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mercoledì 29 febbraio 2012

TITOLO: POPOLO E POLITICI ITALIANI SEPARATI IN CASA
Tra coniugi separati sempre uno ci rimette,il popolo e non i grassi e viziosi politici.


E' da anni che sul  blog e sul sito vado predicando una cittadinanza attiva
e non riesco ad ottenere una piccolissima impressione di mobilitazione del nostro mondo.
La disperazione di prima e di oggi, se noi non ci impegnamo diverrà disperazione di domani.
I padroni saranno sempre più padroni e noi saremo sempre più schiavi.
Che la nostra volontà sia trascurata è la verità. Basta portare due esempi :la legge elettorale
e la privatizzazione dell'acqua. In ambedue i casi vi è stata una bocciatura referendaria e,
nel secondo caso,l'impegno dei cattolici è stato di prima fila.
Bisogna sveglarsi,bisogna imporsi sapendo quello che si vuole e si vuole il rispetto della
dignità dell'uomo e del cittadino e dei bisogni primari delle persone.
Ci siamo accorti o no che vi è stata una regressione infantile del senso della politica?.
E' vero che i cittadini non sanno più a chi votarsi e tra poco non sapranno neanche a che.
E' anche vero che se in Italia vi è un residuo di senso civico viene dai cattolici e dalla
gerarchia ecclesiastica che hanno avuto un impegno totale un impegno in tutto il mondo.
Non è vero che si difende il proprio legittimo diritto,una visione del mondo umanistica e
caritatevole scendendo nelle piazze. Vale di più la capacità di gestire e di governare.
Facciamolo,facciamolo facendo a meno dei cattolici divorziati,di quelli che firmano le
leggi sull'aborto,di quelli che dilapidano il danaro ,di quei capitalisti che speculano
e comprano le minorenni per i potenti,degli alleati e degli associati alla malavita.
In nome di Dio adoperiamoci per fare un'Italia giusta umana onesta perché è il
tempo del finanzcapitalismo, di un mondo di imbroglioni legittimati,perché ci
stiamo avviando verso l'uomo che possiede l'uomo o,per meglio dire,intere
popolazioni.Facciamo in maniera che il mondo non finisca per essere l'immagine del male.

3 commenti:

  1. Io vengo sempre a leggerti ma purtroppo non so cosa commentare. Le parole non sono il mio forte. Da tempo mi rifugio sempre nella preghiera che per me è l'unica arma che ci può salvare.
    Lucia (luce2004)

    Ascoltiamo Don Dolindo

    Il futuro è in mano a Dio

    San Giacomo raccomanda di non fare propositi e progetti per l’avvenire quasi che fossimo noi i padroni del tempo e della vita, stabilendo quello che avverrà in futuro, secondo il nostro giudizio. Consideriamo l’incertezza della nostra vita. La nostra vita è breve, ed è incerta nel suo sviluppo; non possiamo fare propositi presuntuosi, neppure da un giorno all’altro. Dobbiamo, perciò, in ogni cosa rimetterci alla volontà di Dio, con amorosa sottomissione, implorando così il suo aiuto in tutto quello che ci proponiamo di fare. La nostra vita che a noi sembra in nostro possesso, è paragonata ad una nube nel libro della Sapienza, al fumo nel salmo (100), ad un soffio che spira e si dilegua, abbattendola come il soffio di vento abbatte il fiore del campo che, fiorito sulla pianta, cade nel terreno e non sussiste più; marcisce e non ha la possibilità di fare un frutto; passa e non si conosce più il luogo dov’era. Nel libro di Giobbe è paragonata addirittura ad un’ombra, ad un nulla… ombra di una cosa che passa, che sembra avere consistenza ed è come un nulla.
    Eppure a noi, una vita centenaria non solo sembra lunghissima, ma quando se ne intravede una lontana possibilità, per la vigoria e la fortezza di chi vive, a noi sembra una vita che si presta a fare propositi e disegni.
    Noi non possiamo far assegnamento sulla vita, ma dobbiamo vivere in pieno abbandono alla volontà di Dio.
    Per questo san Giacomo esclama: Non fate propositi di fare questo o quello oggi o domani, ma dite: "Se il Signore vorrà, allora vivremo e faremo questo e quest’altro."
    Quello che l’uomo può proporsi e deve proporsi per l’avvenire, qualunque esso sia, lungo o breve, è solo quello di fare il bene. Anziché fantasticare su quello che faremo o vogliamo fare, abbandoniamoci solo nelle mani di Dio, lasciando a Lui solo di disporre di noi in ogni momento della nostra vita.

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    1. "Quello che l'uomo può proporsi e deve proporsi per l'avvenire,qualunque esso sia,lungo o breve, è solo quello di fare il bene." Per questo noi non possiamo essere inerti rispetto al male ed il Signore ci ha prescritto,nei suoi comandamenti,espresssamente di fare il bene e di amare il nostro prossimo.Non è una dichiarazione verbale, ma una presenza attiva e fattiva a favore della giustizia sociale.Padre Dolindo
      ha avuto parole dure di condanna contro il materialismo
      storico cioè il comunismo. Oggi il materialismo è divenuto finanza applicata al capitalismo.Il materialismo mirava a possedere l'uomo. Il finanzcapitalismo mira a possedere tutto e lo si vede dalla diffusione della miseria e dalla svalutazione del lavoro non solo con la disoccupazione ma con la sua precarietà,come a dire che la famiglia che non appartiene alla élite non è sicura di niente.Si sono uniti neoliberismo e materialismo per il possesso totale del mondo,cosa alla quale la scienza aveva teso senza arrivarci,cioè il dominio totale.Ma vi è qualcosa in più che avvicina il mondo finanziario al Regno delle Mosche, la finanza ombra,in cui rientrano i titoli derivati che hanno generata la bolla americana e gli hedge funds cioè gli investitori istituzionali tipo assicurazioni e fondi pensioni che, con i nostri soldi influenzano le sorti dei bilanci statali.Tutto questo può sembrare difficile a comprendersi e lontano da noi,ma,quando la disoccupazione in Italia raggiunge il 10% di chi è in età da lavoro ed il 33% dei giovani,
      quando viene scardinata la previdenza sociale in maniera che chi è ammalato, chi è anziano, chi ha bisogno non ha assistenza da parte della società o ne ha sempre meno, abbiamo il dovere di intervenire perché
      l'economia è divenuta mercato finanziario e lo Stato ha perso la sua funzione di moderazione e di orientamento dell'economia a vantaggio della società.Come vedi, a cominciare dalla legge elettorale e dalle privatizzazioni le libertà democratiche sono diminuite in numero ed in incidenza sulla vita dei cittadini,in particolare della famiglia. Per chiarire, la bolletta dell'acqua, dell'energia elettrica ecc...passa per le mani di privati che al costo del servizio aggiungono il loro cospicuo guadagno.Quando vai a votare,ti sei ben avveduta che non hai la libertà di scegliere il tuo candidato.E così,man mano,tante libertà e diritti sono passati alla
      casta padrona e tolti ai cittadini semplici. Gli stessi referendum,per esempio quello sull'acqua,non cambiano niente, la privatizzazione continua.
      Parroci e religiosi,Papa e Vescovi non solo si esprimono con chiarezza,ma intervengono con iniziative
      di carità. Forse la Chiesa non avrà pagato di tasse tutto quello che le toccava,ma tu che sei napoletana,ti sai immaginare i rioni poveri senza la presenza di parroci,gesuiti ,la congregazione dei Servi della Carità .le suore di madre Teresa ecc...?
      Ed anche i giovani sarebbero affidati a se stessi per i famosi tagli alle scuole statali e la molltiplicazione di quelle private.
      Cara Lucia
      il gioco della finanza è difficile da capire,ma la sua applicazione allla realtà è di una durezza estrema e di una indifferenza assoluta ai bisogni dell'uomo.Perciò abbiamo il dovere di intervenire,per togliere un poco di spazio al Regno delle Mosche ed iniettarvi una iniezione di carità.Non dobbiamo fare altro che seguire il cammino di Gesù per le nostre strade.

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    2. Caro Vincenzo sono d'accordo con te. Il mio mancato commento non vuol dire che non la penso come te, tu hai ragione su tutti i fronti ed io condivido in pieno il tuo pensiero. Volevo dirti che io non sono napoletana, mi sarebbe piaciuto, è un popolo che mi fa tanta simpatia. Sono abruzzese di nascita, da 35 anni abito a Roma, e non mi è affatto difficile vedere e constatare le opere di bene compiute dalla chiesa a favore dei poveri, emarginati ecc.
      Ciao Vincenzo, Dio ti benedica.
      Lucia Pracilio (luce2004)
      enrdiba@alice.it

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