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lunedì 18 ottobre 2010

LA TESTIMONIANZA QUOTIDIANA

Caro Vincenzo,


ho inviato ad....... che insegna all'università di...... quanto hai scritto nel tuo articolo.Mi ha risposto così e ti assicuro che adesso capisco anche i suoi nervosismi.Grazie e ciao Adriana.


E' proprio così.Vivo certe cose sulla mia pelle (l'università funziona sempre più così).


Grazie

..................

Cara Adriana,



il potere ha bisogno di consolidarsi ,ha bisogno dell' ignoranza. Per l'educazione dei giovani non trova soldi,ma, quello che è più grave,non tenta di porre un argine al malcostume stabilendo regole precise di reclutamento e di normale gestione quotidiana dei propri compiti.


Tra politica e società esiste,ormai, una vera dicotomia. Parlare di politica significa parlare degli interessi della classe dirigente, del confronto e dello scontro quotidiano tra i capi delle diverse fazioni e dei grandi progetti che essi hanno. Parlare, invece , di società, significa parlare della dimensione reale e quotidiana dell'uomo comune e dei suoi bisogni elementari insoddisfatti. Tra questi lavoro, sanità ed educazione.


La necessità della presenza cattolica, dei laici cattolici, presenza di cittadinanza attiva e missionaria, è indicata,innanzitutto,dal Pontefice Benedetto XVI. Vi ha posto a fondamento le sue lettere encicliche, conseguenti a quelle dei Suoi predecessori. Puntualizzano con estrema semplicità il dovere sociale. Ed è la semplicità della Parola di Dio e trova riscontro nel Catechismo.La Conferenza Episcopale aggiunge l'analisi delle difficoltà italiane attuali e l'indicazione generica delle urgenze maggiori non procrastinabili.


La dimensione del problema è globale, considerando che l'attuale consumo delle risorse naturali, secondo il WWF, ne porterà l'esaurimento entro trenta anni;cioè,tra trentanni, per vivere vi sarà bisogno di un secondo pianeta.


La dimensione del problema italiano ha particolari peculiarità. La prima è la sostituzione del termine "imprenditoria" al termine "politica". La distinzione è fondamentale perché l'impresa ha come fine il guadagno e come mezzo una produzione in grado di competere sul libero mercato. La "politica" ha per oggetto il benessere dei cittadini e ad esso orienta l'azione economica. In particolare,in democrazia,si considera il benessere di tutti i cittadini e non della classe dirigente.


La seconda peculiarità è il problema del Sud. Più di un terzo del territorio nazionale è sottratto alle regole civili del vivere,cioè alla legalità ed affidato a quelle della malavita. E' evidente che il federalismo rischia di portare a termine un processo disgregativo della società meridionale e, coerentemente, della nazione Italia. Raggiunta l'autonomia a chi sarà affidata la gestione di città e paesi? Alla classe dirigente locale? Al potere politico -mafioso? Basta pensare ai martiri già in corso di santificazione,alle modalità, alle connessioni dei tanti e tanti asssassini succedutisi e tuttora in esecuzione. Basta pensare che un Presidente del Consiglio,insieme con il suo Commissario Staordinario, non sono riusciti ad imporre la raccolta differenziata a Napoli,tant'è che i rifiuti, a smentita delle assicurazioni presidenziali, hanno di nuovo invasa la città. Basta tenere presenti queste realtà per concludere che il Meridione rischia di divenire una repubblica dominicana antemarcia.



Vi è necessità,in questa situazione, di ridare voce all'etica ed alla democrazia.

Il libero mercato e la finanza creativa partono come prassi,sentono il bisogno di negare qualsiasi condizionamento e finiscono per creare un paganesimo di fatto. Una società di "padroni" nella quale qualsiasi ostacolo umano o naturale viene abbattuto. Così decade il valore della vita e della dignità dell'uomo, ma anche il rispetto della natura che viene svuotata delle sue risorse. L'irrazionalità dell'essere è che, come dice Gandhi, nulla è sufficiente per i cupidi ed i ricchi. Per questo, una volta esaurite le risorse naturali nei trentanni previsti, si troveranno ad essere padroni del niente.
Vi è urgenza di un riequilibrio della società e della natura verso un'uguaglianza effettiva di uomini e di cose rispetto alla vita. Ugualmente importante è la vita del bambino americano e del bambino esquimese. Ugualmente importante è il mantenimento dell'ecosistema della costiera amalfitana e della campagna nolana. Il rispetto di regole di vita e di diritto di tutti alla vita sono

snodi dell'essere validi per tutti o del non vivere se non si rispettano.



Ed è così e per queste ragioni che diviene essenziale la missione sacra del laico cristiano. Essi devono trasformare questo mondo,invertirne la rotta verso una fine traumatica e renderlo vivibile e gradevole per tutti,un mondo di gioia e di pace.

Dei laici la Chiesa ripropone la missione sacra sacerdotale di chi vive nel mondo ma non è del mondo e li indica come tasformatori del mondo : dall'egoismo all'equità, dalla violenza alla pace. Queste azioni di trasformazioni costituiscono le premesse e le mete della santità laica.
A) La vocazione del laico è di stare concretamente nel mondo e riscoprire il popolo, che non è quello suggestionato dalla demagogia dei potenti, ma quello dei poveri che aspirano alla soddisfazione dei bisogni primari e che lo Stato compia ,finalmente, il proprio dovere. La presenza del laico è nella concretezza di na presenza attiva nella vita e nel disagio quotidiano, non nei grandi progetti di chi estrae dalla parola popolo la propria convenienza e la intinge nell'inganno maligno;
B) La partecipazione dei laici alla missione salvifica della Chiesa è essenziale,poiché la salvezza si fa di volontariato, di carità applicata alle masse dei poveri delle periferie e dei migranti,poiché la salvezza si fa ridando diritti e dignità al lavoro e ristabilendo l'obbligo e l'educazione allo svolgimento del proprio dovere.Infatti è scandaloso profittare delle opere a farsi per guadagnare e scialare senza una scrupolosa attenzione al proprio dovere;
C) I laici devono lavorare perché il disegno di salvezza raggiunga sempre più gli uomini. Per un laico noon vi sono ceti o gruppi di privilegiati o di abbietti. Vi sono i bisogni degli uomini e la mano sempre tesa ad aiutare nella carità e nella sicurezza di una legge equa ed adeguata alle esigenze storiche della società,considerando che esssa nasce dal patto sociale o non dalla soddisfazione degli interessi e delle speculazioni dei singoli.

1 commento:

  1. " La testimonianza è adempiere il proprio dovere ogni giorno, nel posto che uno si trova ad occupare"

    Oh, che bellezza!!!!!E' quello che sto facendo.
    Lucia

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