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lunedì 24 giugno 2013


LA STRADA PER IL PARASDISO



Lunga è la strada e piena di uomini, donne e bambini
che hanno bisogno di un nido. Ad uno disse l'Angelo
"Tu non puoi arrivare stasera ,non hai una macchina,
non hai i soldi per pagare il biglietto del treno
- e già ieri sera vi fecero scendere e siete stati al freddo tutta la notte-.
Siete poi in tanti, c'è tua moglie che è mogia ed ha Ernestino in braccio
che ha fame, poi c'è Giulietta bella però scarmigliata e sbrindellata
- e devi stare attento perché sempre ieri sera si fermò una macchina
  gialla e voleva portarla con sé. Meno male che accorse tua moglie -.
Alla fine ci sono i due ragazzini sbracati ed affamati pure loro.
Scherzano coi sassi e buttano in aria l'acqua della pozzanghera.
Senti, Ferdinà, se hai coraggio di volare così senza afferrarti a niente,
salite mò tutti quanti sulle mie spalle. Sedete e state comodi. Io vi porto
nell'aria -tutti belli seduti ed al coperto, nel luogo dove c'è il mondo
 come doveva essere. In questo posto , quando si è avvicinato il
serpente, Giulietta se ne è scappata gridando "Quanto sei brutto.
Signore mio aiutami!" Così il Signore venne subito e cacciò il  serpente.
Tutti con la faccia per terra a ringraziare il Signore che li aveva liberati.
Ne ebbe piacere il Signore perché sentì che Gli volevano bene e volevano
essere gente di Sua fiducia.
Il viaggio con l'Angelo durò un attimo, tanto che tu non ti accorgi  neanche
di avere viaggiato. Ma che bellezza. Innanzitutto l'aria era buona. Tu mò che
respiravi facevi i polmoni pieni ma belli senza affanno. Pure i piccoli
Anastasio e Gennarino correvano belli, giocavano e non si facevano male.
Quello che era Giulietta mamma mia!" altro che miss. Quella era bella veramente,
non come queste miss tutte impaparacchiate. Lo sapete che il piccolo correva.
A tre mesi correva e la mamma ci correva dietro, ma non bisognava avere paura.
In quel posto nessuno poteva farsi male. E poi tu mangiavi e neanche te ne accorgevi.
Insomma si stava proprio bene.
L'Angelo li chiamò :" Noi abbiamo visto che siete poveri e che siete bravi. Uè  non avere
detta una parola cattiva quando vi hanno fatto scendere dal treno. Adesso state bene per
l'Eternità. Vedetevene bene e ringraziate sempre il Signore. Tenetevi affacciati al parapetto.
Affacciatevi sulla terra e ditelo a quei fessi. Non conviene ascoltare il Nemico. Obbedite a
Nostro Signore e sarete felici per l'eternità."




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