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martedì 15 febbraio 2011

FRATELLANZA

L'attuale crisi economica propone uno sconvolgimento radicale rispetto alla maniera di vivere ed alla visione del mondo che l'Europa, per sé e solo per sé , costruì come beneficio per la supposta estinzione delle grandi ideologie che avevano rotto a metà il pianeta e costruita l'ipotesi atomica di distruzione completa della vita sulla terra.
La Previdenza e l'Assistenza sociale garantivano al cittadino la sicurezza di potersi alimentare e curare la salute a costo zero in applicazione delle garanzie costituzionali. Così l'Assistenza Sanitaria, così le gratuità per la scuola dell'obbligo per tutti e della Università per i meritevoli.
Le condizioni di vita che si propongono oggi non garantiscono più la soddisfazione dei diritti e dei bisogni primari ed elementari dei cittadini,chiedono,invece, di assicurare ritmi di lavoro e costi di salari tali da poter garantire la concorrenza sul libero mercato : prezzi bassi e qualità buona del prodotto a spese di chi costruisce il prodotto, dal disegnatore del modello all'operaio della catena di montaggio. Per la prima volta nella storia dell'industria si abbassano i salari e diminuiscono le garanzie.
Per operai e quadri intermedi, con il crollo del sistema assistenziale e previdenziale, con la chiusura della scuola per tutti e della promozione dei meritevoli,termina la possibilità di controllare od addirittura partecipare alla gestione della cosa pubblica. Per la prima volta dalla fine della guerra, l'elettore vota una lista formata e bloccata dai dirigenti.Il potere si accentra sempre di più nelle mani di una oligarchia finanziaria ed affaristica. Finanziaria perchè la finanza creativa trasporta,distrugge e riforma la produzione cambiando modalità e luoghi pur di essere competitivi. Affaristica poiché l'azienda non è partecipata,ma posseduta e diretta da un ristretto gruppo di azionisti, dagli amministratori delegati ecc... che,in primis et ante omnia, badano agli affari propri e dei propri seguaci.
Il cambiamento attuale si esprime ed è congruente con la modifica delle forme di governo della nazione. L'accentramento del potere in una sola persona e la deresponsabilizzazione dei rappresentanti del popolo. Si finisce per definire "tradimento" e "traditore" nel linguaggio corrente del parlamento colui che non vota, su una legge o su un emendamento, per la propria parte,a difessa del proprio capo. Il federalismo. Non completo nella sua attuazione esprime comunque una separazione netta tra economie e modi di vivere delle diverse regioni di Italia.
Noi non sappiamo cosa ci rimarrà del nostro avvenire, della nostra nazione e del nostro territorio.
Quando saranno esaurite le risorse degli anziani - quel risparmio privato che tanto rassicura Berlusconi sul debito pubblico - ,essendo il 30% dei giovani disoccupato e gli occupati senza sicurezza del proprio lavoro,quale sarà la maniera di vivere? Le unioni,qualsiasi siano, con quale reddito avranno ed alleveranno figli?
Quando l'Italia sarà regionale, che tipo di fantoccio sarà il governo centrale e quali criteri amministrativi potrà mai adottare con uno sbilanciamento tanto marcato tra nord e sud?
Vi potrà mai essere l'avvenire mediterraneo dell'Italia? Per assicurarselo bisognerebbe sradicare una malavita che nutrica sul territorio dalla fine del dominio spagnolo e si è enormemente ingrandita e ramificata epidemicamente nella politica. In pratica l'ha assoggettata.
Per evitare che i cittadini divengano schiavi e le cittadine schiave occorre una solida formazione civica ed un grandissimo coraggio ed, insieme, una grande modestia perché si deve mettere in gioco tutto se stesso perché venga riconosciuto il diritto dell'uomo a vivere, perché l'uomo ridivenga nell'uguaglianza il protagonista della vita sulla terra .Non per affermare se stesso,ma per affermare il proprio credo.Il proprio credo è la Dottrina Sociale Cristiana perché solo essa ci consente di difendere il welfare e di estendere a tutti gli uomini, di qualsiasi razza e colore, il diritto di vivere e di vedere rispettata le propria dignità.
Per necessità urgente dei tempi il Papa ed i Vescovi invitano ad una cittadinanza attiva,a prendere noi cattolici il peso che ci compete nella conduzione della società e frenarne il cammino verso il disastro.Se lo faremo con umiltà e fattività Gesù camminerà con noi sulla via della salvezza.

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