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domenica 7 marzo 2010

L'obbligo del credente della testimonianza civile


Il libero mercato reca accumulo di ricchezze e precarietà nel lavoro e la crisi delle istituzioni tradizionali,soprattutto la famiglia,delle comunità come città,quartieri,nazioni.Una crisi di identità che svaluta il valore della vita umana e genera soggezione dell'uomo all'uomo. Una crisi delle istituzioni, scuola, sanità,amministrazioni locali ecc...Dalla bomba atomica alle cellule staminali,dallo sviluppo dell'informatica alla moltiplicazione dei farmaci,dal cemento armato allo sfruttamento incontrollato del territorio, da tutto questo e da altro è divenuta pressante e non rimandabile la questione etica,cioè di porre regole e limiti allo sviluppo ed alle speculazioni.Se essi vanno nel senso del rispetto della vita sulla terra, della dignità umana sono un bene da accettare.Al contrario, sono da frenare e da limitare.Il sistema politico, a qualsiasi livello, dal governo del pianeta a quello della nazione e delle comunità locali si rivela impari ad affrontare la complessità del mondo di oggi.
Uge che il cittadino porti dentro le istituzioni le sue istanze, tra cui quelle principali della soddisfazione dei bisogni elementari di ogni cittadino,delle libertà,personali innanzitutto, della democrazia.A causa di istituzioni che non riescono a capire ed agire a difesa di tutti, ma svolgono solo interessi di parte,in tutti i luoghi si sviluppano sistemi macerativi della dignità dell'uomo.In una concorrenziale visione del mondo,si assoggetta definitivamente il valore della vita umana al raggiungimento della propria affermazione.D'altro canto questa concezione è entrata a far parte anche dei governi delle nazioni.La sua affermazione,potendo fare uso di una tecnologia avanzata,quale mai c'è stata sulla terra, apre lo scenario di dittature che dominano completamente l'uomo ed il mondo,rendendo però precario il mantenimento della vita sulla terra.Unica speranza è che il cittadino si renda conto dell'enormità della posta in gioco e riprenda il controllo della politica, riportandola alla sua essenza,di regolare la vita degli uomini in maniera coerente con la sua intelligenza e con la sua naturale socialità.Nella crisi del marxismo e del capitalismo,la dottrina sociale cristiana appare,oggi,l'unica interpretazione del mondo che dia speranza di portare l'uomo come tale al centro della vita sulla terra,nel mantenimento di un equilibrio con la natura,senza il quale le risorse naturali subiscono una trasformazione dannosa e la vita ,nella forma attuale, finisce per esaurirsi.Non è più una questione di potere, ma di servizio,perché si tratta di indurre nell'uomo una coscienza della semplicità dell'essere che gli consenta di dominare la macchina e non di esserne posseduto.

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