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sabato 5 gennaio 2013





TITOLO   :   CITTADINANZA SOLIDALE

I Cittadini che vegliano per la difesa della vita e della dignità dell’uomo, perché il welfare e la vocazione all’equità ed alla solidarietà democratica non vengano cancellati, sono operatori di pace benedetti dal Signore.

“Allarmano i focolai di tensione e di contrapposizione causati da crescenti diseguaglanze tra ricchi e poveri, dal prevalere di una mentalità egoistica e individualista espressa anche da un capitalismo finanziario sregolato (cosi Benedetto XVI : Beati gli operatori di Pace ).”

Conviene riprendere  le due cause che stanno alla base di questa crisi che non è locale, ma planetaria e non consente arrangiamenti ma impone una revisione della concezione e della maniera di vivere :

1) una promozione della produzione tendente non alla soddisfazione della domanda ma al massimo guadagno, con la creazione di bisogni  derivanti dalla promozione pubblicitaria di una vita felice virtuale - esempio classico la “bolla” edilizia che non è certamente privilegio esclusivo degli Stati Uniti- ; 2) il consumo delle risorse naturali, rompendo l’equilibrio dell’ecosistema ed impedendo il rinnovo di esse – esempio classico la distruzione del verde , dall’Amazzonia alla campagna della Campania Felix.

L’azione combinata di questi due punti segna una condizione di “non ritorno”. Alla affermazione di una ricchezza e di un benessere riservato ad una élite si è associata una depravazione dei costumi con lo svuotamento radicale di valori che servivano a dare una sostanza di umanità non solo ai sottoposti cittadini bensì anche ai sovrapposti padroni. La parola “amore” e la parola “sesso” segnavano un completamento della persona ed il suo pienoi essere. Oggi sono nel segno della violenza, del porno e della provvisorietà. La parola “fanciulla” si accompagnava alla tenerezza e dolcezza della maternità. Oggi si associa la parola “fanciulla” alla tenerezza delle carni, all’assassinio, alla violenza di gruppo,  alla scomparsa nel nulla. Il senso letterale e la sostanza della parola “politica” si collegava ad una conoscenza della gente e del territorio tale da garantire una amministrazione aggiornata all’oggi, una conoscenza del territorio capace di garantire una saggia amministrazione delle risorse. In effetti  l’involuzione dei primitivi contenuti che hanno dato origine e costituita la parola è la più chiara fotografia dello svuotamento di umanesimo dell’essere. Mentre nella stostoria la dirigenza politica ed amministrativa trascinava alla sua concezione dell’essere ed avvolgeva se stessa ed il popolo in un’unica ed ideale visione futura, oggi tra la casta padrona ed il popolo si è creata una frattura difficile a sanarsi. Questa frattura parla del decadimento dell’economia fino all’annullamento di qualsiasi orientamento verso il bene comune della società, ed ancora della trasformazione della parola “amministrazione” nella parola “possesso” dell’uomo e delle sue cose. Parla della diffusione della corruzione e del rigetto deei più semplici ed essenziali pregiudizi sociali con la conseguente disgregazione del collante che teneva unito popolo e componenti di esso nelle diverse età e stratificazioni sociali. L’ evoluzione proposta alla società dai due punti citati è certamente oligarchica ma non assegna alla classe dirigente nessuna responsabilità riguardo la nazione. La chiude in se stessa alla ricerca di un possesso globale. Le traversie che affliggono milioni di persone sono una esplicitazione di una scala sociale che non esiste più per il venir meno dei gradini intermedi e l’allargamento a dismisura della base stessa.

Un segno di questa mancanza  di responsabilità e di moderazione della classe dirigente è, in Italia,  il decadimento della Amministrazione Pubblica e la riaffermazione del “Porcellum”. Si ricorda che il  Presidente della Repubblica ha insistito senza essere ascoltato per una nuova legge elettorale.

Così stando le cose il popolo è posto in contrapposizione con la dirigenza politica, amministrativa, imprenditoriale della società. La classe dirigente si pone in posizione di “possesso” e non di “servizio”, di “sfruttamento” e non di “equità”, di “corruzione” e non di “onestà”, di “collusione” e non di “giustizia”. Inoltre l’ultimo ventennio ha partorito una legislazione a vantaggio delle “lobbies” o, addirittura, di una persona singola. Il popolo non può eleggere persone che rappresentino la sua necessità estrema di giustizia e di equità. Sono le dirigenze dei partiti a designare gli eleggibili. Non può ribellarsi poiché le sue rimostranze vengono disattese e represse.

“Vi è necessità di un nuovo patto sociale, a partire dalla riscoperta di ragioni vere e condivise che possano far vivere insieme una vita buona e virtuosa.”

 

 

Vincenzo   Cicala

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