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martedì 22 dicembre 2009

La piccola via

La città della gioia - ediz. S. PAOLO 1985
"IO SONO INDU',DISSE,MA MI PIACEREBBE CHIEDERLE IL PERMESSO DI CONSERVARE QUEST'IMMAGINE IN RICORDO DEL NOSTRO INCONTRO."
A QUEL PUNTO IL POLIZIOTTO SPIEGO' L'IMMAGINE DELLA SACRA SINDONE "CAPO ECCO COSA ABBIAMO TROVATO NELLA SUA STANZA.HA DICHIARATO CHE è IL MIO SIGNORE" "E' GESU' CRISTO " PRECISO' LAMBERT "SUBITO DOPO LA SUA MORTE SULLA CROCE" "E' CON LUI CHE SI è SPOSATO" "SONO IL SUO SERVITORE"
Lambert è un sacerdote diocesano che si immerge nella bidonville di Calcutta e vive la vita dei più poveri, come un sacerdote che è uno di loro.Entra nella comunità e vive come loro e presta
la sua opera quando ne è richiesto.In una settimana di sommosse, viene accompagnato al commissariato come sovversivo, ma viene riconosciuto come un uomo buono che aiuta chi ha bisogno come può ed ogni volta che ne è richiesto.
Nota: la vicenda di Paul Lambert è la nostra vicenda. Noi ci inseriamo nella comunità -e la comunità è costituita dal nostro prossimo - e viviamo le sue vicende come uno di loro. In essa portiamo lo spirito di Cristo ed agiamo seguendo il Suo esempio. Egli è il nostro Signore e ci indica lo stretto legame tra credere ed operare. Perciò noi viviamo le vicende degli ultimi - dei giovani, degli immigrati, delle donne , degli anziani, degli invalidi e collaboriamo perché i talenti che hanno ricevuto dal Signore vengano adoperati e la Luce riflessa dello Spirito risplenda sui loro volti. Cosa vale dire? Noi non abbiamo parole vere. Le nostre parole vere sono le Parole del Vangelo. Testimoniare il Nostro Signore, edificare la Speranza, crescere la pianticella dell'Amore di Dio questo è il nostro compito.
Paul Lambert è colpito dal colera.Nel timore di perderlo gli abitanti della bidonville fanno intervenire il console per trasportarlo in una buona casa di cura "In un ospedale per tutti, signor console.Non in una clinica per i ricchi" -dice Lambert. "Il mio desiderio non è di riprendere le mie attività,signor console, ma di essere sicuro di poter sempre guardare in facciA E SENZA VERGOGNA GLI UOMINI CHE MI STANNO INTORNO"
Noi non riusciamo a sopportare che tante persone non riescono a curare le loro malattie,perchè l'ASL non ha i mezzi per gli accertamenti, perché sono clandestini e non hanno diritto, perché non hanno una persona che si prenda cura di loro e li a ccompagni alla terapia. Questo succede soprattutto per i disabili. Noi, servitori di Cristo,diamo la nostra opera soccorrendo generosamente secondo le opere di misericordia . Noi, come teastimoni di Cristo abbiamo anche il dovere di fraternamente correggere chi ruba, chi non compie il proprio dovere,chi si sottrae all'orario di pubblico lavoro,chi vende la propria sapienza ad un costo unitario di visita che non è sostenibile. Il nostro impegno è verso il singolo e verso la comunità sempre con lo spirito di umiltà e la gratuità con la quale opera Gesù,che vuole solo amore ed ha sete solo di anime. "Saranno le vostre opere a darmi la misura dell'amore per Me. Ma non siate mai sfiduciati poichè la mia luce illuminerà la vostra strada, io camminerò con Voi e, come amico, Vi prenderò per mano ed accompagnerò nel mio Regno. Voi non sentrirete la morte, che Io non ho creata, che sono venuto a cancellare e che per voi sarà sostituita dal dies natalis. La Carità, amici, l'Amore di Dio opererà il miracolo.

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