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sabato 16 aprile 2011

Atto di dolore di un italiano contrito

Signore,
Creatore e Signore del Cielo e della Terra. Tutte le cose sono state fatte da Te e nulla, di ciò che esiste, è stato creato senza di Te.




Io, Signore, riconosco le mie colpe ed il mio peccato è questo che, a scopo e godimento della mia vita, ho messo il possesso di cose terrene,anche di persone.

Le cose terrene - la ricchezza ed il piacere - sono divenute il mio Dio.

Io ho peccato perché ho donato il mio cuore a ciò che passa con la morte e perché ho corrotto i beni della terra e gli uomini che, in sé, sono cosa buona.

In questi giorni, Signore, giovani donne vengono uccise dagli uomini con i quali convivono o dai fidanzati che hanno lasciato. In questi giorni sono stati scoperti i cadaveri di giovanette violentate ed uccise.

Io ho peccato ,Signore, perché con i miei pensieri cattivi, perché con la tolleranza di fatti e rappresentazioni e miti osceni, violenti e tragici contribuisco a creare le condizioni del delitto.


In questi giorni , Signore , troppi genitori diventano disoccupati ed a troppe famiglie manca il

pane quotidiano.

Un numero ristretto di persone si è impadronito dei beni della terra e non permette più una ripartizione equa di essi.


Io ho peccato, Signore , ho peccato gravemente ogni volta che, per mia simpatia od interesse, ho scelto persone incapaci o corrotte al governo della nazione.


Io, Signore ,ho gravemente peccato anche quando al mio lavoro ho sottratto tempo e dedizione, in tutto od in parte, per brevi momenti o per giornate.


Ho peccato perché ognuno deve spendere i propri talenti, cioè compiere tutto quello che il Signore gli ha dato da fare ed io non l'ho fatto, né come padrone né come operaio.


Ti amo, Signore , con tutto il cuore e l'anima mia e così amo il prossimo mio, come Tu lo hai amato, dando per esso tutto me stesso, così come hai fatto Tu che hai dato tutto Te stesso.

Questa maniera nuova di amare il prossimo ce l'hai insegnata Tu durante la Tua vita terrena.


Santa Teresa di Lisieux, morta insegnando alle novizie ed ai fratelli sacerdoti e missionari, mi ha dato questa buona novella.

Perciò Ti chiedo perdono, Signore , per tutte le volte che ho visto i dirigenti profittare del loro potere e non mi sono ribellato, tutte le volte che ho ignorata la voce alta del Pontefice e non mi sono ribellato alla malavita.


Tu dici ,Signore , che noi non possiamo per viltà abbandonare nelle mani dei corotti il creato, togliendo l'innocenza ai bambini , il pane ai poveri ,l'unità alle famiglie , la speranza ai giovani.


Io Ti prometto ,Signore , che non verrò a dialogo con il corruttore ed i suoi amici , perché so di essere debole e di dover fuggire da essi.


Cercherò di fare il mio dovere e di spendere i miei talenti e di presentarmi a Te a mani vuote.


Questo perché Ti amo e voglio essere Tuo servo. Aiutami ,Signore ,perché non sono né degno né capace.


Che Tu sia benedetto.

1 commento:

  1. Le tue accorate invocazioni le faccio mie e ti lascio come segno del mio passaggio questa preghiera del card. Martini.Buona settimana santa caro Vincenzo.
    Lucia

    Ti ringraziamo, Signore Gesù,
    perché ci hai amati al punto
    che non possiamo fare altro che amarti
    con tutto il cuore. con tutta la mente,
    con tutta la vita.
    Si, Gesù, il tuo amore ci abbraccia,
    ci circonda: siamo in te
    e possiamo contemplare in tutto la tua gloria,
    il tuo amore che si dona.
    Ogni uomo e ogni donna della terra
    sono avvolti dallo stesso Spirito d’amore.
    E lo sono pure i nostri peccati,
    lo sono tutte le situazioni che incontriamo.
    Facci crescere, Gesù, in questo tuo amore!
    Donaci la grazia
    per raggiungere una conoscenza interiore di te,
    o Signore, che ti sei fatto uomo per me,
    per amarti sempre più intensamente
    e seguirti più da vicino.
    Imploriamo questa grazia dal padre
    attraverso te, Gesù, che vivi e regni con lui
    nell’unità dello Spirito santo
    per tutti i secoli dei secoli. Amen
    Card. Carlo Maria Martini, Vedere il mondo con gli occhi di Dio, In dialogo

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