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giovedì 23 dicembre 2010

NAPOLI,NATALE 2010

Il Post di Natale sono i graditi auguri inviati da Padre Fabrizio Valletti sj che testimonia Gesù a Scampìa.La cartolina è dagli auguri della Caritas di Napoli.

Napoli,Natale 2010
Carissime e carissimi,
in una pausa molto bella,come è un campo di formazione per capi scout,sento l'esigenza di comunicare con voi tutti.
Risuonano in me le parole del Vangelo di Luca,dell'odierna liturgia dell'Immacolata,che la prima comunità cristiana ha posto nell'anuncio a Maria.E' il riproporre il mistero dell'Incarnazione come espressione di una pienezza dell'"amore gratuito" affidato all'umanità attraverso una piccola e grande donna.
Il mistero è riconoscere che il "Dio con noi" è effettivamente nascosto nello spirito dell'uomo,così contraddittorio nella sua storia.Ogni anno soffriamo per tante forme di violenza procurate dall'uomo sull'uomo.Anche la crisi che viviamo mostra la drammatica forbice che si allarga fra la crescita della ricchezza in mano a pochi e le così varie realtà di miseria che affliggono la maggior parte dell'umanità.Sembrerebbe che il progetto di una creazione felice sia fallito miseramente. "Tutto è possibile" però quando ci poniamo in un processo diverso,di comunione e di sfida nei confronti dei poteri che conducono alle contrapposizioni ed alle separazioni,alle guerre ed alla morte. Di queste tracce di gratuità,di servizio,di negazione silenziosa degli interessi personali,a favore di uan crescita del bene comune,ne possiamo incontrare numerose lungo il nostro cammino come un invito ad associarsi con fiducia a ciò che si presenta come scelta più giusta.
Tutto è possibile quando riconosciamo che l'energia che nasce dai migliori desideri ci porta a progettare percorsi educativi e formativi di crescita e di responsabilità.
E' una energia frutto di impegno,che all'origine è "donata" come gratuita presenza dello Spirito del Creatore. Nella storia lo Spirito di amore si è rivelato nel Figlio dell'Uomo,quel Gesù di Nazareth,rigettato dall'umanità,ma sempre presente nella storia perché risorto.E' da riconoscere in ciascuna persona,a partire dai più poveri,dai senza patria e senza diritti,proprio perché siamo chiamati al servizio gratuito della loro affermazione e liberazione.
Sono sempre più coinvolto nell'avventura di un servizio educativo,nella periferia sofferente della città,nello scautismo,proprio perché si affermi la"pienezza di grazia" alla luce del Vangelo e di quella varietà di belle esperienze che la società propone; é importante sempre di più saper gustare la bellezza del cuore anche di chi ha sbagliato, saper contribuire alla possibilità che ciascuno possa esprimere il proprio essere con la parola, con il lavoro,con relazioni d'amore.
E' il mio augurio anche per ciascuno di voi, nella gioia di una speranza che non pensavo potesse rallegrare i miei giorni di "anziano",sempre giovane nel cuore!
Il mio ricordo ed il mio abbraccio
Fabrizio sj

sabato 18 dicembre 2010

PREGHIERA PER L'ITALIA

La classe dirigente non solo ha la responsabilità di guidare la nazione,ma anche quella di dare il buon esempio. Ha,in realtà,il dovere preciso di educare i cittadini,non solo con metodi impositivi e repressivi,ma soprattutto con l'informazione,con la formazione e con la prevenzione.
L'imposizione, quando non vi sono le condizioni per il rispetto di essa,rimane inefficace.67 sindaci
della provincia di Napoli,dovevano essere -a norma del decreto legge 2008-deposti per non aver eseguito gli adempimenti di legge.Non ne è stato deposto nessuno,neanche il governo che,anche esso, non aveva eseguita la sua parte.
La repressione è necesssaria quando viene commesso un delitto.Non la si può evitare.Devono essere puniti anche coloro che hanno generate le condizioni per il delitto.Date certe premesse,conseguono determinati risultati.Le case costruite ex legge 219/81 in provincia di Napoli,per esempio al mio paese, sono state assegnate con procedura anomala,in quanto sono state occupate e l'abusività non è mai stata sanzionata né corretta.Tuttora le case non hanno riscaldamento,non hanno isolamento termico,non vi è condominio. Tranne una superaffollata scuola elementare,per i circa 10.000 abitanti ,non vi sono servizi sociali,per esempio sanitari,di assistenza all'infanzia ed alla maternità ecc...L'occupazione era,prima della crisi,1/10,cioè un occupato su dieci in età da lavoro.
I soldi per vivere vengono dallo spaccio di droga,dalla prostituzione ecc....E' giusta la repressione,ma non riesce a scardinare il delitto perché i bisogni primari non sono soddisfatti. La giustizia sarebbe tale se fossero puniti: gli amministratori che hanno ceduto il territorio del paese e non hanno provveduto neanche a far rispettare il capitolato della Gescal per la 219 e hanno permesso un incremento di abusivi senza prendere i provvedimenti del caso,(gli abusivi hanno tolto il diritto a chi stava in graduatoria ed aveva una certificata condizione di bisogno),i funzionari e gli amministratori regionali che non hanno fatto il loro dovere.In chiaro, i camorristi sono in queste zone figli dei dirigenti che non hanno compiuto il loro dovere.
Altra situazione esiziale per la salute stessa dei cittadini e per l'economia turistica,agricola,commerciale,è la questione dei rifiuti in tutta la Campania.Le colpe e la corruzione della classe dirigente appare di un'evidenza lapalissiana.
La classe dirigente discute e si incolpa,vicendevolmente,di indebiti arricchimenti, di stravizi e di commercio della propria carica venduta al miglior offerente.
Il popolo italiano assiste a tutto in televisione.La funzione educativa non si attua con le parole ma con l'esempio.L'italiano medio che, dagli scalini intermedi della scala sociale è stato sbalzato al primo ed in condizioni di bisogno,sa che deve arrangiarsi.La ragazza che vuole emergere sa che i dirigenti pagano 1000 euro ed oltre la nottata.Quanti delitti avvengono a causa di questa prostituzione di lusso? L'italiano che legge i quotidiani sa che la droga entra nei palazzi di governo e di parlamento. L'ambiente di vita sociale,familiare,di lavoro,di scuola ,dei partiti ecc...subisce l'influenza di tanto cattivo esempio ed è,anche per questo, che la malavita fiorisce dalle Alpi all'estremo scoglio dell'isola di Lampedusa di fronte a Gheddafi,amico di famiglia.
La domanda è: può il mondo cattolico tradire la sua missione e rimanere,in Italia,sede di Pietro,indifferente di fronte al degrado della nazione ed all'affermazione di un 'oligarchia supportata dall'affarismo e dal malaffare?
La CEI ed i vescovi dell'Italia Meridionale hanno denunziato dagli anni ottanta la crisi dei costumi e la crisi amministrativa politica. E' adesso l'ora di agire.Velleitaria e fallimentare una contrapposizione od uno schieramento di parte.Occorre tenersi fuori dall'espansione orizzontale della corruzione e lottare ,come popolo di Dio,perché siano soddisfatti i bisogni primari di tutti così come è il dettato costituzionale all'art.3 e perché tutti compiano il proprio dovere di cittadini.
La Chiesa è l'unica organizzazione universale che ha elaborata una dottrina sociale che interpreta la fisiologia e la patologia di questa epoca.Si è fatta per aprire le porte della speranza al terzo millennio povera e missionaria. Ha strumenti e credibilità popolare per educare e formare una nuova classe dirigente.Ed ha la parrocchia,l'unica assemblea a livello locale che può e, con l'aiuto del Signore , è vicina ai bisogni dei cittadini.E in essa il popolo trova ospitalità.Occorre ,in ognuna di esse, formare i nuovi dirigenti. E' un mondo da rifondare sui valori cristiani. Per questo deve tenersi lontano dai partiti e dalla politica partecipata.Bisogna cominciare dal basso e dalla semplicità. Difendere ed ottenere il rispetto dei diritti dei semplici e dei poveri con spirito di semplicità teresiana,coscienti che ,per questo, non si ha nulla a pretendere,perché si sta solo servendo in un mondo che vogliamo popolare di uomini liberi,mentre l'attuale classse dirigente vuole popolarlo di schiavi,un mondo nel quale il cittadino sa che la cosa pubblica è di tutti,sua e degli altri,perciò ne deve avere un sacro rispetto.La Cosa Pubblica,amministrata secondo il dettato di Gesù,senza sprecare un talento ma tutti adoperandoli per i giusti bisogni di tutti,ci garantisce libertà e pace,cioè rispetto della vita, del lavoro,della famiglia,della donna,dei bambini,delle speranze dei giovani,della serenità dei vecchi e dei malati liberi di scegliere ciascuno
liberamente e da solo se attendere o meno il giorno che solo Dio Padre conosce del suo trapasso.

domenica 12 dicembre 2010

Dio vuole che tutti siano Suoi testimoni

Non pensare che Dio chiama i sacerdoti e non chiama te,chiama i religiosi e non chiama te.
Dio chiama tutti e vuole che tutti siano suoi testimoni,il Papa ed il ministrante,il ricco ed il povero,l'italiano e l'immigrato,il dotto e l'ignorante. E ciascuno chiama per nome,perché per ognuno ha elaborato il Piano Provvidenziale della sua esistenza.
Tu sei la risposta,
e sei la risposta nel luogo e nella situazione di vita nella quale ti trovi.E' essenziale oggi essere la risposta di Dio nel luogo nel quale vivi. Nella famiglia.Viene da chiedersi dov'è la famiglia,dei genitori che considerino i figli un dono di Dio e li considerino figli di Dio prima che propri,dei figli che considerino l'affidamento che di essi Dio ha fatto ai genitori e ne abbiano cura ed amore.
Viene da chiedersi dov'è la comunità,quella comunità solidale e generosa ricca di carità e di amore fraterno che consente di ripianare ingiustizie e disattenzioni sociali,quella comunità municipale che consente di considerare l'interesse del singolo nel rispetto di quello di tutti i cittadini,rispettando i luoghi,i bisogni primari di tutti,le diversità.
Dov'è quello spirito di cooperazione che considera il luogo del lavoro ,pubblico e privato,come luogo di esercizi0 dei propri diritti ma di rispetto dei propri doveri?
Gesù nel Vangelo parla dei frutti dei talenti per tutti e ciascun uomo senza distinzione tra dirigenti e semplici operai.
Questo è il tempo della scelta fondamentale:o si cammina con Gesù sulla via della salvezza,per la strada che Dio gli ha assegnato di percorrere oppure la stessa Europa giunge al tramonto della propria civiltà,rinnegando se stessa e le proprie radici cristiane.

martedì 7 dicembre 2010

QUELLI NON SONO COME NOI


Sabato a pag.23 di Repubblica ho letto,riportato dalle dispense di Formez Italia destinate alla formazione dei funzionari pubblici del Comune di Roma:"L'art.3 della Costituzione nella prima parte enuncia il principio di uguaglianza,formale in quanto esseri umani (assenza di norme discriminatorie).Non bisogna però considerare uguali a noi persone in condizioni inferiori alle nostre (handycappati)".

L'osservazione è semplice,banale,riportata in tutta ovvietà.Invece è proprio la sua ovvietà ad indicare una rivoluzione atroce che è entrata nella vita quotidiana e viene gradualmente ordinata in comportamenti e nuove norme di legge della pubblica amministrazione. E' proprio quando lo scostarsi diventa normale che la distinzione,sempre esistita,diviene in pratica maltrattamento e persecuzione.

E' lecito assegnare agli alunni diversamente abili personale non sufficientemente preparato? La corsa all'accaparamento del posto suscitò la critica del ministro Fioroni.E' lecito,ora, privare gli alunni diversamente abili del necessario sostegno,non garantire il trasporto e l'assistenza materiale?

E' lecito far raccogliere i rifiuti e farli trasportare all'ospite di un OPG,vigilandolo perché non sgarri e si ribelli? E' lecito torturare giovani in stato di fermo giudiziario?E' lecito rendersi assente dal lavoro con una giustificazione fasulla di malattia? E' lecito affidare ad una persona oggetto di provvedimento per pedofilia una istituzione per piccoli ragazzi sordomunti? E' lecito un ambiente di lavoro nel quale si contraggono malattie tumorali per inquinamento? E' lecito produrre riducendo il salario in maniera che l'operaio non può sfamare una famiglia di tre persone? E' lecito togliere garanzie minime di continuità al lavoratore e licenziarlo senza una giusta causa?
Gli esempi della cronaca quotidiana a dimostrazione di una società sempre più indifferente ai bisogni del prossimo sono numerosi ed indicano l'ormai radicata convinzione che,per stare bene,devo estraniarmi da chi è in condizioni di bisogno.Questa distinzione tra sé e gli altri è passata nel vivere quotidiano come una necessità di sicurezza e di difesa dei propri privilegi. Ed è stata adottata come costume,cioè è divenuta lecita.E' importante porre questa nota,atteso che la legalità è divenuta labile nei contenuti e non generale nell'applicazione,nel senso che per alcuni l'applicazione della legge è sicura,per altri è incerta nei tempi e nei modi.Il pregiudizio della differenza e della difesa della propria eccellenza esercita la propria efficacia sulle vittime subito e con forza.E' importante chiedere quale è il fattore che determina eccellenza e predominio.
Viviamo in una società nella quale il "possesso",nei suoi usi, non incontra il limite dell'interesse comune.Come prima la promozione sociale veniva dalla qualificazione professionale,oggi viene dall'accesso ad una carica pubblica oppure dall'amicizia dei potenti oppure dall'appartenenza ad un "clan" di malavitosi o dalla collusione con esso.
La vita pubblica è la rappresentazione delle vicende dei potenti e la cronaca nera.Passiamo giornate davanti al televisore a vedere la rappresentazione della vita della società. In effetti stiamo diventando ignoranti,poveri e disoccupati,cioè sempre più schiavi. E sempre più complici della classe prevalente.
Occorre una catarsi morale che ci consenta non una strategia di attacco al sistema,ma una strategia di difesa.Non è né facile né semplice.Intanto dobbiamo difendere la possibilità di essere onesti e semplici senza divenire martiri della pubblica degradazione o bersaglio di killer.
Dobbiamo difendere il lavoro dei genitori e la speranza dei figli.L'uguaglianza di tutti di fronte all'istruzione,alla sanità ed alla legge.Tutto questo in alternativa al potere,perché non è possibile oggi divenire soci del potere e conservare l'aspirazione ad una società pulita.Soprattutto dobbiamo difendere l'art.3 della Costituzione Italiana.I cattolici sono stati artefici della Repubblica e della Costituzione Italiana (cerchino di ricordarlo i detrattori di Pio XII) e sono obbligati a difenderla ed a ristabilirne i principi di uguaglianza. Anche per gli invalidi.

lunedì 22 novembre 2010

L'Italia si sta rompendo

Il Cardinale Bagnasco,aprendo a settembre il Consiglio permanente della CEI ha detto che "La politica è una forma di carità autentica",sognando una generazione nuova di italiani e di cattolici che sentono la cosa pubblica come fatto importante e decisivo.
A sua volta il presidente del Censis De Rita si chiede come mai il popolo cattolico non riesce ad esprimere se stesso (n.d.a. "cioè a inverare nell'azione la dottrina sociale della Chiesa").Conclude dicendo che i cattolici sono, in piccoli gruppi,accampati in tende di "altre" formazioni politiche ed hanno perso qualsiasi possibilità di incidere.
In una sua ultima delle rare ricomparse Prodi ,ancora una volta ,sottolinea la grande disuguaglianza esistente tra cima -i ricchi e potenti - della scala sociale ed il primo scalino -cittadini a basso reddito- affollatissimo per il fatto che i quadri intermedi - dagli operai specializzati agli impiegati agli artigiani ai liberi professionisti,vittime della crisi e tartassati a dovere dal Governo, vanno scomparendo.
Le risorse di cui dispone il gradino più alto sommano il 90% di quelle totali.Il numero è formato all'incirca dal 10% della popolazione attiva. Vi appartengono, godendo di rispetto e di obbedienza nella società,politici imprenditori malavitosi e liberi professionisti esentasse ,cioè che non fatturano le loro prestazioni. In particolare il ripudio della politica- "non sono un politico ma un imprenditore che lavora per voi" -ha fatto della classe dirigente una classe di affaristi ed ha fatto della collusione tra pubblico e privato la norma. Un bene pubblico essenziale come l'acqua è divenuto fonte di arricchimento. Così altri beni e servizi essenziali.
Un esempio eclatante del degrado della classe dirigente, della collusione con la malavita e dei danni che degrado e collusione procurano alla popolazione è la questione dei rifiuti solidi urbani della Campania ed, in particolare, di Napoli e Provincia che comprendono tre dei cinque milioni di abitanti della Campania.
Il problema ha origini antiche,ma è cresciuto ed è divenuto critico nei quindici anni di amministrazione di sinistra.Dal 2008 il problema fu preso in carico direttamente dal Presidente Berlusconi e dal capo della Protezione Civile Bertolaso. La situazione fu momentaneamente risolta e furono emesse norme severe sia per la raccolta differenziata sia per i nuovi CDR. Le norme sono state disattese. I provvedimenti previsti per le inadempienze non sono stati applicati ed il problema si è ripresentato con maggiore gravità.
I RSU illegali della Campania potrebbero costituire un monte con una base di 30.000 mq ed un'altezza di 15mila metri. Sono fonte di reddito per la criminalità organizzata. Proprio per questa ragione costituiscono una storia che non ha termine.
L'emergenza rifiuti è costato ai cittadini 780 milioni di euro all'anno, mentre le ecomafie in un solo anno hanno fatturato 20 miliardi di euro del complessivo fatturato annuo di 60 miliardi di euro. Il notevole danno economico si associa a quello sanitario - tumori a stomaco polmoni intestino e vie urinarie, malformazione genetiche - a quello agricolo - prodotti vegetali ed animali tossici - a quello irriguo con inquinamento delle falde freatiche,di quelle cioè che irrigano il terreno e lo rendono fertile.
Si può, da quanto sopra, dedurre che il connubbio classe dirigente- malavita ha consentito di fare ricchezza praticamente distruggendo l'abitabilità dei luoghi.
La mescolanza lecito ed illecito non è limitata al Sud ma estesa a tutta l'Italia. Anzi la lavorazione sistemica del danaro illecito è proprio a nord,dove compare una speculazione finanziaria deregolata e detassata. Ivi hanno la loro sede i poteri forti -banche assicurazioni ecc...- ed ivi si sente più forte la direttiva del potere massonico. Il nucleo dirigente della nazione accentua una risistemazione oligarchica e gerarchica della nazione con un asssalto al mondo del lavoro ed al welfare non pensabile solo pochi anni fa :istituzionalizzzazione del precariato,assalto alle pensioni,alla scuola,alla sanità,all'assistenza agli invalidi .....
Il sistema,sensibile alla produttività ed agli affari,non recepisce più il bene comune. Il suo incrudelimento,la suia indifferenza alla storia di civiltà cristiana dei luoghi sono marcati da alcune evidenze che arretrano la posizione dell'Italia tra i paesi civili,in particolare la crudeltà del sistema carcerario italiano,che viene incluso tra quelli ove si pratica la tortura. I paesi periferici delle grandi città sono così strappati alla loro storia che viene meno l'identificazione del cittadino nel luogo e nel gruppo sociale al quale appartiene.
La scala valori di oggi ha per unità di misura il Potere e la Ricchezza. La forbice si è aperta del tutto ed all'uomo comune,all'uomo povero,all'uomo di strada,all'extracomunitario non viene riconosciiuta dignità. Vi è educazione all'egoismo, adozione del relativismo e del pluralismo etico. A risentirne maggiormente tra i due sessi sono le donne, per l'età i bambini, per le istituzioni la famiglia.
E' in questo stato di cose che acquista inportanza sempre più centrale il popolo cattolico. A base della dottrina sociale cristiana vi è la carità e la capacità di servire e di donarsi. E' quello che è necessario e vitale al mondo di oggi. "Lo sviluppo è impossibile senza uomini retti, senza operatori economici e uomini politici che vivano fortemente nelle loro coscienze l'appello del bene comune". (Benedetto XVI)
La società globale di oggi,priva di regole e di freni, è anche una società molecolare. Da essa escono sconfitte le distinzioni città province regioni . E così il concetto di classe sociale che, in pratica, non esiste più. Il "piccolo" è la misura di tutte l,e cose come dice Madre Teresa. Sono le piccole comunità che devono essere educate - ed è sintomatico che il sistema degli affari abbia trascurato e trascuri l'educazione rendendola elitaria - a compiere per intero il proprio dovere ed a pretendere intera l'applicazione del welfare, la soddisfazione generale e completa dei bisogni primari di un popolo. La rifondazione in senso cristiano della società è nei nuclei. Fu proprio a cominciare dai nuclei fondati dagli apostoli, in particolare da S.Paolo, che cominciò la diffusione del cristianesimo. Oggi una rivoluzione culturale benefica deve seguire quel modello e fondarsi, come quel modello, in una educazione che è dottrina ed è pratica della dottrina, cioè Parola attiva.

martedì 16 novembre 2010

SAVIANO BENIGNI E COMPAGNI

Abbiamo sentito da loro -ma sapevamo- che la malavita ha esteso la sua attività a tutto il teritorio nazionale,in particolare che Milano ne è il Centro Direzionale ed economico.
L'evidenza del connubbio politico-camorristico è nel monopolio delle opere poubbliche.La questione dei rifiuti a Napoli ed in Campania è un DVD plateale e riassuntivo a livello mondiale.Le leggi di Berlusconi,quelle della prima crisi, non sono state rispettate ed il governo,per non dimissionare,in piena crisi Pdl,67 sindaci,ha dovuto far fagotto. Dovrà decidere ora la camorra.
Affermata,anche pubblicamente,la possibile collaborazione con le organizzazioni malavitose,l'Italia viaggia verso una ditatura di carattere vetero sud-americano.
Hanno cominciato con i processi di Tangentopoli.Un gravissimo attentato alla democrazia è stato provocare lo scioglimento dei partiti.In particolare della Democrazia Cristiana.E' doveroso eliminare ladri ed estorsori ma non le istituzioni.Prova è che,da allora,non vi è stato più rispetto delle competenze delle singole istituzioni dello Stato, è saltato l'equilibrio dei poteri. L'attacco alla Magistratura continuo e corrosivo,la carenza di finanziamenti adeguati,la mancanza di una riforma necessaria,hanno creato crepe,errori e ritardi non tollerabili.Il Parlamento,legiferando in maniera faziosa,a favore degli uni,rende il diritto precario,poiché quello che ieri era reato oggi non lo è e viceversa.
Il distacco tra il paese reale e lo Stato è accentuato.L'astensione del 40% dell'elettorato.le liste bloccate,la mancata soddisfazi0one da parte dello Stato dei bisogni primari dei cittadini,hanno sottratto in pratica il cittadino stesso alla fiducia nella legittimità e lo hanno spostato,sempre di più, verso la contrattazione con i pubblici amministratori e la malavita.
L'evidenza della decadenza civile è la situazione delle carceri. Ove decade il rispetto per la dignità della persona e viene introdotta in pratica una condizione di tortura,cade la separazi0one tra mondo legale ed illegale.
La maniera più efficace di combattere la malavita è compiere il proprio quotidiano dovere. In pratica la Cittadinanza Attiva.Quella che causò l'uccisione di don Pino Puglisi da parte del potere politico-mafioso.
Assemblee Intercondominiali a Scampìa e nei paesi della periferia di Napoli,perché il cittadino compia il proprio dovere e pretenda dallo Stato la presenza sul territorio per la soddisfazione dei bisogni primari dei cittadini,porterebbe la malavita a dover cambiare di residenza. E' vero, non sono arresti e sequestri,ma una vita onesta chiara e trasparente della comunità ad espellere la malavita come corpo estraneo.
Solo la Chiesa, una Chiesa Missionaria e Povera, può indurre la coerenza etica e lo slancio spirituale necessari per la Cittadinanza Attiva.
Quando i laici liberi pensatori,intellettuali,attori,giornalisti,politici,avranno il coraggio di separare il sacro dal profano e credere veramente nello Stato Laico,assegnando alla coscienza quello che le appartiene di diritto,e non alla legge, si potrebbe trovare anche un punto di confluenza tra civiltà laica e fede.

mercoledì 10 novembre 2010

IL MALE DI VIVERE A SUD

A Sud l'azienda che dà più lavoro ed occupazione e che investe più capitali è la Malavita. Il popolino - e non solo- vive di contrabbando, di smercio di droga, di mille affari che macchiano la coscienza e cancellano la sua integrità morale, ma danno da vivere. I guasti principali della camorra sono il connubbio sinistro con la Pubblica Amministrazione per cui il danaro del popolo finisce in gran parte nelle sue mani, e la cancellazione della dignità civile della persona, cioè la dittatura dello sfruttamento. Il terzo guasto è quello ambientale, compiuto in combutta con dirigenti, imprenditori e vigilanti.
Occorre una catarsi,cioè un risveglio traumatico e convinto dell'etica e dei valori della democrazia :uguaglianza perché nella società uguali siano i diritti ed i doveri, solidarietà perché tutti abbiano diritto alla soddisfazione dei bisogni primari.Occorre una pratica severa,rigorosa della democrazia,la coscienza che non può esservi democrazia senza il rigoroso compimento del proprio dovere. Occorre Giustizia.
Il danno maggiore che gli avvenimenti dal 1990 ad oggi hanno provocato è lo squilibrio nei rapporti tra le istituzioni dello Stato.L'ultimo approdo rimane la presidenza della Repubblica.
La Giustizia,l'Economia,la Scuola.
La Giustizia. Le carceri e l'incertezza delle leggi. Il sovraffollamento,la promiscuità,l'anormale modo di vivere nelle celle,il numero dei suicidi,le torture che ogni tanto vengono alla ribalta della cronaca,abbassano l'Italia a livello di Haiti o della Somalia.L'incertezza delle leggi che è incertezza dell'essere del cittadino.La legge cambia a seconda dell'interesse dei dirigenti.I condoni si susseguono cancellando abusi ed evasioni.Il cittadino non sa più chi egli sia,ha difficoltà ad identificare il suo essere soggetto di diritto.
L'economia.La sperequazione,la cancellazione dei gradini intermedi e della elasticità della scala sociale è cancellare la democrazia. Di fatto si è instaurata tra la classe dirigente ed i signori della malavita uno dei peggiori ponti di comando che una società può avere. Una società di fatto ai margini e non più dentro l'Europa.
La scuola ormai non copre più i bisogni dell'infanzia e dell'adolescenza.Ma il difetto maggiore è di non aprire la porta della speranza ai giovani. Non all'interno della istituzione dove cattedre, docenze, borse di studio vengono assegnate in maniera indegna di un paese civile.
Si parlava di catarsi.
Non possiamo avere la presunzione di far parte della classe dirigente e cambiarla.
Abbiamo,invece, il dovere di essere cittadinanza attiva ed ottenere dallo Stato la soddisfazione dei bisogni primari di tutti i cittadini.
Dobbiamo educare al rispetto del proprio dovere e formare una classe dirigente che sappia leggere i segni dei tempi e governare con capacità e funzionalità. Soprattutto con onestà.