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venerdì 2 novembre 2012




 


 OHIME’!  CI   FOSSE   UN  ATTO   DI   DOLORE

Alla  degenerazione politica hanno certamente contribuito l’esplosione demografica  e l’adozione acritica e omnicomprensiva della tecnologia, come di un mezzo di evoluzione al di sopra di ogni possibile esame critico. Si è perso il contatto del cittadino con la politica, è a dire con l’amministrazione del paese dove si abita e della nazione dove si risiede, né vi è stata una adozione critica e ragionata di quelle decisioni che incidono sullo stesso modo di esistere e determinano l’avvenire di un popolo.

 Quando la percentuale di partecipazione al voto scende al di sotto del 50%, cioè si astiene più della metà dell’elettorato; quando, in questa competizione amputata della volontà popolare, il maggior partito risulta quello contestatario di Grillo, si constata che i partiti che ancora oggi sono al potere non raccolgono il gradimento degli elettori. Quella dei cittadini, in una nazione che in situazioni di normalità abitualmente arriva al 90% dei votanti, è stata l’espressione di una sfiducia ragionata e maturata da tempo. Certamente ci saranno le elezioni politiche ed il rinnovo del Parlamento. Magari ci sarà un partito di maggioranza che arriverà al 30% -di più non credo possibile- e pretenderà di rappresentare l’Italia e gli italiani anche se avrà votato – come in Sicilia e come è opinabile che avvenga- il 45% degli elettori. Cioè pretenderà di governare con un consenso che sfiora il 14% degli elettori. E governerà ed avrà il controllo dell’amministrazione statale e parastatale ed avrà la rappresentanza dell’Italia nei rapporti  internazionali. A questa probabile situazione paradossale si è arrivati per la constatazione  della incapacità a governare e della corruzione dei governanti. Non è pensabile che una così esigua e velleitaria  rappresentanza confermi il risanamento dell’economia e segni la ripresa e la crescita della nazione.

Il problema è di andare a votare se non si vuole che l’Italia si sfarini e disgreghi in mani sporche e rapaci.

Noi abbiamo visto che la rapacità, la cattiva gestione del pubblico bene comincia dall’alto ma si diffonde e ramifica in tutte le rappresentanze, quelle regionali, provinciali e comunali ed in tutte le amministrazioni decentrate, dalle ASL alle Università.

E’ assurdo che, una volta eletto, un rappresentante possa essere sottoposto a decine di processi e continuare a gestire il potere. E’ assurdo che la ragnatela si espanda e copra l’intera nazione. Fino a pochi anni fa era impensabile che fossero coinvolte le regioni centro settentrionali. Ai semplici cittadini il marcio di esse  è stato notificato di recente quando la corruzione si è infiltrata in tutte le arterie ed ha cambiato il prototipo di amministratore veneto-lombardo ecc … davanti agli occhi dei cittadini semplici. Il problema è che le azioni degli organi di controllo che la Costituzione ha posto a garanzia del buon governo sono state neutralizzate ed ,anzi, spesso l’efficacia della loro azione è stata annullata per legge ad hoc sopravvenuta a difendere interessi personali o di parte.

Ohimè!  Ci fosse mai qualcuno a recitare un atto di dolore. La sfrontatezza dei pubblici rappresentanti è arrivata alla difesa dei beni malamente acquisiti, tanto è che chi è partito con pochi milioni di lire ed è arrivato a miliardi di euro ancora si scuote ed inveisce e minaccia a difesa dei suoi averi e della sua persona. Così anche  chi conosceva la probabilità del verificarsi di una catastrofe ed ha taciuto per ubbidire ad una parola di ordine provocando la morte di cittadini inermi. Si è arrivati a situazioni e fatti di portata enorme e si è riso sulle sventure altrui pensando di ricavarne vantaggio.

I cittadini devono svegliarsi. Non è possibile vedere indebolite od annullate le norme e le azioni di previsioni di un delitto o di una trasgressione. Neanche è possibile ; in una nazione dove ancora non si sa chi ha compiuto la strage di Bologna od assassinato Enrico Mattei o Paolo Borsellino ; dove non si sa se qualche cattedra – di umile o di grande rilevanza – sia stata assegnata nel rispetto di oneste procedure concorsuali; neanche è possibile che il rispetto delle regole sia riservato ad un’opera di repressione che, come tale aspetta prima che il delitto venga compiuto e, poi, si trascina per diversi anni nelle aule giudiziarie.

Il cittadino ha diritto di difendere la propria vita. Nella terre della Campania Felix di Caserta e di Napoli – come risulta ed è predicato dai pulpiti dai parroci che fanno i funerali – non si muore più di vecchiaia ma giovani e di cancro veicolato dai residui tossici sotterrati ovunque ad alimentazione dei prodotti ortofrutticoli. Se le varie famiglie mafiose incutono timore allo stato, i cittadini hanno diritto di difendere la vita propria e dei propri cari.

La voce maggiore dei bilanci regionali è la Sanità. Però i malati terminali e gli invalidi al 100% non vengono più assistiti, anche i malati cronici e poveri non possono fare tutte le analisi a spese dello stato né possono ripetere quelle gratuite se non passano sei mesi. I bilanci ASL continuano ad essere la spesa maggiore ed enorme della regione. I guadagni del personale medico e paramedico si estendono nel privato e non sono fatturati. La cura della propria salute è un diritto inalienabile del cittadino. Questi ha diritto di vigilare e di stimolare l’intervento dell’autorità preposta e di intervenire in proprio, sempre nei limiti della legalità, se non si interviene con giusto rigore.

L’elenco potrebbe continuare , per esempio con la politica annonaria – essenziale per non morire di fame. I prezzi dovrebbero scendere ,non aumentare e la variazione dovrebbe essere contenuta in limiti ragionevoli. Il mangiare del popolo non interessa al governo ed alle amministrazioni locali. Interessa molto ai consumatori ed è giusto che le loro associazioni di cittadinanza attiva abbiano potere di intervento perché leggi e regolamenti vengano rispettati.

I cittadini hanno interesse a votare persone oneste e capaci. Non importa a quale partito appartengono. E’ importante che in parlamento non si ripetano le scene vergognose che, con il video, sono entrate nelle nostre case.

Anche pubblicamente è stato detto dal Ministro stesso che ,per quadrare i conti, sono stati colpiti i poveri, i deboli. Bene. Questo non deve più avvenire. Occorre che le lobbies  siano cacciate fuori dal Parlamento. Chi rappresenta il Parlamento ? Il popolo italiano oppure i gruppi di banchieri , di palazzinari , di industriali ecc …. che detengono il 90% della ricchezza italiana ,esportano all’estero il lavoro e sono fattore determinante di una disoccupazione che supera il 10%, giovanile supera il 30%, per le donne supera il 50%.

I cittadini hanno motivo e diritto di organizzare una Cittadinanza Attiva che sia capace, come dice il Papa, di lottare anche contro il potere per difendere la povera gente che non ha ville da Sogno ma ha figli da nutrire ,adolescenti da educare e non da vendere a depravati.

 

 

Vincenzo  Cicala

mercoledì 24 ottobre 2012

 LA   BARBARIE    DELLE    CARCERI
 
La punizione che da il tribunale della malavita è atroce e mira ad abbattere la dignità dell’uomo fino a considerarlo un essere esecrabile. Di solito procede con l’abbattimento del capo marcio, ma quando non può esporsi troppo procede all’abbattimento morale.
La pena che da la società civile si distingue perché salva la dignità dell’uomo e, anzi, serve a riscattarlo ed a ridargliela.
La nazione che agisce verso il reo come la malavita da essa non si distingue.
In Italia le condizioni della carcerazione sono abominevoli e rappresentano bene il degrado e l’inquinamento delinquenziale della classe dirigente, quella che amministra la cosa pubblica ed il parastato e quella che, in collusione con la malavita, inquina di fabbricati e di materiali velenosi e puzzolenti il suolo italiano.
Una delle categorie che affolla il carcere è quella dei clandestini, gente che è sfuggita al cataclisma del luogo di origine per approdare ad un probabile suicidio in una profumata prigione.
Chi ha varata e sostenuta la legge che pone in carcere chi scappa dalla fame e dalla guerra civile della propria patria  ha da risponderne al consesso delle nazioni civili ed alla propria nazione che ha coperto di ignominia.
Altra categoria è quella dei giovani drogati, qualcuno morto in carcere per le mazzate ricevute e fotografate. Quale vergogna per il Bel Paese! Qualcuno dovrà pur certificare  il delitto commesso su questi giovani. Dovrà pur dire come quando e perché non si riesce a creare un luogo diverso dal carcere dove controllarli,curarli ed impedirgli di continuare a drogarsi. Neanche nelle grandi piazze di spaccio di Napoli e Provincia esiste un luogo di cura e di prevenzione per drogati.
 
A parlare chiaro si tratta di impedirgli di drogarsi e  curarli per restituirli alla normalità. E può essere  che non possano esservi provvedimenti e leggi di prevenzione e  di repressione capaci di impedire alla malavita di commerciare in droga ?. Se si vuole evitare  che la nazione finisca di cadere definitivamente in basso credo si debba alla fine riconoscere che quella con la malavita è una guerra aperta e come tale richiede l’uso di una legge finalizzata alla rinascita da questa interminabile agonia sociale. Chiaramente non  può provvedere alla legiferazione l’alta percentuale di parlamentari che si drogano e l’altissima percentuale di amministratori che colludono con la mala.
Altra categoria che soggiorna in carcere per tempi assurdi di durata è quella dei detenuti in attesa di giudizio. Dato che, poi, alla fine dei diversi gradi di giudizio, la maggioranza – se ha  avuta la possibilità  economica di sostenere le spese  di avvocati ecc … - risulta innocente, non si vede come quando e perché abbia dovuto stare in carcere per decenni. Un cittadino libero deve solo pregare Dio di non capitarci.
Dicono tutti che bisogna riformare la giustizia. Da quando le leggi vengono fatte ad usum delphini  non si può pensare che il parlamento italiano, se non cambiano i parlamentari ed i loro capi, sia in grado di licenziare una riforma della giustizia semplice ed utile a restituire alla nazione un grado di civiltà accettabile. La Riforma della Giustizia si farà o non si farà è cosa lunga ed incerta poiché bisogna stabilire quali degli interessi confliggenti delle diverse parti possano essere soddisfatti. Bisogna considerare : a) i delitti della malavita organizzata hanno un effetto sulla società maggiore e dannoso più di quello compiuta dal singolo delinquente. Ciò negli effetti che si propone, lotta per il dominio di una parte del territorio urbano, appropriazione coatta di un bene fabbricato, di danaro od altro, assassinio del sindaco che non rispetta gli interessi della mafia sul comune amministrato ecc. (voglio aggiungere che troppo spesso non si arriva a mandanti e ad esecutori materiali e la
storia è cominciata da troppo lontano per non tenerne conto);
b) per l’influenza deleteria di disgregazione del tessuto civile il delitto di mafia non può essere sottoposto alla disciplina comune. L’effetto di esso inoltre non può ricadere solo sul mandante e sull’esecutore ma su tutto il clan. Questo perché quel delitto è espressione di una volontà collegiale e perché lo scopo raggiunto con esso è funzionale al mantenimento ed all’accrescimento dell’azione delinquenziale che è frutto di una organizzazione societaria ;
c) il legislatore deve ancora considerare  che la malavita organizzata ha esteso la sua influenza e la sua volontà di possesso all’Italia Settentrionale – come dire a quella che fu la Capitale Morale d’Italia Milano – ed all’Italia Centrale come dire l’Emilia Romagna, come dire Genova o come dire Arezzo ecc…
Il problema è da risolvere poiché la malavita organizzata ha in mente di estendere ancora il suo potere, ma non pensa affatto di assumere responsabilità di governo chiara, dichiarata. L’Italia potrebbe tutt’al più arrivare ad essere una repubblica sud americana anni cinquanta.
Questo non è possibile perché l’Italia è al centro del Mediterraneo – punto di riferimento di tutta l’Africa Settentrionale- e perché l’Italia fa parte dell’Europa Unita. Sono due posizioni incompatibili con l’odierna corruzione. L’odierna corruzione è anche una sofferenza ulteriore per i carcerati poiché la malavita ha tradizionalmente influenza anche sulla vita delle carceri. Di questo deve tener conto il legislatore, ma soprattutto chi governa perché il vivere in carcere sia possibile, perché venga rispettata la dignità dei carcerati e perché la vita del carcere non subisca influenze esterne.
 
Vincenzo Cicala  

martedì 16 ottobre 2012



TITOLO:   LA    CORRUZIONE       PUBBLICA

 

La malavita ha sui rifiuti solidi urbani una egemonia con la quale le autorità devono ogni giorno fare i conti perché gli impianti funzionino, perché i camion, scortati magari dalla polizia, possano arrivare alla meta dell’inceneritore e che questo non venga sabotato ecc … La malavita occupa il territorio e lo usa territorio ed abitanti stessi per le sue attività. Nelle zone delle 219, la malavita, con un sistema quanto mai semplice, si trova ad essere la maggiore possidente  di immobili . L’ente pubblico mette in vendita le abitazioni,ossia concede agli occupanti la possibilità di riscattarle  a basso prezzo. La malavita presta i soldi per. In una maniera o nell’altra l’occupante paga il prestito ma, se i locali servono, deve andarsene. La posizione di possesso delle cose e degli uomini che ha la malavita è posizione di prestigio, è  capacità di distribuire lavoro alla propria maniera ed è anche e soprattutto tenere in mano l’economia dei luoghi. Questo significa  effettiva  disponibilità della popolazione residente ai desiderata dei padroni.  In quei luoghi lo stato rappresenta un ‘entità estranea, è la malavita il governo  da obbedire e temere. E temere da subito ,non alla fine di un processo decennale, poiché quella che la malavita reputa sia giustizia ha una esecuzione immediata di lesioni fisiche nel migliore dei casi, di assassinio nel peggiore. L’organizzazione della malavita è piramidale. Dei vantaggi e dei soprusi gode il vertice, gli altri, a scendere a scendere, godono privilegi sempre minori fino ad arrivare ai precari,impegnati giusto per i bisogni del momento.

Ad una organizzazione, simile e privilegiata, hanno dato origine  i partiti. Fino magli anni 70 l’azione dei grandi partiti dava idea della partecipazione del popolo  al potere. Dopo vi è stata la parentesi autoritaria  craxiana già votata ad una organizzazione autoritaria  e ad una prevalenza del progetto economico su quello civile. La città degli affari, con la parentesi del governo Prodi, nasce con Berlusconi  Anche in questo caso abbiamo un’organizzazione piramidale. La piramide riserva per sé i  privilegi ed estende i suoi poteri di nomina a tutta l’organizzazione dell’amministrazione dello Stato. Le classi tradizionali e i cosiddetti “ceti intellettuali” scompaiono dalla scena e, gradualmente, arretrano fino ai gradini più bassi della scala sociale. Si ha lo sfarinamento di essa e gradualmente scompare la funzione del “popolo”. Esso gradualmente perde quelle leggi, come quella elettorale, che ne sancivano la responsabilità. Si assottiglia sempre più il welfare e per ultimo gradualmente perde di peso la forza contrattuale del sindacato. Mostruoso il monopolio dei concorsi e dei posti di comando. Lo spoils system (legge 15 luglio 2002, n. 145 (c.d. “legge Frattini”)) da la possibilità ai partiti che vanno al potere  di sostituire i vertici dell’amministrazione dello stato con  affiliati di proprio gradimento,una procedura iniqua che ha contribuito a diminuire la funzionalità dell’apparato ed a trasmettere l’inquinamento in periferia.  Bisogna annotare che uno dei settori nei quali si è avuto una esondazione di nomine politiche è stato quello sanitario.  Sono nati gli scandali di cure sanitarie improprie che hanno portato la morte in sala operatoria, ed anche nelle corsie,  la recisione di nervi connessi alla parola, l’ingessatura sbagliata che porta il braccio alla cancrena , gli interventi impropri in sala di rianimazione ecc … Sono nomine che incidono sulla nostra pelle. Incidono sulla nostra vita quotidiana e così anche tutti gli sperperi che hanno contribuito ad alzare la spesa pubblica fino a rendere necessari quei provvedimenti sul lavoro e sulle pensioni che hanno taglieggiato la povera gente, perché risultava invece difficile e catastrofico incidere sui privilegiati. Questi in pratica  sono riuniti in gruppi detti lobby, i quali antepongono i propri eccessivi interessi, spesso ai limiti della legge,  a quelli della nazione. Antepongono anche gli interessi  della famiglia. Simile cosa ebbe a proclamare in pieno Parlamento un Ministro nel presentare le proprie dimissioni provocando la crisi del governo Prodi. Lo spappolamento socio economico del popolo italiano, di cui parla Alberto Asor Rosa –la Repubblica del 2 ottobre- si riferisce all’ultimo ventennio ed ha ragione perché vi è stato il dominio degli affari personali. Il governo dei luoghi è divenuto occasione di arricchimento degli affiliati e di spoliazione del pubblico. Noi del Sud, a meno che non si voglia dar credito alla targhetta del plebiscito garibaldino, dal 1861 non siamo mai stati popolo. Siamo stati conquistati di sorpresa – assolutamente impreparati a respingere anche un drappello di invasori- ed abbiamo avuto due pause nelle quali ci siamo sentiti riconosciuti come cittadini,quella del fascismo e quella del welfare. Emblematica e da tenere bene in mente la rappresentazione di Francesco Rosi. Lo sfascio della collina del Vomero e di Posillipo sarebbe dovuto essere la ricostruzione del dopoguerra. Allo stesso modo la ricostruzione post terremoto è rappresentata da  Scampìa  e da tutte le 219 dei paesi della provincia, vero nido di serpi che ti mozzicano e ti segnano in maniera indelebile già quando nasci. L’invasione è estesa alla zona orientale, alla costa, al terreno di tutta quella meravigliosa conca, pianura circondata da una collana di monti, delle province di Napoli e Caserta.  Berlusconi ha continuata la disgregazione del popolo italiano,ma, per questa parte , ha solamente rifinita un’opera a stato di avanzamento quasi ultimativo.

lunedì 1 ottobre 2012



 






TITOLO : LA   FACCIA   NERA DEL POTERE
 Rev.mo Padre Fabrizio
Ho di nuovo davanti la Vostra e-mail del 27 luglio 2012. Rifletto sulle iniziative e sul lavoro Vostro,sulla educazione dei giovani e delle famiglie, sulla cooperativa di lavoro, sulle indicazioni date ai ragazzi in un’aria estiva salubre e contadina. Ricordo la Vostra opera con i carcerati,il Vostro apostolato a Scampia.
  Sento la società che nasce circondata da ogni parte da questa oligarchia che non lascia spazi di vita. Mentre con il capitalismo vi era una dialettica capitale/lavoro che consentiva   un orientamento dell’economia verso l’utile della comunità, con il libero mercato esiste il finanzcapitalismo, ove si vendono e comprano in un attimo uomini e cose. In effetti  non vi è  amministrazione  ma  possesso di uomini e beni, non è ammessa contrattazione sindacale perché il compenso dell’uomo deve essere il minimo possibile e non deve tener conto delle necessità della famiglia e della dignità dell’uomo. L’uomo è un vuoto a perdere. L’altro giorno ho letto la dichiarazione di Mitt Romney l’avversario di Obama e l’ho trovata perfettamente in sintonia con il ragionamento di quelli che fanno speculazione in Borsa. Questa è la maniera della classe dirigente di privilegiare i propri affari rispetto al ruolo che ha nella società ed al compito  di rappresentanza.Questa maniera in Italia ha contagiato i partiti e le istituzioni centrali e periferiche.
Reverendo Padre Voi avete a Scampìa  una rappresentazione esemplare delle prepotenze che esercita la malavita. Non diversi da essa sono oggi i partiti né diversamente hanno agito sulla nazione Italia. D’altro canto la collusione partiti- mafia traspare non solo dai singoli episodi,ma dal comportamento degli stessi gruppi in Parlamento quali lobbies in difesa dei propri interessi. Gli onesti e capaci  sono una minoranza piccola.
Quello che capita al Centro, capita anche negli enti locali, anche nelle amministrazioni del parastato. Se noi cittadini non controlliamo i politici e continuiamo a tollerare che essi legiferino, progettino ed agiscano a loro piacere, veramente arriveremo nudi alla meta. Dall’ultima decade del novecento ad oggi hanno accumulate ricchezze e piaceri, in maniera lecita ed illecita ed hanno portata la nazione sull’orlo del fallimento.
Non si deve più ammettere che un’ amministrazione, a livello locale  od a livello centrale, abbia ad agire senza il benché minimo controllo da parte dei cittadini. Occorre, per questo, che i cittadini maturino la coscienza che l’interesse della società corrisponde a quello del singolo, Le condizioni di bisogno e di povertà alle quali sono ridotte le popolazioni, la devastazione dei territori, il degrado stesso di civiltà nella maniera di vivere ci spingono a compiere una necessaria ed improrogabile azione : l’educazione dei cittadini alla conoscenza dei  luoghi nei quali vivono,  quello fisico e quello sociale ed alla loro difesa. Luogo fisico sono il mare e le sue coste  ,la campagna, il quartiere dove si abita.  Luogo sociale : le fonti di lavoro, la disciplina e la libertà del commercio e della imprenditoria  in generale, i servizi sociali , quelli scolastici e quelli sanitari in particolare.
I politici sono stati molto attenti a difendere i propri interessi  ed  a  speculare sui beni dello stato. Il loro comportamento ha portato danno favorendo ed accelerando la crisi con tutto quello che essa significa, povertà e mancanza di speranza di crescita.
 In Italia i movimenti di difesa del cittadino con influenza su tutto il territorio nazionale  sono più di ottanta. Sviluppano tematiche quali le banche,la sicurezza alimentare, le assicurazioni ecc … Certamente sono benemeriti e riescono comunque a difendere il cittadino in diversi casi ed occasioni. Alcune associazioni si occupano della difesa del cittadino dalla malavita. Accolgono drogati e  deviati che aspirano a ravvedersi,  amministrano beni sequestrati alla malavita. Ch’io sappia non vi è nessuna associazione di controllo e contrasto ai partiti ed alla stessa pubblica amministrazione quando devia dalla correttezza  oppure manca di competenza. Non vi è nessuna associazione che contrasti la malavita sul territorio. Intendo l’azione preventiva di contrasto sul territorio di quelle situazioni e di quelle condizioni che agevolano l’azione malavitosa e determinano la prevalenza dei
costumi malavitosi ed il rispetto sociale per coloro che presiedono l’organizzazione. Non è sufficiente l’azione di repressione del delitto. E’ necessario prevenirlo per setacciare e reprimere l’insieme di pregiudizi negativi che ha prevalso così tanto da annebbiare la civiltà della nazione.
Vi è collusione ma anche similitudine di comportamento tra partiti e malavita.
Gli  uomini politici hanno una raffinata magniloquenza, ma non vi è coerenza tra le buone parole che essi sprecano e le leggi ed i provvedimenti che varano anche a livello locale. Nessuna nazione progredita dell’ Occidente nega al popolo la possibilità di scegliere i propri eletti. Il popolo ha inoltre  possibilità e mezzi di intervenire sulla pubblica amministrazione quando essa travalica i limiti del mandato assegnatogli oppure delle proprie competenze. Né capita che la malavita incida sulla pubblica amministrazione in maniera da orientarne  gli indirizzi  e che l’amministrazione centrale e le amministrazioni locali si trovino a dover limitare la propria azione oppure a doverla programmare tenendo conto delle direttive della malavita. Questo succede in Italia ed è oggetto di cronaca giornaliera .
 

mercoledì 19 settembre 2012


I   PARTITI   PROPONGONO   UNA  REALT A’    VIRTUALE

 

E’ oggi impossibile vivere in maniera libera senza il condizionamento di una rappresentazione telematica e pubblicitaria della vita. Vi è la possibilità di controllare anche a distanza ciò che fa,anzi, anche ciò che pensa una persona. Ne consegue la possibilità di determinare la maniera di agire e di pensare delle masse. Anche al bisogno ed al piacere coerenti  con l’istinto naturale si sostituiscano un bisogno ed un piacere prodotti artificiosamente per avere guadagno con accumulo di capitali e possesso della persona. In corrispondenza diminuisce la possibilità di soddisfare in maniera semplice e naturale bisogni e piaceri strettamente legati alla natura dell’uomo . Sale da giochi, video poker,bibite dolci ecc….Il fenomeno è divenuto di massa, implicando persone note e non. Nelle scommesse  implicati  valenti  giocatori di calcio, pensionati, madri di famiglia, giovani ed anziani. Il giro di affari è enorme. I l ministro della sanità Balduzzi ha preparato un decreto di legge. Nell’operazione di svuotamento del decreto  sono state decisive le pressioni dei parlamentari sul sottosegretario Catricalà. (la Repubblica del 12 settembre). Vuol dire che i parlamentari hanno interesse a mantenere il gioco delle scommesse. Il fenomeno delle scommesse distorce quella che è la naturale competizione, per esempio inquina il campionato di calcio.

Per gli adolescenti ed i giovani è naturale incontrarsi,stare insieme,ballare,innamorarsi. L’alcool, la droga, fare l’alba ,fare musica nei locali ledendo i diritti del vicinato sono tutti fenomeni indotti. Il numero di incidenti mortali del sabato notte, il numero e l’ atrocità degli assassini perpetrati in quelle ore ed occasioni indicano certamente una prevaricazione. Il danno maggiore è la deviazione in violenza e prevaricazione del bisogno di amore e di amplessi liberi della gioventù. In effetti questi due esempi sono estratti da una proposta di vita che la tecnica, la concorrenza, la produzione fa all’uomo ed al cittadino. All’insegna di un tenore di vita adeguato alle possibilità che la tecnica ed il mercato finanziario offrono si sbriciola l’uomo ,mandando a rotoli umanesimo e civiltà .

Ci si riduce ad un crudele quanto inevitabile  prossenetismo  di massa che conduce all’affermazione del malaffare  e di movimenti politici che, in una società correttamente orientata ,  non sono concepibili.

L’assuefazione delle masse ad una vita virtuale determinata da una rappresentazione di ciò che può essere ma in realtà non è messa a disposizioni dai più moderni ritrovati della tecnica, ha alterata la personalità delle masse. Ha colpito soprattutto quello che è il naturale istinto di ribellione ad una prepotenza che colpisce  la dignità del vivere quale  membro attivo e fattivo della società.

Questo degrado della personalità sociale altera i dati distintivi di una città ,il carattere di una regione rendendo possibile la manipolazione delle popolazioni.

Una volta stabiliti forti vincoli tra  classe dirigente e  malavita, si è avuta la formazione di una oligarchia. Essa,però, mentre  evidenzia straordinarie capacità di difesa dei propri interessi e del proprio primato,non mostra capacità di governo. Manipola leggi e pubblica amministrazione a suo favore, generando incertezza del diritto e degrado del territorio.

Le campagne, i paesi, le città devastate, di cui ciascuno prende quotidianamente visione, differenti da nord a sud in numero e danni inferti appartengono a tutti i cittadini residenti. Per quali ragioni essi consentono una devastazione che continua ? Per mancanza di cultura come opina il Presidente Zagrebelsky ? Se il napoletano si fosse sentito legato a luoghi,mare,campagna,beni archeologici ed ambientali, si sarebbe ribellato. Perché il cittadino non ferma la macchina devastatrice della classe dirigente?  Nei paesi devastati della provincia di Napoli i ricchi sono per lo più di origine contadina. Fatti i soldi si sono disfatti del suolo. Negli stessi paesi la costa è stata massacrata da villaggi  mutatisi presto in lande abitate da  abusivi. Un litorale da Cuma a Formia certo più bello, vario e salubre di quello di Rimini è – vedi “Gomorra”- è praticamente in governo alla Camorra.

I cittadini devono radicarsi sul territorio e prendere coscienza che il proprio benessere nasce da quello della comunità. Acquistare capacità di difesa e di controllo sulla classe dirigente. Le loro azioni devono essere preventive, attesa l’evanescenza nel tempo dell’azione della giustizia. D’altro canto è certo preferibile che il delitto non si compia. La solidarietà, la cittadinanza attiva non può essere incamerata nei partiti  perché il degrado del Sud è dovuto proprio all’asservimento dei cittadini ai partiti ed alla collusione di questi e delle loro amministrazioni con la camorra.  I soldi spesi nel Mezzogiorno hanno portato danno. Bisogna prendere il coraggio a due mani e costruire una Civiltà Meridionale.

Se il pubblico intervento ha potuto inquinare la parte più bella del Golfo di Napoli, di Taranto e di tanti altri luoghi ameni della terraferma e delle isole, vuol dire che gli abitanti non capivano e non sapevano sfruttare le loro immense ricchezze.

Se una edificazione irrazionale, pubblica e privata, ha cancellata l’identità dei paesi ed ha per un verso incrementata la malavita, per altro verso l’ha creata – basta pensare alla camorra di Scampia ed alla ndrangheta che non  esistevano -, vuol dire che gli abitanti certamente non hanno capito e calcolato il loro danno ma anche hanno subito senza ribellarsi.

In nessun paese dell’Europa sana una classe dirigente non sana sarebbe riuscita ad operare stravolgimenti siffatti da rendere non riconoscibili a se stessi il proprio paese. Purtroppo questo è avvenuto soprattutto nell’Italia Meridionale ed Insulare.
 
Vincenzo  Cicala

mercoledì 5 settembre 2012




TITOLO :  NON GIRARE LA FACCIA ALLA STORIA

Declinando  declinando  siamo arrivati a dire, parole della Merkel, che la speculazione finanziaria attualmente in atto arricchisce pochi ed impoverisce molti. Il governo sta rivedendo, man mano, parecchie di quelle cose che impoveriscono molti ed arricchiscono pochi. Per il momento si intravede solo la fase cognitiva, cioè la dichiarazione pura e semplice del vantaggio che i pochi ricavano dall’attuale organizzazione della società e dallo svantaggio dei molti e la speranza di una società migliore, nella quale le regole siano rispettate, i diritti costituzionali riconosciuti e gli adempimenti incompiuti finalmente attuati. Ma è pura allegoria perché vince il fatto compiuto che è questo :a) i pochi ricchi non pagano scotto, i sacrifici li fanno i poveri ed i poteri forti continuano a condizionare la vita del governo, b) i cittadini non hanno visione e senso di quello che serve ad essi di fare e continuano a permanere nei partiti,ma non a condizionarne la vita, c) le regole continuano ad essere quelle di sempre : il gruppo dirigente decide e continua a scegliere i parlamentari ed a comandare le loro decisioni. “Marchio barbaro alle fondamenta perché il parlamentare rappresenta la Nazione, non può ricevere mandato imperativo e deve operare nell’interesse del popolo.” Come accade che ,in una situazione così tragica e deleteria, i cittadini non si ribellano? Forse ha ragione il Presidente Zagrebelsky, è una questione di cultura. Il cittadino non ha conoscenze, non rispetta le regole e non  pretende che vengano rispettate. Ed è certo  fuori luogo parlare di ciò che non si conosce ed è, invece, appropriato dire di quello che si è vissuto e si vive sulle proprie spalle.

Faccio un elenco sintetico con riferimenti concreti dei devastamenti compiuti :1)campagne e colline meravigliose confiscate dai palazzinari, speculatori o malavitosi, Vomero e Posillipo, Scampia, Terra di Lavoro, Melito, Giugliano ecc.  ,  2) scadimento della qualità della vita per aumento di tumori e malattie del sangue, aumento delle malformazioni genetiche. Come sempre avviene in questi casi di inquinamento radioattivo gli organi più colpiti sono quelli genetici, 3) rincaro del costo della vita, in particolare della scuola, in particolare dell’Università 4)mancanza di lavoro…..Si potrebbe continuare. Si diffonde la povertà assoluta ,cioè delle famiglie che non riescono a soddisfare i propri bisogni elementari. Lo sfruttamento maggiore di tanta povera gente è da parte della malavita, ma anche dello Stato e del lavoro non protetto da regole. Anzi la carenza di difesa da un  precariato non sempre necessario né di durata correlata a quella dell’opera, aumenta la dipendenza del lavoro dalla arbitrarietà del padrone. Un riferimento in eccesso è quello applicato alle “vedette” dei trafficanti di droga di Scampìa. Le fanno cambiare ogni giorno e la richiesta è sempre forte, specie dai vicini paesi di Giugliano e di Melito, oltre che dalle zone povere della città. Il possesso del territorio da parte della camorra è un esempio vergognoso ed eclatante di governo esercitato da parte della malavita. Quella terra apparteneva ai contadini ed è stata espropriata, anche con promesse di lavoro non mantenute, dallo Stato. Di fronte lo Stato ha costruito il carcere di Secondigliano realizzando una relazione tra produttore e consumatore perfetta . Non credo che la perfidia dei dirigenti arrivasse a programmare tanto, ma certo la loro perfidia non si è fermata alla realizzazione di tanta iniquità.

Le cose infestate dalle iniziative di governo e dirigenti, comunque classe padrona, appartenevano ai cittadini semplici, Vomero Posillipo Scampìa Melito  Giugliano  ecc… Hanno  potuto farlo per mancanza di cultura da parte degli abitanti, carenza di una capacità di valutazione di produzione e commercializzazione, carenza di capacità associativa , estrazione precisa e netta del proprio vantaggio , del proprio guadagno da quello che è il vantaggio della comunità. Certo è mancanza di cultura. Dice  Gustavo Zagrebelsky:”Essendo la democrazia una convivenza basata sul dialogo,il mezzo che permette il dialogo,cioè le parole, deve essere oggetto di una cura particolare”. Con questo si spera che il governo attuale riscopra l’importanza della scuola e di una scuola fatta di regole rigide ,in maniera da non dissipare la continuità didattica negli scioperi .

Allo stato attuale si associa uno stato di miseria a livello di quello del secondo dopoguerra alla mancanza di prospettiva di progresso. Distrutta campagna e litorale, diventate poco remunerative le imprese, la ripresa può consistere solo nel por mano all’ opera di bonifica, di disinquinamento, di nuova urbanizzazione, di una imprenditoria correlata a tempi e luoghi. Si tratta di un’opera lunga e coraggiosa, fatta da cittadini liberi, da uomini coraggiosi ed onesti. D’altro canto è l’unica salvezza. Altre soluzioni non ci sono se non quella del fallimento.

In un mondo dominato dal libero mercato e dal capitalismo finanziario, il fallimento finanziario è estrema miseria, ma senza possibilità di ripresa. In una interpretazione ortodossa del libero mercato globale, chi non è in grado di competere, viene posseduto. L’indice chiaro della consistenza della miseria e dell’isolamento è uno tra i continenti più ricco di risorse primarie , cioè l’Africa. L’applicazione di un mercato globale privo di regole segna per tutti o un possesso totale della “res”,in una società nella quale anche l’uomo è una “res”, oppure una schiavitù senza possibile ritorno alla libertà. La tecnica più  raffinata applicata ad un mondo animalesco. Infatti l’uso rigido di una razionalità meccanicamente perfetta respinge il patto sociale e declina ad assolutismi nei quali l’umanesimo si dissolve. Si giustifica la protesta e la lotta contro il potere, quando e se la strada imboccata appare senza ritorno. I cittadini hanno il dovere di riprendersi la città ed il suo governo. Il dominio dei grandi dittatori del novecento appare, nonostante le atrocità compiute, un primo tentativo di “possesso” e non di amministrazione della terra e dei suoi abitanti.

Occorre capire ed agire e non portarsi sulle spalle, senza reagire, il male di vivere.