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martedì 15 gennaio 2013

Cara Adriana,
la malavita a Napoli c'è stata sempre, la camorra, che è una malavita organizzata, spietata e con regole perentorie,è nata con l'unità d'Italia. Mussolini la tenne bene a bada tanto è che di essa non si parlava proprio più. Nel dopoguerra rimpatriarono gli espulsi e alcuni assunsero posizione di potere. Piano piano si è formata una classe dirigente padrona. Ha cominciato a distruggere Napoli e la regione Campania come descrive Francesco Rosi in Mani sulla città. Già nel 1980 la malavita era preponderante e dettava legge agevolatissima dall'irrazionale e speculativo sviluppo edilizio di città e paesi. La speculazione edilizia ha fatto abbandonare campagna e linea costiera, sicché dalla campagna non viene più una buona produzione mentre il litorale inquinato non consente più balneazione e turismo. Alcuni pochi sindaci onesti e capaci sono stati uccisi e gli assassini non sono stati trovati.C' è chi sa? Può darsi, anzi è probabile. Il decollo che ha portato la malavita al controllo ed al governo del territorio c'è stato con le costruzioni delle 219 nel 1980, contro le quali non hanno potuto neanche gli articoli di Famiglia Cristiana e con  la speculazione sui rifiuti che, con l'inquinamento, miete vittime a non finire.
La malavita è barbara. Non ha pietà. Per vincerla non basta la repressione, che significa arrivare a delitto compiuto. Ci vuole la prevenzione. Noi ci dobbiamo organizzare come don Puglisi. Vale fare piccole cose. Stare insieme in comitati civici ed organizzare la difesa dei propri diritti ed anche della propria sicurezza. Occorre anche una legislazione dedicata alla malavita perché quando viene arrestato un capobanda non capiti che il comando passi a chi lo segue immediatamente nella gerarchia. Occorre che sia presa tutta la famiglia. E' guerra. La malavita ha invaso anche tutto il centronord d'Italia, così come viene riportato dalla cronaca quotidiana.
Siamo arrivati, con l'attuale vicenda politica, ad un punto estremo. O debelliamo la malavita oppure finisce l'Italia ed, a questo punto, conviene smembrarla,come postulano i leghisti ed in fondo anche Berlusconi e compagni.
Non ci si può fidare dei politici e dei dirigenti perché sono essi che ci hanno portato alla distruzione della dignità della nazione,alla distruzione della legge,perché le leggi sono divenute o sfogo di razzismo oppure difesa di interessi personali. Ti faccio l'esempio delle carceri piene di clandestini e della legge sul falso di bilancio e sulle successioni.
Se siamo cattolici ci dobbiamo organizzare civilmente, trascurando i partiti, arrivando ad un nuovo patto sociale. Fondamenta del patto sociale sono i principi sui quali si accetta che debba vivere quella società. Non è solo una nuova Costituzione. Sono i pregiudizi che vengono dalla legge naturale, da rispettare anche se non sono scritti.
La malavita è entrata da padrona nel mondo della finanza. I capitali si sono mescolati. I grandi finanzieri hanno spalancate le porte sul principio che il danaro non olet.
Siamo ad un punto che o ci salviamo tutti o cadiamo tutti.
Mi sono chiesto più volte perché Santa Teresa di Lisyeux sia padrona delle missioni. Lo ha voluto Lei perché ha visto la corruzione del clero e si è offerta al Signore per redimerlo. Ma la Chiesa, oltre ai sacerdoti santi che pure ci sono, siamo tutti noi e siamo tutti noi che dobbiamo organizzare questa difesa che è decisiva per le sorti dell'umanità.
Adriana abbimi come amico e prega per me.qualche volta ti dirò come e quanto ho bisogno della tua preghiera.
Vincenzo

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