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martedì 16 ottobre 2012



TITOLO:   LA    CORRUZIONE       PUBBLICA

 

La malavita ha sui rifiuti solidi urbani una egemonia con la quale le autorità devono ogni giorno fare i conti perché gli impianti funzionino, perché i camion, scortati magari dalla polizia, possano arrivare alla meta dell’inceneritore e che questo non venga sabotato ecc … La malavita occupa il territorio e lo usa territorio ed abitanti stessi per le sue attività. Nelle zone delle 219, la malavita, con un sistema quanto mai semplice, si trova ad essere la maggiore possidente  di immobili . L’ente pubblico mette in vendita le abitazioni,ossia concede agli occupanti la possibilità di riscattarle  a basso prezzo. La malavita presta i soldi per. In una maniera o nell’altra l’occupante paga il prestito ma, se i locali servono, deve andarsene. La posizione di possesso delle cose e degli uomini che ha la malavita è posizione di prestigio, è  capacità di distribuire lavoro alla propria maniera ed è anche e soprattutto tenere in mano l’economia dei luoghi. Questo significa  effettiva  disponibilità della popolazione residente ai desiderata dei padroni.  In quei luoghi lo stato rappresenta un ‘entità estranea, è la malavita il governo  da obbedire e temere. E temere da subito ,non alla fine di un processo decennale, poiché quella che la malavita reputa sia giustizia ha una esecuzione immediata di lesioni fisiche nel migliore dei casi, di assassinio nel peggiore. L’organizzazione della malavita è piramidale. Dei vantaggi e dei soprusi gode il vertice, gli altri, a scendere a scendere, godono privilegi sempre minori fino ad arrivare ai precari,impegnati giusto per i bisogni del momento.

Ad una organizzazione, simile e privilegiata, hanno dato origine  i partiti. Fino magli anni 70 l’azione dei grandi partiti dava idea della partecipazione del popolo  al potere. Dopo vi è stata la parentesi autoritaria  craxiana già votata ad una organizzazione autoritaria  e ad una prevalenza del progetto economico su quello civile. La città degli affari, con la parentesi del governo Prodi, nasce con Berlusconi  Anche in questo caso abbiamo un’organizzazione piramidale. La piramide riserva per sé i  privilegi ed estende i suoi poteri di nomina a tutta l’organizzazione dell’amministrazione dello Stato. Le classi tradizionali e i cosiddetti “ceti intellettuali” scompaiono dalla scena e, gradualmente, arretrano fino ai gradini più bassi della scala sociale. Si ha lo sfarinamento di essa e gradualmente scompare la funzione del “popolo”. Esso gradualmente perde quelle leggi, come quella elettorale, che ne sancivano la responsabilità. Si assottiglia sempre più il welfare e per ultimo gradualmente perde di peso la forza contrattuale del sindacato. Mostruoso il monopolio dei concorsi e dei posti di comando. Lo spoils system (legge 15 luglio 2002, n. 145 (c.d. “legge Frattini”)) da la possibilità ai partiti che vanno al potere  di sostituire i vertici dell’amministrazione dello stato con  affiliati di proprio gradimento,una procedura iniqua che ha contribuito a diminuire la funzionalità dell’apparato ed a trasmettere l’inquinamento in periferia.  Bisogna annotare che uno dei settori nei quali si è avuto una esondazione di nomine politiche è stato quello sanitario.  Sono nati gli scandali di cure sanitarie improprie che hanno portato la morte in sala operatoria, ed anche nelle corsie,  la recisione di nervi connessi alla parola, l’ingessatura sbagliata che porta il braccio alla cancrena , gli interventi impropri in sala di rianimazione ecc … Sono nomine che incidono sulla nostra pelle. Incidono sulla nostra vita quotidiana e così anche tutti gli sperperi che hanno contribuito ad alzare la spesa pubblica fino a rendere necessari quei provvedimenti sul lavoro e sulle pensioni che hanno taglieggiato la povera gente, perché risultava invece difficile e catastrofico incidere sui privilegiati. Questi in pratica  sono riuniti in gruppi detti lobby, i quali antepongono i propri eccessivi interessi, spesso ai limiti della legge,  a quelli della nazione. Antepongono anche gli interessi  della famiglia. Simile cosa ebbe a proclamare in pieno Parlamento un Ministro nel presentare le proprie dimissioni provocando la crisi del governo Prodi. Lo spappolamento socio economico del popolo italiano, di cui parla Alberto Asor Rosa –la Repubblica del 2 ottobre- si riferisce all’ultimo ventennio ed ha ragione perché vi è stato il dominio degli affari personali. Il governo dei luoghi è divenuto occasione di arricchimento degli affiliati e di spoliazione del pubblico. Noi del Sud, a meno che non si voglia dar credito alla targhetta del plebiscito garibaldino, dal 1861 non siamo mai stati popolo. Siamo stati conquistati di sorpresa – assolutamente impreparati a respingere anche un drappello di invasori- ed abbiamo avuto due pause nelle quali ci siamo sentiti riconosciuti come cittadini,quella del fascismo e quella del welfare. Emblematica e da tenere bene in mente la rappresentazione di Francesco Rosi. Lo sfascio della collina del Vomero e di Posillipo sarebbe dovuto essere la ricostruzione del dopoguerra. Allo stesso modo la ricostruzione post terremoto è rappresentata da  Scampìa  e da tutte le 219 dei paesi della provincia, vero nido di serpi che ti mozzicano e ti segnano in maniera indelebile già quando nasci. L’invasione è estesa alla zona orientale, alla costa, al terreno di tutta quella meravigliosa conca, pianura circondata da una collana di monti, delle province di Napoli e Caserta.  Berlusconi ha continuata la disgregazione del popolo italiano,ma, per questa parte , ha solamente rifinita un’opera a stato di avanzamento quasi ultimativo.

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