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lunedì 19 aprile 2010

"a voce de creature"





L'altro giorno camminavo con Gesù per una delle zone più povere e più popolose della città e della provincia e ripercorrevo nella mente alcune scene viste,alcune parole che avevo udite a metà,alcune proposte che mi erano state accennate.


Un pomeriggio vidi un gruppo di ragazze dai dodici ai quindici anni che passavano ridenti e insolenti tenendo al centro una di esse non più grande di loro che reggeva un batuffolo di bambino che si passavano tra loro.


Appresi che quella al centro era una ragazza madre ed il bambino non aveva più che due mesi.


Questa croce delle ragazze madri si accresce nelle zone povere. Il destino di esse e dei loro bambini è vario e non controllato dalla comunità cittadina. Il bambino corrre il pericolo dell'adozione clandestina ,quello della pedofilia, quello della crescita abbandonato alla comprensione ed alla carità di congiunti o conoscenti occasionali. La mamma quello della prostituzione o di una affiliazione subalterna nello spaccio della droga o delle sigarette di contrabbando.

Nel camminare pensavo ai quattordici anni della ragazza madre ed al fatto che al momento del concepimento ne aveva tredici. In realtà quella piccola ragazza non aveva, perché non poteva avere a causa della tenera età, cognizione di quello che faceva.Forse avrebbe potuto averla l' ignoto padre.

Avesse avuto cognizione del peccato, fosse appartenuta ad una famiglia povera ma timorata di Dio, forse sarebbe stata una santa e martire. Ma la società le aveva costruite tutte ma proprie tutte le condizioni per rovinarla. Le condizioni ambientali sue e della sua famiglia erano state costruite dallo stato. Infatti si era trovata in un rione 219 di senza lavoro e senza reddito, nessuna istruzione e camorra fiorente di tutte le attività tipiche della malavita. Lo stato aveva costruìto gli alloggi ,ma non aveva provveduto ad una assegnazione regolare.Dalle zone più povere e degradate la gente era partita all'assalto dell'appartamento quando mancavano o non erano finite strade,impianto di acqua e di illuminazione,rete di trasporto,assistenza sanitaria,scuole.Vi si erano trasferiti nel 1985 tutti nullatenenti e disoccupati,messi come un immenso gregge di pecore in un recinto.

Gesù dice che noi dobbiamo avere cura dei poveri,poveri perché senza reddito legale senza cultura e soggetti alla oppressione della malavita. Dobbiamo avere cura soprattutto dei bambini e delle madri. Dobbiamo renderci solleciti per dare un nido ai piccoli ed assistenza alle madri. Le disposizioni di oggi prevedono un iter lungo anni ed anni per un asilo nido e che esso si autofinanzi anzi dìa un reddito. Non prevedono nulla per le ragazze madri.
Gesù è amore. La nostra società non può essere cinica ed abbandonare ad un triste destino i bambini e le loro madri. La nostra Carità deve scuotere il cinismo verso i piccoli e la crudeltà verso le madri ed orientare la comunità alla cura di essi. La speranza è nei figli, la crescita dei figli è nelle madri. Gesù nella sua vita terrena ha avuta sempre un'attenzione particolare per i bambini e per i genitori. Anche noi avremo di essi cura particolare, specialmente di quelli emarginati dalla società dei ricchi. Solleciteremo un cambiamento delle diposizioni e daremo del nostro per i bambini e le ragazze madri.

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