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sabato 11 febbraio 2012

IL      VOLTO   DELLA CITTA'

La città in questi giorni è coperta da un cielo freddo ed umido che fa ammalare le ossa ed un pò di sole non riesce a spuntare.La città è in crisi,ma non è una crisi come quella del dopoguerra quando la camorra era di vicolo e non commetteva assasssini né ammaestrava i piccoli e non commerciava droga.Ancora il tessuto sociale del centro storico era completo di tutti i gradi della scala sociale.Proprio all'inizio il sindaco era Domenico Moscati, il fratello del santo. La povertà veniva rispettata,la cittadinanza curata. Vi era miseria ma non vi era depravazione,né corruzione.
Oggi:
-la povertà è quella generata da una casta padrona che chiude tutte le vie di accesso al benessere sociale poiché le occupa in proprio,
-è quella dei quartieri vecchi e disabitati dove comanda il boss e l'omicidio e la fame sono insieme di casa,
Sin dall'inizio la scelta fu quella di abbandonare Napoli e costruire i colli della città,i quartieri della gente bene.
-  è quella dei nuovi quartieri popolari costruiti sulle campagne di periferie,Scampìa Secondigliano e Ponticelli,annullando ogni prospettiva delle
attività insediate,annullando l'amenità dell'aria ed insediandivi monnezza fisica e morale,
Ogni sforzo dell'amministrazione comunale deve essere rivolto a realizzare una
integrazione della città nella città e non ad approfondire la ferita e la frattura
urbanistica creata da una speculazione che si perpetua a tuttoggi.Ma possibile
che tanti ingegni vecchi e nuovi,se sani, non riescono a sanare il litorale ed a
normalizzare la monnezza?
-è quella dei quartieri nuovi abitati dove la gente è stata esiliata senza che vi fossero completate neanche le strutture primarie.L'abitazione IACP non è più
dell'assegnatario ma nella disponibilità della camorra. L'aministrazione comunale
non è mai riuscita a prendere in mano i capi di questa intricata matassa.
Il rigore ed il coraggio della moralizzazione a costo della propria vita viene da
una genuina vocazione al governo,da un rigore etico capace di diffondersi su
tutto lo staff e di non subire il fascino degli speculatori.Essere onesti è certamente difficile,innestare l'onestà dove alligna la corruzione è opera immane.Bisogna avere il coraggio e la forza di operare questo innesto,altrimenti
non si può che rassegnarsi alla malavita che controlla capillarmente il territorio.
-povertà è la crudeltà che porta ad uccidere a morsi e botte una povera mamma cieca,denutrita e rimbambita dalle violenze.Un marito ed una coppia di amici:Una donna e tre bambini.
Bisogna avere la coscienza a posto, sentirsi uomini, sentirsi fratelli,non tollerare
il male e non tollerare che a Napoli oggi dei nostri fratelli cittadini vivano in
condizioni animalesche, come animali in cerca del necessario per vivere.Chi ha
dia e non solo danaro ma intelligenza civiltà razionalità capacità rigore morale,
se non vuole portarsi un fardello così pesante da finire per atterrare anche le
zone buone ed i loro abitanti.

1 commento:

  1. Ricevo da Adriana.Ringrazio e pubblico.

    Caro vincenzo, la descrizione della tua Napoli è quella di ogni città d'Italia, chissà come e chissà perchè "la piovra" o il cancro ha contaminato tutto e tutti dal Nord al Sud. anche da noi ci sono dei ghetti e ci sono le zone dove ci sono i ricchi, adesso abbiamo pure le bande dei sudamericani che imperversano e i cittadini son costretti ad una specie di coprifuoco non imposto dallo stato ma dal pericolo reale che c'è anche a portare fuori il cane.

    come è accaduto? cosa accadrà? questo solo Dio lo sa ma di certo è che riguardando le foto di Genova ai primi del 1900 e vedendo come erano vestite le persone del popolo si ha chiara l'idea della miseria forse la stessa che adesso sta facendo capolino dopo tanto tempo. Molti extracomunitari sono nella miseria e si arrangiano come possono, il lavoro manca anche ai nostri giovani e non è più solo problema del sud.

    Ti abbraccio caro e grazie per il tuo impegno. Adriana

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