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venerdì 25 dicembre 2009

CHI SA FA ANZI DEVE FARE

E’ una maniera di dire di Don Oreste Benzi, è però un costume di vita, una scelta di onestà e di testimonianza che incombe su tutti i cittadini, ma in particolare a coloro che, in una maniera o nell’altra, hanno responsabilità di agire perché sono al corrente dello stato del paese ed hanno il compito di amministrare, di educare, di portare la Parola e la Testimonianza evangelica, di dare sicurezza al paese. Sono gli amministratori ed i politici, gli imprenditori, i sacerdoti, le forze dell’Ordine, in linea generale siamo tutti i cittadini che, rinnegando la consuetudine di farsi i fatti propri senza rispetto delle regole, dobbiamo imparare a vivere in maniera solidale e civile. Passiamo dalla coscienza attuativa –citata da Don Benzi- fatta di interesse di potere ad una coscienza attuativa aperta ai bisogni degli altri, soprattutto dei quartieri dolenti del paese, degli strati sociali più bisognosi di assistenza, delle età che, maggiormente, hanno bisogno di educazione, di mezzi e di guida, fanciulli, giovani madri, anziani, poveri, invalidi, giovani in formazione.




Ma chi ha costruito i marciapiedi ? Possibile che nessuna carrozzella a rotelle possa percorrere le strade se non va sulla carreggiata a suo rischio e pericolo ? I colpevoli ci sono. Da chi le ha fatte a chi le dovrebbe curare e governare. Provvedano. E’ un loro dovere.
Da quando hanno chiusa “la differenziata” anch’io getto tutta la “monnezza” sul mucchio. Il concetto è questo : stiamo costruendo una scuola più grande per accresciute esigenze. Nel frattempo chiudiamo quella che c’è e lasciamo gli scolari sulla strada. Anzi è peggio ,perché “la monnezza” infradicia l’aria che si respira ed il sangue che circola nelle vene. Ci porta alla morte, ad una brutta morte. Invece di alzare alle stelle le tasse e spremere le tasche dei cittadini normali, visto che stiamo in una emergenza che più di questo non si può – ed a questo ci hanno portato i dirigenti (tutti) -, assegnate ad ogni famiglia una quota giornaliera da smaltire ed iniziate, da subito, la differenziata porta a porta.
Ma per quale mai recondita ragione non si vuol provvedere alle zone disastrate? Zone straziate. Si costituisca ,per ciascuna zona, un gruppo guidato da un amministratore esperto capace determinato ed onesto e composto da un tecnico del Comune ,che conosca storia passata ed attuale dei luoghi, da



medici e personale paramedico della ASLNA2, (che pure deve farsi carico della realtà o vuol fare solo commissioni e consulenze?), da personale delle Forze dell’Ordine che sappia dove e come si deve agire per prevenire il malaffare, dai parroci del paese e da loro collaboratori, da volontari. Si scavino i fondi ,dove ci sono, per costruire quegli impianti che dovevano esserci prima di assegnare gli alloggi. Si elabori un piano. Si dica chiaro ai cittadini : “ Non si è provveduto finora perché i soldi non sono sufficienti. Gli uffici addetti alla 219 sono scomparsi. Le autorità superiori, provinciali e regionali sono latitanti, come se il fatto – la miseria la corruzione il malaffare- non li riguardasse. Il piano è questo. Occorre tot danaro . Sottoscrivete e camperete in pace. Se voi finanziate e noi non adempiamo siamo otri vecchi et ipso facto scompariremo dalla vita pubblica, deporremo i nostri impieghi e saremo sostituiti da otri nuovi. Personalmente sono d’accordo che gli otri vecchi vanno sostituiti.
E allora avanti. La situazione è tragica, ma “il vento è favorevole,però bisogna dare una mossa creativa. Questo è il kairos, il tempo dell’intervento di Dio” è giunto. Fuori i fannulloni ed i profittatori .
Vincenzo Cicala

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