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mercoledì 10 febbraio 2010

Essere cattolici significa essere buoni cittadini


Educare i giovani è certamente camminare con Gesù.La predilezione del Padre per i giovani trovò una stupenda evidenza nelle giornate mondiali
della Gioventù a Roma.Il Padre intese aprire il terzo millennio alla Speranza
offrendo la fede e l'entusiasmo dei giovani.
I bambini ed i giovani non hanno ancora maturato quegli abiti di orientamento e di azione che servono a discernere tra ciò che è vero e ciò che è una illusione mediatica,tra ciò che è utile alla vita e ciò che è dannoso,tra ciò che contiene il germe del male e ciò che contiene il germe del bene.
Noi abbiamo l'enorme colpa di offrire un mondo fittizio e surreale ai giovani e, comunque, a tutti coloro che non hanno spirito critico e cultura sufficiente per discernere quello che viene rappresentato come vero da ciò che è vero.Generiamo la fuga dalla realtà dei giovani.
Abbiamo l'enorme colpa di non offrire il necessario: l'affetto e la moralità di una famglia,la difesa della vita e della dignità dell'uomo,il lavoro.
La realtà è che i giovani con diploma di scuola media, ed anche i diplomati ed i laureati,quelli per i quali le famiglie hanno fatto sacrifici enormi nella speranza di una promozione sociale,sono disoccupati e disorientati.
Se vogliamo che il mondo migliora, dobbiamo diminuire l'indice di ascolto non solo delle trasmissioni nocive ai giovani, ma anche della pubblicità dannosa, cioè quella che promuove attività e prodotti deleteri e quella che dipinge felice la vita da vip.
Se vogliamo che i giovani abbiano un avvenire dobbiamo vigilare che gli enti locali compiano il loro dovere
di fornire alle scuole i servizi che la legge prevede,tempestivamente in modo che l'inizio della scuola sia regolare e che lo svolgimento delle lezioni sia continuo.
Dobbiamo e possiamo vigilare perché sia garantita quella disciplina scolastica che la legge prevede:la continuità delle lezioni ed il corretto uso dei mezzi didattici.
Dobbiamo vigilare perché i soldi dati alla scuola per la formazione professionale siano spesi in modo da garantire un contatto diretto con il mondo del lavoro.
Dobbiamo protestare ed esprimere una chiara avversione a progetti megagalattici e dichiarare la nostra propensione perché ai disoccupati sia dato lavoro e non sussidi temporanei.Deve essere garantita la continuità della famiglia. Chi lavora lo faccia con coscienza ma abbia la sicurezza di poter grantire una vita normale alla famiglia. Basta suicidi.

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