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OHIME’! CI
FOSSE UN ATTO
DI DOLORE
Alla degenerazione
politica hanno certamente contribuito l’esplosione demografica e l’adozione acritica e omnicomprensiva della
tecnologia, come di un mezzo di evoluzione al di sopra di ogni possibile esame
critico. Si è perso il contatto del cittadino con la politica, è a dire con
l’amministrazione del paese dove si abita e della nazione dove si risiede, né
vi è stata una adozione critica e ragionata di quelle decisioni che incidono sullo
stesso modo di esistere e determinano l’avvenire di un popolo.
Quando la percentuale
di partecipazione al voto scende al di sotto del 50%, cioè si astiene più della
metà dell’elettorato; quando, in questa competizione amputata della volontà
popolare, il maggior partito risulta quello contestatario di Grillo, si
constata che i partiti che ancora oggi sono al potere non raccolgono il
gradimento degli elettori. Quella dei cittadini, in una nazione che in
situazioni di normalità abitualmente arriva al 90% dei votanti, è stata
l’espressione di una sfiducia ragionata e maturata da tempo. Certamente ci
saranno le elezioni politiche ed il rinnovo del Parlamento. Magari ci sarà un
partito di maggioranza che arriverà al 30% -di più non credo possibile- e
pretenderà di rappresentare l’Italia e gli italiani anche se avrà votato – come
in Sicilia e come è opinabile che avvenga- il 45% degli elettori. Cioè pretenderà
di governare con un consenso che sfiora il 14% degli elettori. E governerà ed
avrà il controllo dell’amministrazione statale e parastatale ed avrà la
rappresentanza dell’Italia nei rapporti internazionali.
A questa probabile situazione paradossale si è arrivati per la constatazione della incapacità a governare e della
corruzione dei governanti. Non è pensabile che una così esigua e
velleitaria rappresentanza confermi il
risanamento dell’economia e segni la ripresa e la crescita della nazione.
Il problema è di andare a votare se non si vuole che l’Italia
si sfarini e disgreghi in mani sporche e rapaci.
Noi abbiamo visto che la rapacità, la cattiva gestione del
pubblico bene comincia dall’alto ma si diffonde e ramifica in tutte le
rappresentanze, quelle regionali, provinciali e comunali ed in tutte le
amministrazioni decentrate, dalle ASL alle Università.
E’ assurdo che, una volta eletto, un rappresentante possa
essere sottoposto a decine di processi e continuare a gestire il potere. E’
assurdo che la ragnatela si espanda e copra l’intera nazione. Fino a pochi anni
fa era impensabile che fossero coinvolte le regioni centro settentrionali. Ai
semplici cittadini il marcio di esse è
stato notificato di recente quando la corruzione si è infiltrata in tutte le
arterie ed ha cambiato il prototipo di amministratore veneto-lombardo ecc … davanti
agli occhi dei cittadini semplici. Il problema è che le azioni degli organi di
controllo che la Costituzione ha posto a garanzia del buon governo sono state
neutralizzate ed ,anzi, spesso l’efficacia della loro azione è stata annullata
per legge ad hoc sopravvenuta a difendere interessi personali o di parte.
Ohimè! Ci fosse mai
qualcuno a recitare un atto di dolore. La sfrontatezza dei pubblici
rappresentanti è arrivata alla difesa dei beni malamente acquisiti, tanto è che
chi è partito con pochi milioni di lire ed è arrivato a miliardi di euro ancora
si scuote ed inveisce e minaccia a difesa dei suoi averi e della sua persona.
Così anche chi conosceva la probabilità
del verificarsi di una catastrofe ed ha taciuto per ubbidire ad una parola di
ordine provocando la morte di cittadini inermi. Si è arrivati a situazioni e
fatti di portata enorme e si è riso sulle sventure altrui pensando di ricavarne
vantaggio.
I cittadini devono svegliarsi. Non è possibile vedere
indebolite od annullate le norme e le azioni di previsioni di un delitto o di
una trasgressione. Neanche è possibile ; in una nazione dove ancora non si sa
chi ha compiuto la strage di Bologna od assassinato Enrico Mattei o Paolo
Borsellino ; dove non si sa se qualche cattedra – di umile o di grande
rilevanza – sia stata assegnata nel rispetto di oneste procedure concorsuali;
neanche è possibile che il rispetto delle regole sia riservato ad un’opera di
repressione che, come tale aspetta prima che il delitto venga compiuto e, poi,
si trascina per diversi anni nelle aule giudiziarie.
Il cittadino ha diritto di difendere la propria vita. Nella
terre della Campania Felix di Caserta e di Napoli – come risulta ed è predicato
dai pulpiti dai parroci che fanno i funerali – non si muore più di vecchiaia ma
giovani e di cancro veicolato dai residui tossici sotterrati ovunque ad
alimentazione dei prodotti ortofrutticoli. Se le varie famiglie mafiose
incutono timore allo stato, i cittadini hanno diritto di difendere la vita
propria e dei propri cari.
La voce maggiore dei bilanci regionali è la Sanità. Però i malati
terminali e gli invalidi al 100% non vengono più assistiti, anche i malati cronici
e poveri non possono fare tutte le analisi a spese dello stato né possono
ripetere quelle gratuite se non passano sei mesi. I bilanci ASL continuano ad
essere la spesa maggiore ed enorme della regione. I guadagni del personale
medico e paramedico si estendono nel privato e non sono fatturati. La cura
della propria salute è un diritto inalienabile del cittadino. Questi ha diritto
di vigilare e di stimolare l’intervento dell’autorità preposta e di intervenire
in proprio, sempre nei limiti della legalità, se non si interviene con giusto
rigore.
L’elenco potrebbe continuare , per esempio con la politica
annonaria – essenziale per non morire di fame. I prezzi dovrebbero scendere
,non aumentare e la variazione dovrebbe essere contenuta in limiti ragionevoli.
Il mangiare del popolo non interessa al governo ed alle amministrazioni locali.
Interessa molto ai consumatori ed è giusto che le loro associazioni di
cittadinanza attiva abbiano potere di intervento perché leggi e regolamenti
vengano rispettati.
I cittadini hanno interesse a votare persone oneste e capaci.
Non importa a quale partito appartengono. E’ importante che in parlamento non
si ripetano le scene vergognose che, con il video, sono entrate nelle nostre
case.
Anche pubblicamente è stato detto dal Ministro stesso che ,per
quadrare i conti, sono stati colpiti i poveri, i deboli. Bene. Questo non deve
più avvenire. Occorre che le lobbies
siano cacciate fuori dal Parlamento. Chi rappresenta il Parlamento ? Il
popolo italiano oppure i gruppi di banchieri , di palazzinari , di industriali
ecc …. che detengono il 90% della ricchezza italiana ,esportano all’estero il
lavoro e sono fattore determinante di una disoccupazione che supera il 10%,
giovanile supera il 30%, per le donne supera il 50%.
I cittadini hanno motivo e diritto di organizzare una
Cittadinanza Attiva che sia capace, come dice il Papa, di lottare anche contro
il potere per difendere la povera gente che non ha ville da Sogno ma ha figli
da nutrire ,adolescenti da educare e non da vendere a depravati.
Vincenzo Cicala
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