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mercoledì 30 dicembre 2009

Santa Teresa di Lisieux

Come possono nella Chiesa coesistere i grandi dottori della Chiesa ed i poveri ignoranti
le grandi fondatrici di opere come madre Teresa ed una monacella che accudisce malati
gente che passa la sua giornata a pregare e ripete sempre le stesse parole e santi la cui
dottrina è l'appoggio positivo e sicuro di ogni ascesa al Signore?
Allora ho pensato al sole che illumina i grandi alberi e le spighe di grano e le indora ed anche
i piccoli fiori di campi e le pianticelle appena nate.
Eppure a tutti dà la vita e tutti sono ugualmente pieni e soddisfatti perché ciascuno ha la luce che può contenere e ciascuno è contento della vita che gli deriva perché è quella adatta a lui,
alla sua esistenza,alla funzione che ha nel creato.
Infatti il creato è bello ed utile per le piante grandi e piccole, per le erbe odorose di muschio e per i fiori, per le patate che crescono sotto terra e per le ciliege che indorano di rosso l'aria.
Per ogni essere creato Dio ha stabilito un piano provvidenziale della sua esistenza. Se esso non fosse turbato ogni creatura sarebbe felice e non morirebbe mai poichè vi sarebbe per tutte il dies natalis. Non avviene mai che il piano provvidenziale di Dio proceda senza disturbatori ed attentatori che insidiano e traumatizzano la creatura in ogni istante di vita.
Particolarmente insidiosa è la dazione ambientale, cioè il danno che viene da una organizzazione di vita sociale che dovrebbe bene educare i bambini ed invece li abbandona e li corrompe, che dovrebbe dare speranza ai giovani ed invece non gli offre prospettive di lavoro onesto e di studio fruttuoso, dovrebbe assistere i deboli ed i diversi per razza,per colore di pelle ed invece li perseguita. Una società egoista e corrotta è una società lontana da Dio,una società che si fa un idolo a sua somiglianza e lo adora, una società che in nome del suo idolo che chiama Dio perseguiterà sempre più i cristiani.
Cerchiamo nel nostro piccolo, nel nostro ordinario che sia rispettata la dignità dell'uomo, i principi della solidarietà e della carità cristiana e pretendiamo che chi è preposto alla direzione della società della famiglia del quartiere del paese della città della regione della nazione li rispetti. Noi abbiamo l'età per parlare e parlare con saggezza. Se saremo dei semplici trasmettitori della parola di Gesù che vive e cammina insieme con noi per le strade del mondo,se non avremo paura, cambieremo il mondo a comincire DA QUELLO DELLA NOSTRA FAMIGLIA, DELLA NOSTRA PARROCCHIA. NON ABBIAMO TIMORE.

domenica 27 dicembre 2009

La militanza sociale dei cattolici

In queste serate ho visto in televisione il Cardinale di Napoli al minimo dieci volte:

a) una volta stava con Massimo Ranieri allo spettacolo di beneficenza con allegata
asta per la Casa di Accoglienza di ragazze madri e ragazze sviate;


b) una volta stava tra i barboni misti a gente povera ed affamata al pranzo offerto dalla curia,
cioè da lui,

c) una volta tra gli sfollati di S. Carlo alle Mortelle, nel cuore dei Quartieri, cioè del malaffare di
Napoli, a cercare un posto per quella povera gente per dormire la notte.

Potrei continuare e continuare perché la situazione è al limite della sopportazione e lui sta per tutto
perché la gente ha bisogno.


Carissimi ,benvestiti e ben forniti politici ed amministratori, la gente "schiatta" e voi continuate
a fare gli "strologhi". Gli togliete l'acqua e le medicine - le analisi i malati non le possono fare a
tempo indeterminato. Gli operai, i tecnici, le persone perbene di alta specializzazione, sono senza
lavoro. A Natale hanno mangiato pane e salame ed un bicchiere di vino. Voi,insieme con le categorie
dei privilegiati, "schiattate" a tavola e avete,poi, bisogno, del bicarbonato.
Signori ill.mi, se siete rossi o neri o verdi appartenete tutti alla stessa razza di chi ce l'ha e non lo dà.
Non mollate la cosa pubblica perché ci succhiate bene e volete continuare. Io non dico come padre Alex
Zanottelli quando avete tolto l'acqua ai poveri "Maledetti ricchi". A tutti può sfuggire una imprecazione,
anche a Cristo, che ha dato in Croce la propria vita per gli uomini per tutti gli uomini ed i capi,i dirigenti,i potenti
hanno continuato a fare il male, scandalizzando i "piccoli",proprio come fate voi. Non lo dico, ma mi sento ribollire
il sangue per la ribellione. Peccatori pieni di stravizi ,di male compagnie e di malaffari convertitevi. La vita è
"nu muorze" poi sarete davanti a Dio. Convertitevi per non morire dannati.


Cari amici,fratelli in Cristo,care sorelle in Cristo,costruiamo Carità e Giustizia, la giustizia misericordiosa di Dio
che si esprime attraverso le opere di misericordia spirituali e temporali. Vi voglio bene. Vogliamoci bene in Cristo Re
e raduniamoci nella preghiera alla Madonna perché ci conforti di queste grandi amarezze e ci accompagni anche Lei,
insieme con Gesù, lungo la strada.

venerdì 25 dicembre 2009

CHI SA FA ANZI DEVE FARE

E’ una maniera di dire di Don Oreste Benzi, è però un costume di vita, una scelta di onestà e di testimonianza che incombe su tutti i cittadini, ma in particolare a coloro che, in una maniera o nell’altra, hanno responsabilità di agire perché sono al corrente dello stato del paese ed hanno il compito di amministrare, di educare, di portare la Parola e la Testimonianza evangelica, di dare sicurezza al paese. Sono gli amministratori ed i politici, gli imprenditori, i sacerdoti, le forze dell’Ordine, in linea generale siamo tutti i cittadini che, rinnegando la consuetudine di farsi i fatti propri senza rispetto delle regole, dobbiamo imparare a vivere in maniera solidale e civile. Passiamo dalla coscienza attuativa –citata da Don Benzi- fatta di interesse di potere ad una coscienza attuativa aperta ai bisogni degli altri, soprattutto dei quartieri dolenti del paese, degli strati sociali più bisognosi di assistenza, delle età che, maggiormente, hanno bisogno di educazione, di mezzi e di guida, fanciulli, giovani madri, anziani, poveri, invalidi, giovani in formazione.




Ma chi ha costruito i marciapiedi ? Possibile che nessuna carrozzella a rotelle possa percorrere le strade se non va sulla carreggiata a suo rischio e pericolo ? I colpevoli ci sono. Da chi le ha fatte a chi le dovrebbe curare e governare. Provvedano. E’ un loro dovere.
Da quando hanno chiusa “la differenziata” anch’io getto tutta la “monnezza” sul mucchio. Il concetto è questo : stiamo costruendo una scuola più grande per accresciute esigenze. Nel frattempo chiudiamo quella che c’è e lasciamo gli scolari sulla strada. Anzi è peggio ,perché “la monnezza” infradicia l’aria che si respira ed il sangue che circola nelle vene. Ci porta alla morte, ad una brutta morte. Invece di alzare alle stelle le tasse e spremere le tasche dei cittadini normali, visto che stiamo in una emergenza che più di questo non si può – ed a questo ci hanno portato i dirigenti (tutti) -, assegnate ad ogni famiglia una quota giornaliera da smaltire ed iniziate, da subito, la differenziata porta a porta.
Ma per quale mai recondita ragione non si vuol provvedere alle zone disastrate? Zone straziate. Si costituisca ,per ciascuna zona, un gruppo guidato da un amministratore esperto capace determinato ed onesto e composto da un tecnico del Comune ,che conosca storia passata ed attuale dei luoghi, da



medici e personale paramedico della ASLNA2, (che pure deve farsi carico della realtà o vuol fare solo commissioni e consulenze?), da personale delle Forze dell’Ordine che sappia dove e come si deve agire per prevenire il malaffare, dai parroci del paese e da loro collaboratori, da volontari. Si scavino i fondi ,dove ci sono, per costruire quegli impianti che dovevano esserci prima di assegnare gli alloggi. Si elabori un piano. Si dica chiaro ai cittadini : “ Non si è provveduto finora perché i soldi non sono sufficienti. Gli uffici addetti alla 219 sono scomparsi. Le autorità superiori, provinciali e regionali sono latitanti, come se il fatto – la miseria la corruzione il malaffare- non li riguardasse. Il piano è questo. Occorre tot danaro . Sottoscrivete e camperete in pace. Se voi finanziate e noi non adempiamo siamo otri vecchi et ipso facto scompariremo dalla vita pubblica, deporremo i nostri impieghi e saremo sostituiti da otri nuovi. Personalmente sono d’accordo che gli otri vecchi vanno sostituiti.
E allora avanti. La situazione è tragica, ma “il vento è favorevole,però bisogna dare una mossa creativa. Questo è il kairos, il tempo dell’intervento di Dio” è giunto. Fuori i fannulloni ed i profittatori .
Vincenzo Cicala

mercoledì 23 dicembre 2009

L' Ospite di Natale

Mi sono addormentato pensando a chi invitare per la notte di Natale : a) la signora Elisa. Ho sentito che gridava nel telefonino "400 euro, tieni prendi e porta a casa per Natale" E' una colf. A settembre ha preso una parte della 13° perché stavano sfrattando lei ,vedova con tre figli. Poi
ha preso il resto perché le stavano staccando la corrente per una bolletta non pagata. Poi ha preso un anticipo sul mese perché un cognato le aveva prestato i soldi e la stava malmenando. Vorrei averla al cenone di Natale, con i figli perché da sola non ci verrebbe; b)quella ucraina vecchia e lacrimosa che dormiva in piena piazza Garibaldi a Napoli, avvolta in una coperta. "Oh"
fece in difesa pensando che volessi cacciarla, poi sorrise a tutta faccia "Io con questo mangiare. comprargli cibo".Credo si riferisse ad un uomo seduto su uno scalino ; c) quell'uomo al semaforo di via Arnaldo Lucci "Hai capito? Tu quella la lasci stare. Quella è mia moglie." -gridava rivolto a un biondo vestito bene, che lo sopraffaceva con forza ed autorità. Era un gruppo di romeni e capii che il capo stava arruolando le prossime da prostituire. Io me ne scappai con la macchina per non essere coinvolto, ma ora vorrei riparare ed averli tutte e due,marito e moglie al cenone con me ; d) quell'invalido che intravidi ad Aversa a piazza Cimarosa, un uomo sui trentanni sulla sedia a rotelle. Era agosto. Le porte erano appannate. Lasciavano una fessura e lui vi sporgeva con il capo e con lo sguardo e guardava guardava quelli che passavano per la strada.
Ma c'è tanta tanta gente che vorrei invitare. Oggi, quì sulla terra, sarebbe quasi una stranezza. Eppure c'è chi lo fa e non è fesso. Il cardinale di Napoli, per esempio. Magari domani vorrai entrare dove stanno loro, belli felici e beati e messi a nuovo. Avendoli conosciuti, ti puoi sempre fare una raccomandazione per il Paradiso. Ci sarà Gesù che ha trascorso una vita in mezzo a loro, la Madonna che li ha sempre stretti al Suo Cuore, e poi Madre Teresa, S. Giovanni Bosco ecc...

martedì 22 dicembre 2009

La piccola via

La città della gioia - ediz. S. PAOLO 1985
"IO SONO INDU',DISSE,MA MI PIACEREBBE CHIEDERLE IL PERMESSO DI CONSERVARE QUEST'IMMAGINE IN RICORDO DEL NOSTRO INCONTRO."
A QUEL PUNTO IL POLIZIOTTO SPIEGO' L'IMMAGINE DELLA SACRA SINDONE "CAPO ECCO COSA ABBIAMO TROVATO NELLA SUA STANZA.HA DICHIARATO CHE è IL MIO SIGNORE" "E' GESU' CRISTO " PRECISO' LAMBERT "SUBITO DOPO LA SUA MORTE SULLA CROCE" "E' CON LUI CHE SI è SPOSATO" "SONO IL SUO SERVITORE"
Lambert è un sacerdote diocesano che si immerge nella bidonville di Calcutta e vive la vita dei più poveri, come un sacerdote che è uno di loro.Entra nella comunità e vive come loro e presta
la sua opera quando ne è richiesto.In una settimana di sommosse, viene accompagnato al commissariato come sovversivo, ma viene riconosciuto come un uomo buono che aiuta chi ha bisogno come può ed ogni volta che ne è richiesto.
Nota: la vicenda di Paul Lambert è la nostra vicenda. Noi ci inseriamo nella comunità -e la comunità è costituita dal nostro prossimo - e viviamo le sue vicende come uno di loro. In essa portiamo lo spirito di Cristo ed agiamo seguendo il Suo esempio. Egli è il nostro Signore e ci indica lo stretto legame tra credere ed operare. Perciò noi viviamo le vicende degli ultimi - dei giovani, degli immigrati, delle donne , degli anziani, degli invalidi e collaboriamo perché i talenti che hanno ricevuto dal Signore vengano adoperati e la Luce riflessa dello Spirito risplenda sui loro volti. Cosa vale dire? Noi non abbiamo parole vere. Le nostre parole vere sono le Parole del Vangelo. Testimoniare il Nostro Signore, edificare la Speranza, crescere la pianticella dell'Amore di Dio questo è il nostro compito.
Paul Lambert è colpito dal colera.Nel timore di perderlo gli abitanti della bidonville fanno intervenire il console per trasportarlo in una buona casa di cura "In un ospedale per tutti, signor console.Non in una clinica per i ricchi" -dice Lambert. "Il mio desiderio non è di riprendere le mie attività,signor console, ma di essere sicuro di poter sempre guardare in facciA E SENZA VERGOGNA GLI UOMINI CHE MI STANNO INTORNO"
Noi non riusciamo a sopportare che tante persone non riescono a curare le loro malattie,perchè l'ASL non ha i mezzi per gli accertamenti, perché sono clandestini e non hanno diritto, perché non hanno una persona che si prenda cura di loro e li a ccompagni alla terapia. Questo succede soprattutto per i disabili. Noi, servitori di Cristo,diamo la nostra opera soccorrendo generosamente secondo le opere di misericordia . Noi, come teastimoni di Cristo abbiamo anche il dovere di fraternamente correggere chi ruba, chi non compie il proprio dovere,chi si sottrae all'orario di pubblico lavoro,chi vende la propria sapienza ad un costo unitario di visita che non è sostenibile. Il nostro impegno è verso il singolo e verso la comunità sempre con lo spirito di umiltà e la gratuità con la quale opera Gesù,che vuole solo amore ed ha sete solo di anime. "Saranno le vostre opere a darmi la misura dell'amore per Me. Ma non siate mai sfiduciati poichè la mia luce illuminerà la vostra strada, io camminerò con Voi e, come amico, Vi prenderò per mano ed accompagnerò nel mio Regno. Voi non sentrirete la morte, che Io non ho creata, che sono venuto a cancellare e che per voi sarà sostituita dal dies natalis. La Carità, amici, l'Amore di Dio opererà il miracolo.