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mercoledì 24 ottobre 2012

 LA   BARBARIE    DELLE    CARCERI
 
La punizione che da il tribunale della malavita è atroce e mira ad abbattere la dignità dell’uomo fino a considerarlo un essere esecrabile. Di solito procede con l’abbattimento del capo marcio, ma quando non può esporsi troppo procede all’abbattimento morale.
La pena che da la società civile si distingue perché salva la dignità dell’uomo e, anzi, serve a riscattarlo ed a ridargliela.
La nazione che agisce verso il reo come la malavita da essa non si distingue.
In Italia le condizioni della carcerazione sono abominevoli e rappresentano bene il degrado e l’inquinamento delinquenziale della classe dirigente, quella che amministra la cosa pubblica ed il parastato e quella che, in collusione con la malavita, inquina di fabbricati e di materiali velenosi e puzzolenti il suolo italiano.
Una delle categorie che affolla il carcere è quella dei clandestini, gente che è sfuggita al cataclisma del luogo di origine per approdare ad un probabile suicidio in una profumata prigione.
Chi ha varata e sostenuta la legge che pone in carcere chi scappa dalla fame e dalla guerra civile della propria patria  ha da risponderne al consesso delle nazioni civili ed alla propria nazione che ha coperto di ignominia.
Altra categoria è quella dei giovani drogati, qualcuno morto in carcere per le mazzate ricevute e fotografate. Quale vergogna per il Bel Paese! Qualcuno dovrà pur certificare  il delitto commesso su questi giovani. Dovrà pur dire come quando e perché non si riesce a creare un luogo diverso dal carcere dove controllarli,curarli ed impedirgli di continuare a drogarsi. Neanche nelle grandi piazze di spaccio di Napoli e Provincia esiste un luogo di cura e di prevenzione per drogati.
 
A parlare chiaro si tratta di impedirgli di drogarsi e  curarli per restituirli alla normalità. E può essere  che non possano esservi provvedimenti e leggi di prevenzione e  di repressione capaci di impedire alla malavita di commerciare in droga ?. Se si vuole evitare  che la nazione finisca di cadere definitivamente in basso credo si debba alla fine riconoscere che quella con la malavita è una guerra aperta e come tale richiede l’uso di una legge finalizzata alla rinascita da questa interminabile agonia sociale. Chiaramente non  può provvedere alla legiferazione l’alta percentuale di parlamentari che si drogano e l’altissima percentuale di amministratori che colludono con la mala.
Altra categoria che soggiorna in carcere per tempi assurdi di durata è quella dei detenuti in attesa di giudizio. Dato che, poi, alla fine dei diversi gradi di giudizio, la maggioranza – se ha  avuta la possibilità  economica di sostenere le spese  di avvocati ecc … - risulta innocente, non si vede come quando e perché abbia dovuto stare in carcere per decenni. Un cittadino libero deve solo pregare Dio di non capitarci.
Dicono tutti che bisogna riformare la giustizia. Da quando le leggi vengono fatte ad usum delphini  non si può pensare che il parlamento italiano, se non cambiano i parlamentari ed i loro capi, sia in grado di licenziare una riforma della giustizia semplice ed utile a restituire alla nazione un grado di civiltà accettabile. La Riforma della Giustizia si farà o non si farà è cosa lunga ed incerta poiché bisogna stabilire quali degli interessi confliggenti delle diverse parti possano essere soddisfatti. Bisogna considerare : a) i delitti della malavita organizzata hanno un effetto sulla società maggiore e dannoso più di quello compiuta dal singolo delinquente. Ciò negli effetti che si propone, lotta per il dominio di una parte del territorio urbano, appropriazione coatta di un bene fabbricato, di danaro od altro, assassinio del sindaco che non rispetta gli interessi della mafia sul comune amministrato ecc. (voglio aggiungere che troppo spesso non si arriva a mandanti e ad esecutori materiali e la
storia è cominciata da troppo lontano per non tenerne conto);
b) per l’influenza deleteria di disgregazione del tessuto civile il delitto di mafia non può essere sottoposto alla disciplina comune. L’effetto di esso inoltre non può ricadere solo sul mandante e sull’esecutore ma su tutto il clan. Questo perché quel delitto è espressione di una volontà collegiale e perché lo scopo raggiunto con esso è funzionale al mantenimento ed all’accrescimento dell’azione delinquenziale che è frutto di una organizzazione societaria ;
c) il legislatore deve ancora considerare  che la malavita organizzata ha esteso la sua influenza e la sua volontà di possesso all’Italia Settentrionale – come dire a quella che fu la Capitale Morale d’Italia Milano – ed all’Italia Centrale come dire l’Emilia Romagna, come dire Genova o come dire Arezzo ecc…
Il problema è da risolvere poiché la malavita organizzata ha in mente di estendere ancora il suo potere, ma non pensa affatto di assumere responsabilità di governo chiara, dichiarata. L’Italia potrebbe tutt’al più arrivare ad essere una repubblica sud americana anni cinquanta.
Questo non è possibile perché l’Italia è al centro del Mediterraneo – punto di riferimento di tutta l’Africa Settentrionale- e perché l’Italia fa parte dell’Europa Unita. Sono due posizioni incompatibili con l’odierna corruzione. L’odierna corruzione è anche una sofferenza ulteriore per i carcerati poiché la malavita ha tradizionalmente influenza anche sulla vita delle carceri. Di questo deve tener conto il legislatore, ma soprattutto chi governa perché il vivere in carcere sia possibile, perché venga rispettata la dignità dei carcerati e perché la vita del carcere non subisca influenze esterne.
 
Vincenzo Cicala  

martedì 16 ottobre 2012



TITOLO:   LA    CORRUZIONE       PUBBLICA

 

La malavita ha sui rifiuti solidi urbani una egemonia con la quale le autorità devono ogni giorno fare i conti perché gli impianti funzionino, perché i camion, scortati magari dalla polizia, possano arrivare alla meta dell’inceneritore e che questo non venga sabotato ecc … La malavita occupa il territorio e lo usa territorio ed abitanti stessi per le sue attività. Nelle zone delle 219, la malavita, con un sistema quanto mai semplice, si trova ad essere la maggiore possidente  di immobili . L’ente pubblico mette in vendita le abitazioni,ossia concede agli occupanti la possibilità di riscattarle  a basso prezzo. La malavita presta i soldi per. In una maniera o nell’altra l’occupante paga il prestito ma, se i locali servono, deve andarsene. La posizione di possesso delle cose e degli uomini che ha la malavita è posizione di prestigio, è  capacità di distribuire lavoro alla propria maniera ed è anche e soprattutto tenere in mano l’economia dei luoghi. Questo significa  effettiva  disponibilità della popolazione residente ai desiderata dei padroni.  In quei luoghi lo stato rappresenta un ‘entità estranea, è la malavita il governo  da obbedire e temere. E temere da subito ,non alla fine di un processo decennale, poiché quella che la malavita reputa sia giustizia ha una esecuzione immediata di lesioni fisiche nel migliore dei casi, di assassinio nel peggiore. L’organizzazione della malavita è piramidale. Dei vantaggi e dei soprusi gode il vertice, gli altri, a scendere a scendere, godono privilegi sempre minori fino ad arrivare ai precari,impegnati giusto per i bisogni del momento.

Ad una organizzazione, simile e privilegiata, hanno dato origine  i partiti. Fino magli anni 70 l’azione dei grandi partiti dava idea della partecipazione del popolo  al potere. Dopo vi è stata la parentesi autoritaria  craxiana già votata ad una organizzazione autoritaria  e ad una prevalenza del progetto economico su quello civile. La città degli affari, con la parentesi del governo Prodi, nasce con Berlusconi  Anche in questo caso abbiamo un’organizzazione piramidale. La piramide riserva per sé i  privilegi ed estende i suoi poteri di nomina a tutta l’organizzazione dell’amministrazione dello Stato. Le classi tradizionali e i cosiddetti “ceti intellettuali” scompaiono dalla scena e, gradualmente, arretrano fino ai gradini più bassi della scala sociale. Si ha lo sfarinamento di essa e gradualmente scompare la funzione del “popolo”. Esso gradualmente perde quelle leggi, come quella elettorale, che ne sancivano la responsabilità. Si assottiglia sempre più il welfare e per ultimo gradualmente perde di peso la forza contrattuale del sindacato. Mostruoso il monopolio dei concorsi e dei posti di comando. Lo spoils system (legge 15 luglio 2002, n. 145 (c.d. “legge Frattini”)) da la possibilità ai partiti che vanno al potere  di sostituire i vertici dell’amministrazione dello stato con  affiliati di proprio gradimento,una procedura iniqua che ha contribuito a diminuire la funzionalità dell’apparato ed a trasmettere l’inquinamento in periferia.  Bisogna annotare che uno dei settori nei quali si è avuto una esondazione di nomine politiche è stato quello sanitario.  Sono nati gli scandali di cure sanitarie improprie che hanno portato la morte in sala operatoria, ed anche nelle corsie,  la recisione di nervi connessi alla parola, l’ingessatura sbagliata che porta il braccio alla cancrena , gli interventi impropri in sala di rianimazione ecc … Sono nomine che incidono sulla nostra pelle. Incidono sulla nostra vita quotidiana e così anche tutti gli sperperi che hanno contribuito ad alzare la spesa pubblica fino a rendere necessari quei provvedimenti sul lavoro e sulle pensioni che hanno taglieggiato la povera gente, perché risultava invece difficile e catastrofico incidere sui privilegiati. Questi in pratica  sono riuniti in gruppi detti lobby, i quali antepongono i propri eccessivi interessi, spesso ai limiti della legge,  a quelli della nazione. Antepongono anche gli interessi  della famiglia. Simile cosa ebbe a proclamare in pieno Parlamento un Ministro nel presentare le proprie dimissioni provocando la crisi del governo Prodi. Lo spappolamento socio economico del popolo italiano, di cui parla Alberto Asor Rosa –la Repubblica del 2 ottobre- si riferisce all’ultimo ventennio ed ha ragione perché vi è stato il dominio degli affari personali. Il governo dei luoghi è divenuto occasione di arricchimento degli affiliati e di spoliazione del pubblico. Noi del Sud, a meno che non si voglia dar credito alla targhetta del plebiscito garibaldino, dal 1861 non siamo mai stati popolo. Siamo stati conquistati di sorpresa – assolutamente impreparati a respingere anche un drappello di invasori- ed abbiamo avuto due pause nelle quali ci siamo sentiti riconosciuti come cittadini,quella del fascismo e quella del welfare. Emblematica e da tenere bene in mente la rappresentazione di Francesco Rosi. Lo sfascio della collina del Vomero e di Posillipo sarebbe dovuto essere la ricostruzione del dopoguerra. Allo stesso modo la ricostruzione post terremoto è rappresentata da  Scampìa  e da tutte le 219 dei paesi della provincia, vero nido di serpi che ti mozzicano e ti segnano in maniera indelebile già quando nasci. L’invasione è estesa alla zona orientale, alla costa, al terreno di tutta quella meravigliosa conca, pianura circondata da una collana di monti, delle province di Napoli e Caserta.  Berlusconi ha continuata la disgregazione del popolo italiano,ma, per questa parte , ha solamente rifinita un’opera a stato di avanzamento quasi ultimativo.

lunedì 1 ottobre 2012



 






TITOLO : LA   FACCIA   NERA DEL POTERE
 Rev.mo Padre Fabrizio
Ho di nuovo davanti la Vostra e-mail del 27 luglio 2012. Rifletto sulle iniziative e sul lavoro Vostro,sulla educazione dei giovani e delle famiglie, sulla cooperativa di lavoro, sulle indicazioni date ai ragazzi in un’aria estiva salubre e contadina. Ricordo la Vostra opera con i carcerati,il Vostro apostolato a Scampia.
  Sento la società che nasce circondata da ogni parte da questa oligarchia che non lascia spazi di vita. Mentre con il capitalismo vi era una dialettica capitale/lavoro che consentiva   un orientamento dell’economia verso l’utile della comunità, con il libero mercato esiste il finanzcapitalismo, ove si vendono e comprano in un attimo uomini e cose. In effetti  non vi è  amministrazione  ma  possesso di uomini e beni, non è ammessa contrattazione sindacale perché il compenso dell’uomo deve essere il minimo possibile e non deve tener conto delle necessità della famiglia e della dignità dell’uomo. L’uomo è un vuoto a perdere. L’altro giorno ho letto la dichiarazione di Mitt Romney l’avversario di Obama e l’ho trovata perfettamente in sintonia con il ragionamento di quelli che fanno speculazione in Borsa. Questa è la maniera della classe dirigente di privilegiare i propri affari rispetto al ruolo che ha nella società ed al compito  di rappresentanza.Questa maniera in Italia ha contagiato i partiti e le istituzioni centrali e periferiche.
Reverendo Padre Voi avete a Scampìa  una rappresentazione esemplare delle prepotenze che esercita la malavita. Non diversi da essa sono oggi i partiti né diversamente hanno agito sulla nazione Italia. D’altro canto la collusione partiti- mafia traspare non solo dai singoli episodi,ma dal comportamento degli stessi gruppi in Parlamento quali lobbies in difesa dei propri interessi. Gli onesti e capaci  sono una minoranza piccola.
Quello che capita al Centro, capita anche negli enti locali, anche nelle amministrazioni del parastato. Se noi cittadini non controlliamo i politici e continuiamo a tollerare che essi legiferino, progettino ed agiscano a loro piacere, veramente arriveremo nudi alla meta. Dall’ultima decade del novecento ad oggi hanno accumulate ricchezze e piaceri, in maniera lecita ed illecita ed hanno portata la nazione sull’orlo del fallimento.
Non si deve più ammettere che un’ amministrazione, a livello locale  od a livello centrale, abbia ad agire senza il benché minimo controllo da parte dei cittadini. Occorre, per questo, che i cittadini maturino la coscienza che l’interesse della società corrisponde a quello del singolo, Le condizioni di bisogno e di povertà alle quali sono ridotte le popolazioni, la devastazione dei territori, il degrado stesso di civiltà nella maniera di vivere ci spingono a compiere una necessaria ed improrogabile azione : l’educazione dei cittadini alla conoscenza dei  luoghi nei quali vivono,  quello fisico e quello sociale ed alla loro difesa. Luogo fisico sono il mare e le sue coste  ,la campagna, il quartiere dove si abita.  Luogo sociale : le fonti di lavoro, la disciplina e la libertà del commercio e della imprenditoria  in generale, i servizi sociali , quelli scolastici e quelli sanitari in particolare.
I politici sono stati molto attenti a difendere i propri interessi  ed  a  speculare sui beni dello stato. Il loro comportamento ha portato danno favorendo ed accelerando la crisi con tutto quello che essa significa, povertà e mancanza di speranza di crescita.
 In Italia i movimenti di difesa del cittadino con influenza su tutto il territorio nazionale  sono più di ottanta. Sviluppano tematiche quali le banche,la sicurezza alimentare, le assicurazioni ecc … Certamente sono benemeriti e riescono comunque a difendere il cittadino in diversi casi ed occasioni. Alcune associazioni si occupano della difesa del cittadino dalla malavita. Accolgono drogati e  deviati che aspirano a ravvedersi,  amministrano beni sequestrati alla malavita. Ch’io sappia non vi è nessuna associazione di controllo e contrasto ai partiti ed alla stessa pubblica amministrazione quando devia dalla correttezza  oppure manca di competenza. Non vi è nessuna associazione che contrasti la malavita sul territorio. Intendo l’azione preventiva di contrasto sul territorio di quelle situazioni e di quelle condizioni che agevolano l’azione malavitosa e determinano la prevalenza dei
costumi malavitosi ed il rispetto sociale per coloro che presiedono l’organizzazione. Non è sufficiente l’azione di repressione del delitto. E’ necessario prevenirlo per setacciare e reprimere l’insieme di pregiudizi negativi che ha prevalso così tanto da annebbiare la civiltà della nazione.
Vi è collusione ma anche similitudine di comportamento tra partiti e malavita.
Gli  uomini politici hanno una raffinata magniloquenza, ma non vi è coerenza tra le buone parole che essi sprecano e le leggi ed i provvedimenti che varano anche a livello locale. Nessuna nazione progredita dell’ Occidente nega al popolo la possibilità di scegliere i propri eletti. Il popolo ha inoltre  possibilità e mezzi di intervenire sulla pubblica amministrazione quando essa travalica i limiti del mandato assegnatogli oppure delle proprie competenze. Né capita che la malavita incida sulla pubblica amministrazione in maniera da orientarne  gli indirizzi  e che l’amministrazione centrale e le amministrazioni locali si trovino a dover limitare la propria azione oppure a doverla programmare tenendo conto delle direttive della malavita. Questo succede in Italia ed è oggetto di cronaca giornaliera .