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mercoledì 27 gennaio 2010

Il giorno della memoria

Ho visto un filmato riguardante la Shoa ed ho un momento riflettuto sui punti interrogativi che concludono il filmato.
1°punto. Chiedo a me stesso ed agli uomini in generale se ritengono che quello che capita ad un essere umano interessa o no anche gli altri uomini.Materialmente,biologicamente,l'uomo-le sue malattie, la sua vita in un momento della storia- è il frutto delle singole storie, dei singoli uomini.Per Dio, non esiste l'uomo che abbia una storia ed una vita a sé stante.
Non esiste dal momento della creazione, perché un uomo discende da un altro uomo ed è ad esso legato. Poi Dio ha legato gli uomini con il comandamento dell'amore.Quando si superano i limiti, come nella Shoa, come nel Biafra,come nelle tante processioni e persecuzioni di immigrati ecc... questa connessione tra le vite umane viene negata. Infatti nella letera posta in allegato al filmato, il comandante del campo chiama bestie non uomini i prigionieri.
La stessa cosa - tale e quale- fanno tutti i malavitosi e tutti i razzisti di oggi e di ogni tempo che dicono " ma quelli non sono come noi. Sono altri e diversi".Per essi il mucchio di ossa e di cadaveri che, nel filmato, il buldozer sta rimuovendo sono ossa e basta, come le ossa degli animali che il camion delle osssa passa a raccogliere presso le macellerie.
Questo è il fine del Demonio che, chissà perché,odia così profondamente Dio e l'uomo: la morte come completo annullamento della vita.
Ognuno di quei cadaveri sono i resti mortali di una persona:il cadavere in sé ricorda "Pulvis eris et in pulverem reverteris". Ma gli uomini di cui essi sono i resti stanno con Dio. "Mi avete torturato, mi avete ucciso" Già perché Gesù camminava con quegli uomini sulla via della salvezza ed ha ricevuto il dolore di ogni tortura.
Forse gli uomini dovrebbero pensare alla Incarnazione di Gesù e riuscire a vedere nel perseguitato la figura di Cristo.
2°punto.Qualsiasi atto l'uomo compie,qualsiasi azione, non si spegne nel momento nel quale è stata compiuta. Se fosse così, un 'azione cattiva resterebbe isolata nel tempo e nello spazio. Fisicamente non è così.Per esempio quello che noi mangiamo viene trasformato e rimane in noi ed ha conseguenze buone perché ci nutre.Psicologicamente non è così. Spiritualmente non è così.
Così anche i campi di sterminio,i loro esperimenti,la loro maniera di trattare gli uomini "altri" è proseguita. Basta osservare quello che succede nei paesi dai quali vengono gli immigrati e quello che succede degli immigrati .Basta vedere quello che succede nelle carceri e, talora, nelle case di cura e di riposo.
E' lecito chiedersi se gli autori di tanto strazio, diretti od indiretti,passati o presenti, abbiano mai riflettuto su come si succedono le vicende umane e che chi fa del male,ne rimane esso stesso vittima? In primo luogo perché è peccato ed accumula debiti e, se continua, si assuefa così tanto all'abitudine di essere debitore, che non si accorge più di esserlo. Crede di essere creditore. In secondo luogo perché, per l'alternarsi della vicenda umana, chi è giovane diventa vecchio, chi è sano malato, chi è ricco povero, chi è forte debole.Non conviene perseguire il male.
Ed il male stesso è una illusione perché chi lo compie crede di poterne godere gli effetti almeno per tutta la vita. "Pensiamo a stare bene oggi.Dopo la morte non c'è niente" Vi sono,poi, quegli automatismi organizzati nei quali le persone vengono coinvolte. Così capita al soldato accompagnatore dei nuovi arrivati ad Auschwitz. Collabora al male prer comando, sa di farlo, crede anche che Dio gliene chiederà conto ma non ha il coraggio di passare dalla parte dei perseguitati.

Io spero che si avveri il sogno del Cardinale Bagnasco, cioè che nasca una nuova leva di politici credenti e praticanti.Io spero non che gestiscano il potere - è un caso singolare che il potere non infetti-, ma che abbiano forza e coraggio di condizionarlo nel senso della solidarietà, della umanità, della uguaglianza degli uomini e di una giustizia, non negata, ma tempestiva e non condizionata.

sabato 23 gennaio 2010

Il fiore reciso custodito nell'agenda dei ricordi

Quando morì mia sorella maggiore tre anni fa, le carte di famiglia furono trasferite da me. Tra queste anche le lettere di mio padre dalla guerra ed appunti,diciamo,di guerra.
Ne ho trovato uno di un suo compagno di quando, da piccolo, era stato nel seminario diocesano e si erano,poi, ritrovati a Desenzano.Lo riporto tale e quale.
Signore,
Tu non chiedermi perché io Ti chiedo farmi da padre tanto tu lo sai,perché io non potevo camminare nella vita ed ho perso mio padre proprio nel momento più difficile.Tu questo lo sapevi.Dammi quelle piccole sostanziali attenzioni che mi sono mancate ed io farò per Te grandi cose.Però queste rimarranno un segreto dolcissimo fra Te e me ed io continuerò ad essere piccolo. Solo per Te sarò tanto piccolo da scomparire nelle pieghe del tuo vestito.
Signore mio Dio, Ti adoro e Ti amo.
C'era anche un altro appunto nel quale la mamma chiedeva se era stato trovato il corpo del figlio tra i caduti del 23 novembre perché ne voleva il corpo per la Cappella di famiglia.

venerdì 22 gennaio 2010

La piccola via

Il 27 dicembre Luce 2004 ha detto...
Hai ragione Vincenzo!!!La vita è dura per la povera gente.Lazzari ed i ricchi Epuloni.Sono contenta che il cardinale sia in mezzo ai poveri,agli emarginati...così dovrebbero fare in tanti e darci l'esempio.I politici fanno "schifo" e sarà sempre così fino a quando spunterà qualcuno che dimostrereà veramente che pensa al popolo.Ma quando arriverà questo "santo"?.
Certamente Gesù cammina con noi ed è contento quando scendiamo in mezzo ai poveri ed agli emarginati.Così cammina insieme con il cardinale che accorre sempre dove la città ha bisogno di aiuto e di comprensione.Gesù cammina in mezzo a noi quando attuiamo la correzione fraterna di chi non compie il proprio dovere.Noi ci rivolgiamo con rispetto e timidezza alla pubblica amministrazione ed ai politici poiché li sentiamo "maggiori" di noi.Questo quando abbiamo il privilegio di un contatto personale. Se stiamo lontani critichiamo ad oltranza.Gesù da noi chiede la correzione fraterna. Questi nostri fratelli che hanno da Nostro Signore parecchi beni da amministrare ed hanno nelle loro mani il destino dei giovani e delle famiglie,degli ammalati, dei poveri,quando posseggono le risorse e non le amministrano a beneficio del popolo,dobbiamo riprenderli con tutti i mezzi che la legge consente,senza giudicarli,correggendo con chiarezza e senza timore le opere. Oggi è nostro dovere fare questo,perchè sono state create,nei nostri paesi,le condizioni per la diffusione di una delinquenza che opprime la libertà dei cittadini e diffonde il male. Così i cittadini vengono costretti a compromessi con la coscienza,per esempio a cedere alle istanze dei cattivi per poter vivere.Questo è peccato.Questo Gesù non vuole. Noi sappiamo anche che amministratori e dirigenti buoni non consentirebbero compromissioni con il male. Oggi che i dirigenti entrano, con le loro disposizioni,a regolare non solo l'indigenza delle famiglie, ma anche la moralità, perché hanno costruito un mondo di illusioni mediatiche,perché
regolano ed impongono decisioni che riguardano le coscienze ed il rapporto tra l'uomo e Dio,Gesù vuole che contrastiamo il male,agendo bene e riprendendo i nostri fratelli responsabili di tanto sfacelo. A noi che siamo in età e spesso fisicamente impediti Gesù da il dono della parola sia perché riprendiamo i fratelli che agiscono male, sia perché educhiamo giovani che possano essere buoni pastori per il popolo. Così arriveranno i"santi" attesi da Luce2004 e da tutti noi. Dobbiamo essere noi ad educarli alla militanza civica perché Gesù ,camminando in mezzo a noi, trovi la fede. La fede è la Parola di Dio vissuta in coerenza di pensiero ed azione.
"Ogni cosa buona che farete a questi poverelli,l'avrete fatta a me". Gesù si riferiva soprattutto ai
piccoli,"e criature". Ogni cosa che faremo per i piccoli,perciò per la scuola,per i genitori l'avremo fatta direttamente a Gesù. Bisogna avere coraggio. Il giusto non avrà timore dei pericoli. Noi sappiamo che tutti coloro che hanno per sé quello che appartiene a tutti e vogliono avere anche l'anima ci pereseguiteranno perché non vogliono essere sostituiti. Noi dobbiamo avere coraggio,poiché nessuno accende la lucerna per nasconderla sotto il letto e perché "quando vi perseguiteranno per causa mia, Io sarò con voi" E Gesù non è di quelli che non mantengono la parola data.

mercoledì 20 gennaio 2010

Ad Haiti è rimasta in piedi una Croce

Nell'ora della catastrofe il popolo grida "Dio mio,Dio mio ,perché mi hai abbandonato". Ed è il dolore,ma anche la meraviglia che l'Onnipotente non fermi la calamità. L'invocazione è naturale ed è del credente, del figlio che si sente abbandonato dal Padre. Gesù è là che soffre,che piange e si sente portar via la sua stessa carne,poichè le Sue creature sono carne della Sua carne.Infatti
Egli ha detto "Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue non entrerà nel Regno dei Cieli". Egli si sente portati via i Suoi figli, come il padre buono di uno dei bambini morti il suo figlio,ma più più assai,perché Egli sente portato via il figlio Suo anima e corpo.Infatti questi momenti sono la vendemmia del Male.
Sorge il grido a Dio Padre, un grido altissimo come quello del personaggio di Dostojevskj,una invettiva al Padreterno "Tu sei l ' Onnipotente,perché non intervieni?"
Personalmente attraversai sui diciassette anni una vera crisi della fede. mi chiedevo "Tu conosci quello che deve accadere perché sei Onnisciente. Tu puoi evitare il male perché sei Onnipotente.
Perché ci tieni a SOFFRIRE ED A PECCARE?"
A questa domanda non è mai stata data una risposta razionale perché essa contiene il mistero dell'origine della tragedia umana e quello della Resurrezione. La tragedia umana è iniziata con il peccato originale,la Resurrezione ha origine dalla Crocefissione di Dio.
Gesù più volte ha allontanato chi voleva allontanare da Lui la sofferenza e l'ha fatto con parola chiara ,con il Diavolo che lo tentava e con S.Pietro. "Se Tu sei Figlio di Dio comanda che Ti tolgano dalla Croce" gli dicono i crocefissori.
La sofferenza dell'uomo è la stessa sofferenza di Gesù, in cammino con noi per il riscatto e la Resurrezione dell'uomo.
Il mistero è sempre quello dell'impotenza di Dio rispetto alla scelta dell'uomo di commettere il peccato originale e di commettere il peccato attuale.
Come questo possa accadere è un Mistero della Fede, è lo stesso mistero dell'Incarnazione passione e Morte di Gesù.
Per chi crede e partecipa quotidianamente della sofferenza di Nostro Signore, vi è la vita vissuta
che non è illuminata completamente dalla Verità in questa vita, ma è vita che si vive in simiosi con Dio stesso ed è per camminare con noi che Gesù è venuto al mondo.
Però venne Cristo Luce Vera per illuminare la gente ed i suoi non l'hanno accolto e chi rifiuta
la fratellanza di sangue con Gesù, non può giustificare Dio. Non può non vivere nella tenebra. Non può che essere un miscredente. Ma lo stesso può avere un'ancora di salvezza se non compie il male.

giovedì 14 gennaio 2010

I terremotati di Haiti sono nostri fratelli

Gesù è con le vittime del terremoto di Haiti,le prende per mano e le accompagna in Paradiso.Le prende dalle baraccopoli, dalle bidonville,dalle case piene di miseria e di fame, marchio infallibile dei diseredati della terra.L'unico dono lasciato dai dominatori bianchi è la minoranza creola,quella che comanda,l'unione di un bianco con una schiava negra con un figlio,per una volta non buttato al macero e pagato con la multa di un sacco di zucchero.Non dite :" Dove stava Gesù quando inglesi e francesi hanno commerciati corpi umani, quando gli olandesi li hanno trasportati nelle piantagioni di tabacco dell'America?"Non dite :" Dove stava Gesù quando i ricchi coloni ed i vacanzieri e turisti americani hanno fatto dell'isola il posto dei vizi proibiti e di quel rito vudù che tiene attaccate al marciapiede italiano le donne negre?"Il discorso che fareste ripercorrerebbe, passo passo, quello degli ebrei che si aspettavano un Messia re del regno di questo mondo e non del Regno di Dio.L'uomo ha voluto il libero arbitrio e, rispetto a questa scelta, Dio è impotente e non può vietare all'uomo di fare il male, se così sceglie.Ed, allora, Gesù è compagno di strada di coloro che soffrono, li consola e li porta con sé, ma non può togliere all'uomo la possibilità di scegliere di perseguitare il proprio fratello, figlio di Dio, anche se negro, anche se giallo, anche se bianco ma povero. E' l'uomo che deve pentirsi,cancellare il proprio egoismo. Il degrado della società e quello della natura procedono a ritmi così elevati che l'urgenza del ravvedimento è sempre più pressante.Ed è particolarmente compito di noi, che diciamo di voler camminare con Gesù, cercare di raddrizzare i sentieri, perché , al Suo ritorno sulla terra,non trovi solo un popolo di dannati, ma un popolo che abbia aperto cuore e mente alla speranza ed alla carità.

martedì 12 gennaio 2010

Gesù cammina con noi verso la salvezza

I pensieri nostri non sono quelli di Dio. Gesù pensa alla nostra salvezza e tutti i suoi atti e tutta il Suo Amore per noi è in questa direzione. Noi, quando siamo bravi ed obbedienti al Signore, compiamo la nostra buona opera mentre la vicenda umana ci preme da tutte le parti ed in essa siamo immersi. Perciò anche nello stato di innocenza battesimale non possiamo astrarci dalla realtà terrena, sebbene riusciamo ad essere poveri. Così sperimentava Santa Teresa di Lisieux e lo diceva. Il Signore è contento di questo nostro tendere alla salvezza attraverso la nostra umanità. E cammina con noi e ci aiuta a com piere la Sua volontà.
Quando accade che la nostra meta non è più la salvezza ma il possesso di un bene terreno,allora Gesù non può più camminare con noi perché le strade sono diverse perché diverse sono le mete.
Può accadere che Gesù stia in silenzio e che noi veniamo tormentati dal dubbio sulla nostra salvezza oppure sulla nostra fede stessa. Santa Teresa di Lisieux, proprio durante gli ultimi mesi della sua vita, fu tormentata da questa tentazione. Infatti dice "Non ho mai recitati tanti Atti di fede" . E la volontà che ci guida in questi casi ed, insieme, il mantenimento di comportamenti consoni ad essere cristiani. Il simbolo ed il riferimento è la carità, nucleo centrale della fede e della verità. Così a santa Tedresa di Lisieux sorge questa riflessione. Gesù non dice "Amate il prossimo vostro come voi stessi ma come io amo voi". Con questo non è cambiato uno iota della legge mosaica ma "Avete inteso che fu detto:"Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico".Ma io vi dico:amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,perché siate figli del Padre vostro celeste,che fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni... (Matteo 5,43-45)" Altra caearreristica dell'amore di Gesù è di amare nel dolore ed anche nel silenzio di Dio. Infatti proprio mentre sta morendo, mentre si sente abbandonato da Dio, xcompie l'atto di amore più grande della Sua vita, dopo il sacrificio della Croce, che è quello di affidare l'uomo all'Avvocatura
di Maria. E cos'altro Gli era rimasto da donare se non la propria Madre?
Ma tutto questo non può far intrendere una collusione con il male,perché, proprio l'affinamento
dell'amore comporta un rafforzamento dell'odio per il male.Questo perché con esso ancora più ci si impegna e diventa efficace la nostra lotta contro il male e per l'affermazione del Regno di Dio.
Il questi anni dove l'egoismo sta spegnendo la dignità dell'uomo e lo splendore della natura,uno degli impegni più urgenti dell'amore dell'uomo verso Dio è la militanzaa civica cioè la costruzione di una società equa e rispettosa dei doni che Dio ha dato all'uomo.

sabato 9 gennaio 2010

Cammina con Gesù

Stanotte non potevo dormire ed avevo bisogno di Te. Dove eri Gesù che mi hai lasciato solo? Verso le due mi sono addormentato ma non ho avuta nessuna consolazione, così alle cinque mi sono messo a tossire come un cane ma, a nessuno, ho detta la mia disperazione.E, però, sono venuti tutti e mi hanno amato. E mi sono rimesso a letto pacificato. Non ho dormito più, ma ho pensato dove eri stato e con chi: a) Tu mi eri stato vicino e mi avevi detto di non svegliare nessuno per il dolore che avevo provato e di attendere ed io ho atteso ed, alla fine,tutti i miei mi hanno voluto bene e non mi sono sentito più solo. Mi hai provato fino alle cinque del mattino, mi hai fatto attendere che i miei si accorgessero di me, mi hai insegnato ad avere pazienza; b)l'altra volta Ti vidi in chiesa durante la messa. A ricevere l'Ostia vi era un giovane in una sedia a rotelle,un giovane deforme, con la bocca contratta che ululava come un lupo. Stava in quella specie di carrozzina da più di venti anni. Gliene avresti dati dieci. Ti riconobbe,sai, quando Ti ebbe. Vicino c'era la madre, serena e tenera, e Tu stavi con lei. Le avevi trasmesso l'Amore e Lei amava il figlio in maniera esclusiva e non lo avrebbe scambiato con un altro ;c) l'altra mattina stavi all'incrocio di Aversa con Giugliano mischiato a quella torma di negri che si dividevano un pane tra loro. Uno venne a raccogliere la Carità e disse che dovevano dividerla tra loro in parti uguali. Era poca la mia carità ma divenne una cifra enorme ed essi,improvvisamente, mi apparvero tutti ben vestiti e felici. La carità ingrandiva man mano che l'uno la passava all'altro. Loro diventavano belli e si amavano mentre la dividevano. Gesù perchè e come fai a far essere felice e contento chi divide la miseria che ha ? Ti ricordi l'elemosina della vedova ? Che convenienza, con un soldo si conquistò un mondo di felicità; d) l'altro giorno una vecchia barbona scendeva con difficoltà le scale di Montecalvario alla Posta Centrale a Napoli. Un vecchio barbone le dava la mano. Scendeva il gradino prima di lei, le porgeva il braccio. Lei si appoggiava e scendeva. Tu stavi con loro. Non puoi negarlo. Io Ti ho visto sorridere mentre i due vecchietti si facevano anche le cerimonie ed un poco di sentimento.
Gesù è vero che stai anche con le migliaia di operai licenziati ? Con i bambini venduti ? e) un'altra volta - non negarlo - Ti ho visto con una giovane prostituta al corso Arnaldo Lucci a Napoli. Quanto era bella, era proprio - in dialetto napoletano - "nu garofane schiavone". E Tu le assicurasti che nella nottata te la saresti portata in cielo. Gesù ma è forse quella che hanno trovato stanotte straziata e buttata nella fogna? In Paradiso non si riconosce più e luce di luce propria, non prende compensi e non li divide con il lenone di turno.
Gesù, ma tutto questo a cui assistiamo perché lo dobbiamo lottare se le vittime vengono in Paradiso?. Tu dici che, se noi non condividiamo il pane, non saniamo le piaghe, non difendiamo la giustizia, non lottiamo per l'equità, questo mondo diventerà sempre più un inferno ed i dannati saranno sempre di più. Tu dici che dobbiamo testimoniarTi ed adoperare tutto noi stessi perché i cittadini del Tuo Regno, già quà in questo mondo, perché il regno di Dio già è in questo mondo, crescano di numero e di santità.
Fratelli in Cristo. Date la vostra testimionianza. Ditelo dove incontrate Gesù. diffondete la Sua pace.

mercoledì 6 gennaio 2010

Gesù cammina con noi

Signore
da quando ho percepita la Tua voce
-lontana e dolcissima-
ed ho sentito come Tu
- Creatore del cielo e della terra-
comandi alle Maestà
ma parli ai piccoli
ed ai peccatori come me,
io cerco di chiamarTi quando opero il Male
e di dirTi -proprio allora- "Dio mio Ti amo",
volendo dire "Posso anche perdermi
ma il mio cuore è e sarà sempre con Te".
Proprio allora, al Tuo lontano richiamo,
tutto me stesso dice:"Che hai Tu in comune
con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo!".
Dio mio,
Madre mia misericordiosa,
io sono inerme contro il Male
e nulla posso, fa che, in quel momento,vinca il mio stato
ed aderisca al mio straziante desiderio
di gridare il Tuo nome e di abbracciarTi
e poi,sanato,
possa adoperarmi ,accanto a Te,
per il bene degli uomini.

Gesù è vicino a noi.Così noi possiamo parlare con Lui e confidarGli i nostri segreti e la Sua voce è dolce ed i Suoi atti concreti di aiuto a vivere.

Ma quando io mi allontano da Lui perché commetto peccato -cioè io trovo rifugio alla mia ansia di stare bene,di godere, di possedere,in una man iera di vedere la vita diversa e contraria all'Amore verso Dio e verso gli uomini- allora in noi nasce un moto di sfiducia,una considerazione di pochezza delle cose di Dio,come incapaci di appagarci. Se Gesù parla noi Gli diciamo in maniera espressa o tacita "Cosa vuoi da me?"

Ma quello che non viene da Dio ha un sapore amaro.Ma noi siamo creature di Dio,che Dio non vuole perdere e per questo Gesù ci permette di saggiare l'amaro sapore del peccato.

Può nascere ,allora,che al peccato segua il ravvedimento.E Gesù ci perdona e ci ama di più.dovessimo peccare e ravvederci un miliardo di volte.

Altra cosa è quando il peccato si radica e diventa parte integrante della natura della persona.Sempre più difficile diventa allontanarsi da esso.Esistono nella società strutture di peccato,abitudinied azioni, lecite oppure illecite, che costituiscono costume, cioè azioni abituali degli individui. A noi tocca lottare contro di esse,perché,in questi casi, maggiormente pressante è l'obbligo alla carità,perché è un obbligo sociale.Gli esempi si sprecano, dall'aborto alla distribuzione disordinata delle ricchezze,dall'abbandono dei minori e degli anziani al disconoscimento della dignità del lavoro.

Gesù vuole che contro questi mali lottiamo con dolcezza ma con fermezza. Gesù ci accompagna mentre diamo questa testimonianza di amore così necessaria oggi.