e riuscì a collaborare con essi per l'autonomia del bambino.Senza quella collaborazione il bambino avrebbe avuto un disagio psicologico con sviluppo di posizioni autistiche per disagio nei rapporti con gli altri bambini.Il figlio di una d.ssa ,già docente e poi giornalista,separata,in seconda liceo, cioè a quindici anni pesava 120 chili, era restìo a socializzare e decisamente scarso in tutte le materie.Faceva senza risultato lezioni private.La mamma chiedeva ansiosamente raccomandazioni.Si convenne per un colloquio settimanale con la coordinatrice di classe e con i docenti delle discipline di base. Eliminate le lezioni private,orientata per la via giusta la mamma, il ragazzo acquistò gradualmente autostima e si riprese. I genitori hanno interesse a collaborare con la scuola in maniera fattiva e serena,perché essa funzioni bene,i giorni di lezione ci siano tutti,la disciplina sia rispettata. Se il colloquio è continuo e sereno i figli ne trarranno grande giovamento ed a scuola non vi saranno prepotenze e bullismo. Le leggi che regolano la scuola- raccolte in un testo unico-,prevedono che ogni docente dedichi un'ora la settimana al colloqio con i genitori, inoltre almeno tre incontri scuola-famiglia,la presenza dei genitori nei consigli di classe ,di disciplina e nel consiglio di istituto.

I genitori adempiono il proprio dovere e camminano con Gesù sulla via della salvezza,se,secondo quanto è contemplato nella legge, partecipano alla vita della scuola con spirito cristiano, cioè con fattività e modestia e rendendosi presenti specie nei momenti critici, quando la scuola si vede abbandonata dagli enti preposti,Ministero, Comune,Regione,ASL,CSA ecc...E' l'unione che fa la forza. E' l'unione e la partecipazione dei cattolici alla vita sociale che ridà dignità alla società ed alla scuola.

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