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venerdì 26 febbraio 2010

L'appello dei vescovi ai fedeli laici



L'osservazione della società meridionale mostra la "tessitura malefica che avvolge e schiavizza la dignità della persona " da parte della malavita.Si accompagna la corruzione e la debolezza della Pubblica Amministrazione. Coltivare la speranza richiede un intervento di carattere etico per costruire un giusto ordine nella società e di carattere antropologico e culturale per riprendere la deriva delle cattive abitudini di vita che hanno trasformato principi morali e sociali dando origine ad un cittadin altro e diverso ed in perenne ricerca della propria identità. Coltivare la speranza richiede un intervento culturale rivolto soprattutto ai giovani perchè in essi rinasca la speranza di poter costruire un avvenire degno ed onesto mediante il proprio impegno a realizzare tutte le proprie attitudini in maniera fruttuosa ed eticamente, legalmente, corretta.La comunità ecclesiale riconosce ed accompagna l'impegno di quanti operano per far sorgere una nuova generazione di laici cristiani impegnati,capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo compatibile.
Il documento dei vescovi appare come una conferma della sofferenza che gli uomini di scuola - quelli vissuti tra Scampia ed i Quartieri e che ancora vi operano- hanno sofferto in una protesta sterile ed inefficace ma in una testimonianza continua e coerentemente cristiana. Docenti e parroci e sacerdoti e volontari impegnati in un'opera missionaria non coadiuvata dalle autorità civili.
Conferma anche la sofferenza di quei docenti e di quei saacerdoti che hanno vissuto spalla a spalla con i ragazzi e le ragazze dell'Università,ne hanno con attenzione seguito il percorso formativo fino al coronamento brillante degli studi per vederli ridotti a garzoni di bar, a commesse, ad addetti ai call center e, nel migliore dei casi, a lavoro nero negli studi professionali con pagamento delle spese o di lavoro volontario all'Università senza neanche rimborso spese.
Noi abbiamo il dovere di ascoltare la parola dei nostri Pastori e, con modestia e moderazione,caso per caso,circostanza per circostanza, ristabilire il diritto dei giovani a vivere ed a rifondare la società. Non si vuol dire intervenire in aiuto della singola persona ma delle singole categorie e nei singoli casi perché la civiltà va ricucita tassello per tassello. Così in una città è doveroso intervenire in difesa dei ricercatori universitari, delle mamme lavoratrici, degli invalidi. Noi abbiamo l'esempio dei santi missionari in terra nostra. In fondo anche Don Bosco è stato un grande missionario e , più che fare grandi ragionamenti e grandi progetti, è intervenuto ove era necessario. E' stato benedetto da Dio ed è nata la grande opera salesiana. Perciò bisogna scorciarsi le maniche, come suol dirsi ed adoperarsi perché la Pubblica Amministrazione funzioni in maniera onesta e proficua e renda ai cittadini , senza distinzione di colori e di partiti, i propri diritti, senza presentazione da parte dei bos. Oggi questa è carità cristiana ed è in questo canmmino che Gesù ci guida sulla via della salvezza.

lunedì 22 febbraio 2010

Nelle difficoltà di ogni giorno


Maria,Donna vestita di sole.
davanti alle immancabili sofferenze
e alle difficoltà di ogni giorno,
aiutaci a fissare lo sguardo su Cristo.
Giovanni Paolo II
E sempre Giovanni Paolo II, nell'indicare alla Chiesa del terzo millennio il cammino da percorrere,ha detto:" E' ora di riproporre a tutti con convinzione questa misura alta della vita cristiana ordinaria" : la santità.
"Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso,prenda la sua croce ogni giorno e mi segua." (Lc 9,23)
La società di oggi ha alterato il rapporto tra l'uomo e la vita,per meglio chiarire, con quelle esistenze ed istituzioni che sono state poste da Dio e dalla società per permettere all'uomo vita e dignità. Per esempio tra l'uomo ed i beni naturali,l'acqua l'aria la campagna - l'acqua data in possesso ai privati, l'aria inquinata e dannosa alla respirazione,la campagna devastata.
Per esemplificare, a Vibo Valentia come ad Ischia la montagna non frana più,ma si taglia a costoni che precipitano a valle, a Napoli o in Calabria la campagna è inquinata nella falda freatica, cioè nell'acqua che la rende fertile e che l'uomo beve, a Milano ed in tutte le grandi città la periferia ha invaso campagna e paesi vicini cancellando il nome città per sostituirlo con quello di territorio, città paesi e periferie senza confini tra loro. Per esempio tra il capitale ed il lavoro,tra il capitale e la produzione. Il capitale veniva impiegato nella produzione, di manufatti ma anche di materie prime grano,olio,vino. Per la produzione veniva compensato il lavoro in maniera che ,conteggiata la spesa per materie prime,usura delle macchine, ammortamento ecc... rimaneva un utile netto.Oggi,invece,il capitale produce se stesso tramite la finanza creativa,cioè tramite il commercio del danaro in banche e borse ed al pc
vengono anche comprate e vendute quote di Africa e di paesi poveri e la produzione si trasferisce a volo dove il lavoro è senza controllo fino a consumare il fisico del lavoratore in pochissimi anni. Questo capita con le grandi e non nominabili aziende italiane e multinazionali. Per esempio tra l'uomo e la donna, si pensi alla prostituzione ed all'enorme diffusione di forme elitarie di vendita del proprio corpo alla luce quotidiana della cronaca.
Tutto questo ed altro cancellano l'etica e la scala di valori che presuppone , si è evoluto e moltiplicato dagli anni settanta e crea guerre e cataclismi ed enorme diffusione della povertà e concentrazione delle ricchezze della terra nelle mani dell' 8 - 10 % dei cittadini del mondo. La causa è da cercarsi nell'enorme sviluppo di una scienza e di una tecnica mai passate al vaglio della compatibilità umana e sociale. La concentrazione del potere è divenuta enorme,limitando i contenuti della stessa parola "democrazia" ed intendendo per libertà "licenza",cioè una interpretazione della libertà che assoggetta l'uomo al potere. Tutta questa degenerazione
ciascuno può leggerla nella propria città, per esempio a Vibo Valentia od a Napoli,dove le distese di cemento hanno cancellata l'identità della città e dei paesi della provincia. I metodi di guida e governo, cioè della gestione della guida e dell'amministrazione sono divenuti così coinvolgenti da rendere quasi indifendibile posizioni di onestà e di capacità all'interno del potere. E' da questa realtà sociale non rispettosa della vita e della dignità dell'uomo che sorge la verità cristiana ed evangelica della testimonianza cristiana, della santità nel quotidiano svolgersi della vita di ogni giorno. Quello che Cristo ha predicato per il Paradiso ha sempre avuta una funzione di difesa della vita e della dignità dell'uomo. Oggi serve perché la civiltà sulla terra non si estingua e Gesù alla Sua venuta non trovi il deserto della fede. Bisogna che noi cattolici combattiamo l'attentato alla vita dove esso nasce, che ci educhiamo e prepariamo alla pratica della dottrina sociale cristiana, alla evangelizzazione ed alla promozione dell'uomo creatura di Dio. La testimonianza quotidiana,specialmente nell'assistenza all'infanzia,alla famiglia, alle madri,ai giovani,portata a livello ecumenico in tutto il mondo dalle carceri alle ville dei potenti, da Napoli a Milano, dall'Italia all'Europa, dall'Europa all'Africa può portare ad una rivoluzione cristiana radicale ed,oggi, necessaria per evitare una barbarie di una crudezza misurabile ad ogni parallelo con eccidi e disumanità che coinvolgono milioni e milioni di persone. E ne sono una prova i reportage che ogni giorno giungono dal mondo missionario e del volontariato e terra di missione sono divenute anche le nostre città divenute selvagge a cominciare dalla propria città,per esempio da Napoli.

sabato 20 febbraio 2010

Signore consenti ai poveri di poter bere acqua e lavarsi


Gesù,affaticato come era dal viaggio,si era seduto sul pozzo:era circa l'ora sesta.Viene una donna dalla Samaria ad attingere acqua. Le dice Gesù :"Dammi da bere". Bere è una necessità di vita pressante più del cibo stesso.E l'acqua è una necessità di vita che non può essere negata a nessun vivente. Invece è negata. I missionari scavano pozzi in Africa perché l'acqua è adoperata per le produzioni delle multinazionali che si sono insediate sul posto.Padre Zanotelli in Italia lotta perché l'acqua bene comune non sia data da amministrare a privati. Questi missionari camminano con Gesù verso la salvezza. Se noi rivendichiamo la possibilità di bere e di lavarsi ,in Italia ed a Napoli, facciamo il cammino di Gesù.
Il governo ha varato un decreto di legge per la privatizzazione dell'acqua.
La Regione Campania, come ultimo atto del suo mandato prima delle nuove elezioni, ha approvato un aumento del 5% del costo dell'acqua, che la stessa Regione Campania aveva già privatizzato.Non solo, ma ha anche stabilito,con atto di dubbia legalità, che i cittadini devono pagare questo aumento dal 2003, cioè le bollette già pagate devono essere ripagate.
Come si vede non è questione di colore perché il governo è di destra,la
Regione Campania è di sinistra. Noi,invece, più semplicemente siamo cattolici e seguaci di Gesù e rivendichiamo i diritti dei poveri.
La privatizzazione significa che, a casa della signora Elisa,verra un operaio dell'azienda e staccherà il contatore. La signora Elisa con i figli non potrà andarsi a dissetare alla fontana pubblica perché il privato non mette l'acqua, che è in suo possesso,a disposizione del pubblico.
Noi siamo semplici, aspiriamo alla semplicità della Parola,non vogliamo grossi progetti.Vogliamo quella equità e quella dignità dell'uomo che Papi e vescovi hanno sempre rivendicato,specie da quando i ricchi hanno accentuato l'esproprio ai poveri indigeni africani o napoletani dei beni essnziali e la Chiesa, per ispirazione dello Spirito santo ha indetto il Concilio Vaticano II.
Vi prego di inviare un commento a questo post.

mercoledì 17 febbraio 2010

I genitori educano i figli e li assistono nelle loro necessità



Non vi è per un genitore una maniera più gradita a Gesù di camminare insieme verso la salvezza di quella di bene educare i figli ed assisterli nelle loro necessità. Nell'ordinario della vita dei figli vi è la scuola, ma la scuola non può educare senza la presenza dei genitori.Ognuno , che sia un docente oppure un genitore, comprende le difficoltà che nascono quando la famiglia e la scuola danno insegnamenti e comportamenti opposti. L'alunno non riesce ad acquistare una maniera utile e coerente di pensare e di comportarsi.Faccio due esempi dei quali ho avuto conoscenza diretta. All'asilo nido una mamma mandava un bambino di circa tre anni ancora con il pannolino.La maestra convocò i genitori e riuscì a collaborare con essi per l'autonomia del bambino.Senza quella collaborazione il bambino avrebbe avuto un disagio psicologico con sviluppo di posizioni autistiche per disagio nei rapporti con gli altri bambini.Il figlio di una d.ssa ,già docente e poi giornalista,separata,in seconda liceo, cioè a quindici anni pesava 120 chili, era restìo a socializzare e decisamente scarso in tutte le materie.Faceva senza risultato lezioni private.La mamma chiedeva ansiosamente raccomandazioni.Si convenne per un colloquio settimanale con la coordinatrice di classe e con i docenti delle discipline di base. Eliminate le lezioni private,orientata per la via giusta la mamma, il ragazzo acquistò gradualmente autostima e si riprese. I genitori hanno interesse a collaborare con la scuola in maniera fattiva e serena,perché essa funzioni bene,i giorni di lezione ci siano tutti,la disciplina sia rispettata. Se il colloquio è continuo e sereno i figli ne trarranno grande giovamento ed a scuola non vi saranno prepotenze e bullismo. Le leggi che regolano la scuola- raccolte in un testo unico-,prevedono che ogni docente dedichi un'ora la settimana al colloqio con i genitori, inoltre almeno tre incontri scuola-famiglia,la presenza dei genitori nei consigli di classe ,di disciplina e nel consiglio di istituto.

I genitori adempiono il proprio dovere e camminano con Gesù sulla via della salvezza,se,secondo quanto è contemplato nella legge, partecipano alla vita della scuola con spirito cristiano, cioè con fattività e modestia e rendendosi presenti specie nei momenti critici, quando la scuola si vede abbandonata dagli enti preposti,Ministero, Comune,Regione,ASL,CSA ecc...E' l'unione che fa la forza. E' l'unione e la partecipazione dei cattolici alla vita sociale che ridà dignità alla società ed alla scuola.

lunedì 15 febbraio 2010

L'AMORE DI DIO PER L'UOMO


Le tragedie che ci vengono riferite quotidianamente dalla televisione ci toccano, alcune fino alla commozione- per esempio la situazione dei bambini di Haiti dopo il terremoto- altre fino allo sdegno - per esempio le sevizie subite da una giovane donna oppure quelle subite da un alunno modello da parte dei suoi compagni all'uscita della scuola.In ogni caso vi sono persone che soffrono a volte fino all'impossibile- vedi il caso di un uomo che viene chiuso in un sacco e massacrato con cavi eletrici come negli emirati arabi oppure di un giovane che viene picchiato e,poi, abbandonato alla sua sorte nell'ospedale di un carcere a Roma.
In tutti questi casi intollerabili di sofferenze, viene spontanea alle labbra una invocazione a Dio che è quasi una invettiva :"Perché tolleri che avvenga questo?" In realtà questa tolleranza di Dio viene richiamata come colpa ed è un fatto misterioso. Questa tolleranza ha riguardato anche Gesù,cioè Dio stesso. La vita, il processo e la crocefissione di Gesù dimostrano chiaramente che,attraverso la sofferenza, si ha la redenzione dal peccato e cioè dalla distruzione dell'uomo come tale. Ricordo che Gesù allontanò Satana che lo invitava a sfamarsi ed a farsi assistere dagli Angeli ed a prendere possesso del mondo.Ricordo che Gesù allontanò San Pietro che lo invitava ad evitare la Croce. Ricordo che gli astanti dicevano a Gesù Crocifisso:"Se Tu sei Dio, discendi dalla Croce".Gesù non solo non scese dalla Croce ma il Padre lasciò che fosse solo ad affrontare la morte così che Egli disse :"Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato". E morì.
Il sacrificio della Croce era necessario per la Redenzione.
Gesù ha sofferto. Dio ha sofferto.
Ma Gesù nell'Ultima Cena e sulla Croce chiarisce anche i nostri rapporti con Dio e, cioè,
che noi siamo Figli di Dio. Essere Figli di Dio significa partecipare della Sua natura,essere parte di Lui.
E' nella natura delle cose che un padre abbia dolore del dolore dei figli. Ma Dio è andato oltre, si è lasciato pro cessare ed uccidere per ridargli la vita.Il Suo dolore per le tristi vicende degli uomini, che Egli non può evitare come non può togliere all'uomo l'arbitrio di peccare,è reale. Ogni uomo che si perde è una parte di sé che Gli viene strappata. Lungi dall'avere colpa del male degli uomini, ne ha dolore. Questo lo sa la Madonna che lotta per strappare gli uomini alla morte eterna. Questo sanno i santi che continuano a collaborare con Dio per la salvezza degli uomini.
E questo dolore Dio lo soffre ad ogni momento, poiché, in ogni momento, vi è chi si allontana da Lui. Dio stesso non avrebbe tanto dolore se l'uomo si allontanasse verso una persona che l'ama. Invece si consegna nelle mani di chi lo odia. Dio, invece, soffre per l' amore che ha per gli uomini perché Dio è CARITA'.
Queste cose non le comprendiamo in pieno. Le sentiamo,perché,se ci avviciniamo a Dio, sentiamo il Suo Amore e la Sua Parola.
Quando preghiamo con fede è come se dessimo a Dio la possibilità di donarci grazie, perché la preghiera con fede è una ripulsa del peccato, un allontanamento dal Male.
Ed è proprio nei momenti più atroci del vivere che con maggiore fede e speranza possiamo ottenere grazie se preghiamo con fede.
Se ci convinciamo alla preghiera e la rivolgiamo a Dio come atto di Adorazione e di Amore, si verificherà quello che disse Gesù:"Se avete fede quanto un granello di senape,potrete dire a questo monte di spostarsi ed esso si sposterà."
Posasiamo pregare e salvare il mondo

sabato 13 febbraio 2010

La militanza civica è carità cristiana


La carità è il principio non solo delle micro-relazioni:rapporti amicali,familiari,di piccolo gruppo,ma anche delle macro-relazioni:rapporti sociali,economici,politici.La carità,secondo l'insegnamento di Gesù,è la sintesi di tutta la legge.(Dalla introduzione alla enciclica caritas in veritate di Benedetto XVI).
Lo stesso modo di agire del Papa nelle vicende del mondo e della Santa Sede indica che la Carità è anche intervento per riprendere chi sbaglia e danneggia il prossimo.
La comprensione ed il perdono è per il peccatore e,nei suoi riguardi non abbiamo diritto di giudicare.L'intransigenza è contro il male che va indicato e riprovato ed estirpato con decisione.
Noi abbiamo il dovere di condannare i mali che affliggono la nostra società e di adoperarci con decisione e coraggio ad estirparli ed a sostituirvi il bene.
Le vicende scolastiche che coinvolgono i nostri figli hanno la cadenza del calendario scolastico. La previsione degli esiti degli scrutini scolastici è nera sia per la dispersione scolastico estesa alle elementari, sia per le conoscenze acquisite e le abilità maturate. Di chi la colpa e come possiamo testimoniare la nostra carità?
I consigli di classe si sono formati in ritardo- la colpa è del ministero e del CSA che hanno ritardato le procedure per le nomine;
le scuole si sono organizatw in ritardo per il ritardo delle nomine del personale non docente-disfunzione CSA;
le scuole sono state rese agibili dopo l'inizio delle lezioni .In alcune fervono ancora i lavori.in altre i lavori non sono mai iniziati- la colpa è delle amministrazioni provinciali e comunali che hanno la manutenzione scolastica;
gli alunni diversamente abili solo verso Natale hanno avuta l'assistenza materiale-la colpa è dei comuni;
nei comuni della periferia di Napoli vi sono Asili Nido privati ma pressocché nessuno comunale -è colpa delle amministrazioni comunali che, sollecitate dal Cardinale e da persone di buona volontà hanno fatte promesse certe e sono venute meno sicuro- come suol dirsi.
Noi non dobbiamo entrare a far parte del potere, che ha bisogno di ricostituirsi capacità ed onestà. Abbiamo il dovere di condizionarlo con la nostra ferma condanna e di intervenire a riempire le lacune di una cattiva amministrazione che corrode e corrompe la nostra gioventù.La presenza dei genitori a scuola non può
toccare la funzione docente, ma può vegliare perché essa venga espletata in maniera produttiva. Gli alunni devono entrare a scuola senza attardarsi all'ingresso con i pusher, devono fare le ore di lezione del quadro orario,all'uscita devono rientrare a casa. I genitori possono anche darsi turni di presenza a scuola perchè
non accadano episodi di bullismo e di violenza.
"La carità è il principio anche delle macro relazioni" Anche una ronda fuori scuola è carità,basta pensare che
evita di avere drogati a casa. E che drogati! I più belli figli di mamma.
Ove le pecche politiche ed amministrative toccano i nostri gfigli abbiamo proprio uno specifico dovere cristiano di intervento. Se interverremo senza cattivi sentimenti ma solo per il bene dei giovani, se interverremo senza ambizioni ed interessi ma solo per spirito di servizio, Gesù camminerà con noi a scuola. Potete esserne sicuri.

mercoledì 10 febbraio 2010

Essere cattolici significa essere buoni cittadini


Educare i giovani è certamente camminare con Gesù.La predilezione del Padre per i giovani trovò una stupenda evidenza nelle giornate mondiali
della Gioventù a Roma.Il Padre intese aprire il terzo millennio alla Speranza
offrendo la fede e l'entusiasmo dei giovani.
I bambini ed i giovani non hanno ancora maturato quegli abiti di orientamento e di azione che servono a discernere tra ciò che è vero e ciò che è una illusione mediatica,tra ciò che è utile alla vita e ciò che è dannoso,tra ciò che contiene il germe del male e ciò che contiene il germe del bene.
Noi abbiamo l'enorme colpa di offrire un mondo fittizio e surreale ai giovani e, comunque, a tutti coloro che non hanno spirito critico e cultura sufficiente per discernere quello che viene rappresentato come vero da ciò che è vero.Generiamo la fuga dalla realtà dei giovani.
Abbiamo l'enorme colpa di non offrire il necessario: l'affetto e la moralità di una famglia,la difesa della vita e della dignità dell'uomo,il lavoro.
La realtà è che i giovani con diploma di scuola media, ed anche i diplomati ed i laureati,quelli per i quali le famiglie hanno fatto sacrifici enormi nella speranza di una promozione sociale,sono disoccupati e disorientati.
Se vogliamo che il mondo migliora, dobbiamo diminuire l'indice di ascolto non solo delle trasmissioni nocive ai giovani, ma anche della pubblicità dannosa, cioè quella che promuove attività e prodotti deleteri e quella che dipinge felice la vita da vip.
Se vogliamo che i giovani abbiano un avvenire dobbiamo vigilare che gli enti locali compiano il loro dovere
di fornire alle scuole i servizi che la legge prevede,tempestivamente in modo che l'inizio della scuola sia regolare e che lo svolgimento delle lezioni sia continuo.
Dobbiamo e possiamo vigilare perché sia garantita quella disciplina scolastica che la legge prevede:la continuità delle lezioni ed il corretto uso dei mezzi didattici.
Dobbiamo vigilare perché i soldi dati alla scuola per la formazione professionale siano spesi in modo da garantire un contatto diretto con il mondo del lavoro.
Dobbiamo protestare ed esprimere una chiara avversione a progetti megagalattici e dichiarare la nostra propensione perché ai disoccupati sia dato lavoro e non sussidi temporanei.Deve essere garantita la continuità della famiglia. Chi lavora lo faccia con coscienza ma abbia la sicurezza di poter grantire una vita normale alla famiglia. Basta suicidi.

domenica 7 febbraio 2010

Madre


Tu Madre,Santa ed umile Serva di Dio,mai ristai dal servire il Signore e dal salvare gli uomini dal Male.
Noi Ti chiediamo la grazia e la forza della lotta e la gioia della Vittoria sul Male:
-per le nostre famiglie disgregate
-per i nostri bambini deprivati di affetti e di assistenza
-per tante giovanissime madri coinvolte in legami privi della forza della legge e del carisma del sacramento,
-per i giovani che crescono senza speranza di affermazione di un proprio autonomo progetto di vita
-per i deboli,malati anziani invalidi,privi della presenza e dell'aiuto dei propri cari e della pubblica assistenza
-per gli immigrati perché attribuiamo ad essi la stessa dignità nostra di Figli di Dio e non siano più oggetto di sfruttamento e di commercio
-perché nel lavoro vi sia onestà e pace ed i beni siano, per tutti i cittadini,mezzi per soddisfare i primari bisogni dell'uomo
-perché crescano tra noi uomini nuovi, buoni,capaci di immaginare una vita nuova e santa per il
nostro paese, e di avere la forza ed il valore per combattere e vincere il Male
-perché una sola persona siano i nostri uomini consacrati e non si stanchino di essere guida morale del paese ed agenti instancabili di carità e sempre pietosi verso i bisogni e le miserie dell'uomo,così come Gesù.
Madre Pura
Madre santa
Madre Bella Madre Pietosa
Maria S.S. delle Grazie a Te consacriamo i nostri figli e tutte le persone più care che abbiamo- soprattutto poveri malati bambini giovani e anziani perchè Tu rinnovi e restituisca al Signore
il nostro paese.

venerdì 5 febbraio 2010

Madre


In ragione delle grazie che Tu sempre ci hai accordato,della Misericordia che hai ottenuto sempre da Gesù per noi,abbiamo titolo a ricorrere a Te ed a confidare a te le nostre pene.Ora che nessuno ascolta la voce del nostro pianto,ora che non ci sentiamo più famiglia e non sentiamo più gli altri come nostri fratelli,il Peccato ci sovrasta ed assale da ogni parte. ha cancellato la nostra identità. Non riconosciamo più i n ostri luoghi,le nostre case,le nostre strade,neanche i nostri compaesani.
La nostra corruzione ha distrutto il dovere di affermare e difendere la vita dell'uomo che dimora tra noi, qualsiasi sia la sua razza,il suo linguaggio,il suo stato civile, e di rispettarne la dignità. Siamo soli e senza avvenire se non ricominciamo da Te, dalla Tua Grazia e Misericordia, dalla tua Forza di vincere il Male, secondo la missione che hai avuta da Dio, se non ricostruiamo la Speranza di vivere da cittadini degni del Regno di Dio, di ricostruiree il Regno di Dio in questa terra visitata e vinta ogni giorno dal Peccato.

martedì 2 febbraio 2010

Maria, madre nostra, ci ha parlato

Ciao Edoardo,
in televisione ho visto solo su Italia 1 la riunione di Napoli, la vegente nel momento della Apparizione, la commozione di una folla che a me è sembrata numerosa. Giovanni Paolo II confidò che, se non fosse stato Papa, sarebbe andato a Medjuogorje a confessare i pellegrini.
Io non sono potuto venire per gli acciacchi e per l'età,due cose che, combinate insieme ,mi rendono sul momento fragile. Vorrei tanto che ce ne parlassi tu, che ci facessi sentire vicina Maria e ci mostrasti le immagini di ciò che è avvenuto a Napoli.Vorrei anche che ci riportassi il messaggio della Madonna. Ti ringrazio

lunedì 1 febbraio 2010


"Gesù Cristo purifica e libera dalle nostre povertà umane la ricerca dell'amore e della verità e ci svela in pienezza l'iniziativa di amore ed il progetto di vita vera che Dio ha preparato per noi (Benedetto XVI)"
La concorrenza non frenata da regole e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo ci offrono una rappresentazione mediatica di felicità illusoria,una realtà di miseria che vede non soddisfatti i bisogni elementari delle masse e dei cittadini semplici. Dio ci offre Amore e Verità. Li pone nel nostro cuore e non permette che siano sommersi dalla miseria morale costruita dagli uomini. Nessuna Luce della vita vera che Egli ci ha preparato è oscurata. Se non spegnamo la Voce di Gesù, Egli ci accompagna e ci dà la forza di superare in tutti i momenti della giornata l'umana miseria ed iniquità.
Dunque Dio è da cercare in ogni nostro atto,cioè nelle piccole e normali azioni,quelle che compiamo come atti di vita ordinari ed abituali. Nella famiglia,nell'unità dei coniugi,nel rispetto e nel dialogo continuo tra figli e genitori,nel rispetto della procreazione,nell'attenzione verso chi è invalido o in necessità momentanea. Nel lavoro,nella coscienza del compimento con scrupolo della nostra opera. Nella pretesa che i nostri datori di lavoro rispettino la dignità del lavoro e diano ai dipendenti quanto necessario per vivere ed educare i figli in modestia rispettosa della dignità dell'uomo e del cittadino. Nella vita delle città pretendendo che sia salvaguardata la vivibilità. La vivibilità delle cose, per esempio che l'aria sia respirabile, che tutti possano attingere l'acqua potabile per bere e lavarsi,che ci sia lavoro per tutti, che la legge venga rispettata, che non ci sia usura, che non ci siano estorsioni,che non ci siano omicidi, che il danaro pubblico sia amministrato con onestà e capacità e la pubblica aministrazione sia efficiente e corretta e che le iniziative private, anche artigianali, non siano danneggiate dal taglieggiamento della malavita e dalla esosità dei contributi statali. Noi non siamo del mondo, non vogliamo né avere né rappresentare potere,testimoniamo la difesa della vita e dell'integrità dell'uomo e della natura. Una difesa che vive e si nutre negli atti della vita quotidiana. Anche il barbone ha diritto di mangiare alla mensa dei poveri e di dormire su una fetta di strada senza essere scaciato ed ucciso barbaramente.Noi non siamo indifferenti, anzi partecipiamo delle sofferenze degli ultimi. Gli ultimi sono tutti quelli abbandonati alla loro debolezza,alla loro mancanza di autonomia, ricco signore o povero straccione.
Noi camminiamo con Gesù negli atti della vita ordinaria,nei luoghi e nelle occasioni da dove hanno cercato di estrometterlo. In essi dobbiamo ridare presenza ed ospitalità alla grazia di Dio.
Solo allora avremo contribuito alla conversione del mondo,quando a vremo rimesso Dio nelle nostre azioni quotidiane.
Noi abbiamo il dovere di fare questo. Gesù ha detto agli Apostoli "Andate e predicate alle genti"Non costruite imperi, non associatevi a poteri,non fate inutili astrusi e grandi progetti. Nel concreto della vita di ogni giorno,in quelli con i quali ogni giorno entrate in contatto,in qualsiasi maniera,diretta o mediata,immettete la Verità.Non costruite la Verità. La Verità è nella semplicità incontestabile di Dio. Insegnatela in famiglia ed a scuola,nel lavoro e nel tempo libero,giocando a canasta o estraendo un terremotato dalle rovine,partecipando ad un'assemblea oppure attendendo il turno per essere visitato da un medico.Dio non è astrazione,è il concreto della vita aquotidiana.E' nella fame e nella malattia,nel tempo libero e nella partita di calcio,è nella realtà dell'uomo,è soprattutto nei bambini di Haiti RICORDATELO PERCHE' LUI NON LO DIMENTICHERA' nei bambini sfortunati di tutto il mondo,anche in quelli mai nati. Da lì è stato cacciato dall'uomo ed è lì che noi dobbiamo riporLo.