Cerca nel blog

lunedì 23 marzo 2015


GESU' CAMMINA CON NOI

    AsdM_Gruppo[1].jpg




Veramente una creatura non sa quando verrà la sua ora. Sa,però,
che gli verrà di morire. L'uomo, pur conoscendone l'inevitabilità,
teme la morte. La cosa più brutta è la sofferenza che si lega alla vita.
Non se ne può fare a meno.
Però si può pregare il Signore perché la sofferenza si renda lieve.
Fa, Signore Dio, che il passaggio da questa all'altra vita sia lieve.
Già il comportamento dell'uomo non rispetta la vita, ma riempie
l'ambiente di mille pericoli .Rende pericoloso il rapporto dell'uomo
con l'uomo. Rende irrespirabile l'aria e velenoso il terreno. Rende
micidiale il rapporto tra religioni, distribuisce  a poche persone le
ricchezze della terra e gli altri fa vivere di malattia, di miseria e di
maltrattamenti.
Il cristiano sa che, dopo la morte, vi sarà la felicità di Dio per chi ha
avuto perdonato i propri peccati. Che cosa significa? Significa che chi
non fa male al prossimo oppure si pente sinceramente di avere
operato male vive nella felicità Eterna.
E'  possibile chiedere a Dio di allievare la sofferenza in questa vita?
Io direi che è doveroso. Gesù stesso sulla terra ha operato miriadi
di miracoli proprio perché ha avuto pietà della gente che soffriva e,
richiestone, ha operato il miracolo.
E forse la conclusione è proprio in questo. Dio non è sadista, anzi si
dispiace della sofferenza dell'uomo. Tanto è vero questo che si è fatto
crocifiggere perché l'uomo possa non andare all'inferno e soffrire.
Dio può intervenire per lenire la sofferenza. Anche la pena di un popolo
può essere allievata dall'intervento di Dio. Un esempio nella Bibbia
si ha in ciò che accade al popolo di Israele. Quante volte Dio arriva in
suo soccorso.
La conclusione è questa : Gesù cammina con noi sulla via della salvezza.
E ci renderà possibile vivere. Qualcosa ci accompagnerà ed è la gioia
di salvare noi ed il nostro prossimo. Però Gesù cammina veramente
con noi e ci allieverà la sofferenza.


GESU' CAMMINA CON NOI

giovedì 22 gennaio 2015








LA      FAMIGLIA SPEZZATA



Abbiamo l'obbligo della cittadinanza attiva per difenderci dalla tirannia politico-mafiosa,




Ti offro le azioni della giornata , fa che siano tutte secvondo
la Tua volontà. Io non posso muovermi da solo, Tu lo sai, però
posso scrivere indicando lo stato di sofferenza in cui giace la
maggior parte degli uomini perché l'1% possiede il 99% delle
ricchezze della terra ed agisce praticamente come padrone
che possiede gli altri. Non come padrone al quale Dio ha
affidato parecchi talenti e di essi chiederà conto. Le condizioni
di vita della maggior parte degli abitanti della terra sono
precarie e pochi rispettano quella che è l'istituzione fondamentale
voluta da Dio per vivere sulla terra , cioè la famiglia - l'uomo
si unisce alla donna e genera i figli -.
Io voglio parlare della PACE che oggi è difficile trovare e come,
nella Pace e nella Umiltà e nella Semplicità e non nei masssacri
e nelle rivoluzioni e nel terrorismo,si possono rivendicare quei
diritti elementari che consentono all'uomo di vivere sulla terra,
dando al Vero Padrone a Dio conto dell'amministrazione che si è
fatta sulla terra e come si è consentito a tutti i cittadini di vivere
soddisfacendo i bisogni elementari.
La vita è breve ed, agendo da creature oneste, possiamo pensare
di vivere nella pace della Grazia di Dio i brevi anni della vita media
e non di andare a soffrire per l'eternità perché per la seconda volta
ci si è alleati con il Nemico.
Santa Madre di Dio dammi forza e volontà di adempiere il compito
che Tu stesssa mi suggerisci di adempiere. Accresci in me l'amore
che io ho per Gesù e per Te.
Perdonate i miei peccati e consentitemi di accedere alla vita eterna
compiendo il mio dovere. Dammi l'umiltà. Se non ho l'umiltà tutto
il bene si disperde in fumo. E Tu lo sai.
Voglio bene a Gesù e voglio bene a Te.


Vincenzo  Cicala

giovedì 6 novembre 2014



    Ma tutti coloro che credevano erano insieme e avevano ogni lor cosa in comune.


CHARITAS

La marea di discussioni e di proposte di modifica della famiglia e del matrimonio , pere esempio
del matrimonio tra persone dello stesso sesso con possibilità di generazione ( tu dici che non è possibile e mi rigetti con disprezzo deridente. Invece non è così, tu sei donna hai sposata una donna,
però ti unisci ad un maschio che ti mette incinta.Così non è. Voi volete la gratifica morale - difficile a dirsi da chi la pretendete ma la pretendete. Andate in un negozio e vi comprate la semina. ue' ve la fanno pagare cara, poi dovete pagare anche gli scienzati che vi assistono. Una di voi viene inseminata ed in due fate i genitori, fino a quando?). Fino a quando state insieme o volete stare insieme.  Voi potete sciogliere il matrimonio quando volete, non dovete fare difficoltà, perché non ci sarà più un giudice che può concederlo o meno ( andate sul municipio ,in due logicamente, e chiedete sic et simpliciter il cambiamento di stato. Non sarà proprio così, ma certo è che sarà facile). Che poi bisogna proprio avere un patto scritto? Nossignore. Specialmente nell'età giovanile ci sono le unioni di fatto. A due persone, mò non facciamo i sofistici, un uomo e una donna, due uomini, due donne, piace stare insieme ed , alla loro maniera, fare all'amore. Finché dura, e poi il problema sarà la prole. Infatti, se si sfascia l'unione, come finirà la prole è certamente un'incognita.
Il problema non è l'aver dato tempo e luogo ai rapporti sessuali e non averli dato ad una educazione finalizzata a far materialmente campare quelli che Dio manda, cioè la prole. La maggiore rabbia viene su tre diversi e cogenti oppressore della prole. !° non si sa dove è finita la prole, nel migliore dei casi ha trovato ospitalità nel parentado 2° come conseguenza della inesistenza degli asili nido, la prole ha vissuto allo sballo e continua. Certamente vi è chi ne profitta visto e considerato che non vi è controllo assiduo sulla base di affetti profondi. 3° una terza parte viene smarrita e tra le cose più orride, si verifica una scomparsa che poi, ma non sempre si coglie la presenza di un delitto.
Bisogna considerare, signori miei , che, a fronte di una corruzione che rompe soprattutto bambini ed adolescenti, esiste una forte crisi che collabora allo sfascio morale della società.Essa a Napoli ed in Campania si esprime nella scuola,l'asilo nido ha ,in campania 1,68% che hanno ospitalità in un asilo nido e 4 4 1.425 giovani disoccupati prodotti,in una maniera o nell'altra dalla scuola o dalla non scuola - non parleremo certo delle private, di quelle dico con diplomi a pagamento. E valli a vedere ed a contrastare. Chissà che non potresti farlo anche su internet. Ma su tutto quello che di più impegna la mia pietà sono le donne. Belle donne ma con una espansione enorme della prostituzione di tutti i tipi e con qualche dispersa che poi si ritrova sotto terra.
Un mondo così non può considerarsi religioso. La religione salva la dignità della persona ed ha come vessillo la CHARITA'. La nostra Carità è disciplina del lavoro e della famiglia. E' generosità ed unione. Generosità che consente al vicino di casa di non morire di fame, di avere una mano nella educazione dei figli. Che, se continuiamo con mast'Antonio e con i propri interessi risolutamente tenuti da parte, arriveremo alla massima espressione dell'egoismo. Occorre organizzarsi perché Dio non vuole questo. Vuole la CARITA' che porge la mano a  chi ne ha bisogno , che ci si organizzi in mille comunità allo scopo di ospitare  persone che ,dandosi reciprocamente la mano, riescono a condurre una vita da cristiani. AVANTI perché mala tempora currunt e Dio vuole che la casa non crolli: Voi lo sapete il crollo della casa è la fine del mondo. Perciò muoviamoci (un discorso sulla riduzione dell'ambiente a sede di morte  è scontato che manca poco e non deve avvenire).


Vincenzo  Cicala

venerdì 10 ottobre 2014

 Ma tutti coloro che credevano erano insieme e avevano ogni lor cosa in comune


La terra che è tua è sua
Il bisogno tuo è suo
La città che è tua è sua







TITOLO :   UNA  GIOVENTU’  LIETA E COLTA

Apparteneva proprio agli anni passati quando ai giovani studiosi si apriva una brillante carriera. Oggi è cambiato il mondo.
 La Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22 aprile 2013 tratta dell’istituzione di una “Garanzia per i Giovani”. Particolarmente grave è la situazione del Mezzogiorno, in cui il tasso di disoccupazione giovanile rasenta- per i giovani,dai 15 ai 24 anni il 47% . In Campania nell’età dai 15 ai 29 anni i disoccupati sono 441.425. I giovani che hanno abbandonato precocemente istruzione o formazione in cerca di lavoro sono 124.943, quelli senza qualifica o diploma sono 77.211. I giovani disoccupati con diploma oppure qualifica oppure laurea sono 239.271.  I giovani non impegnati in un’attività lavorativa,né inseriti in un percorso scolastico o formativo raggiungono il 21%.  Gli altri sono giovani che abbandonano precocemente un percorso istruttivo o formativo. Sono cercatori di lavoro né disoccupati né inoccupati.  Sulla base della comunicazione della Commissione Europea l’Italia avrebbe dovuto ricevere 567 milioni a titolo YEI (Youth Employment Initiative) e 567 milioni in carico FSE. Sono 1513 milioni di euro. Detto ma non fatto. Ammesso che questi soldi arrivino sarà stabilita una convenzione tra il Ministero del Lavoro (Autorità di Gestione) e Regioni (Organismo intermedio). La distribuzione e l’organizzazione passerà attraverso : a) amministrazione pubblica nazionale, regione,parte sociale (responsabilità sociale di impresa), SpA statale ,Isfol, Inps ecc… Se vi sarà trasparenza e chiarezza sarà avvenuto un miracolo. Nel frattempo che cosa succede? I rapporti sociali si induriscono. In una società dove già la maggior parte  del guadagno appartiene alla malavita, le attività e gli episodi di violazione alla legge aumentano. Certamente trattasi di un mercanteggio di droga, di prostituzione, di contrabbando di organi. La camorra possiede fantasia e capacità organizzativa. Ad indurirsi, a divenire selvaggi sono un poco tutti. Ed infatti il rapporto con l’ordine si inasprisce e la vita in cella diviene sempre più dura. Ma vi sono anche cose che non si fanno e vi sono cose che si disfanno. La sistemazione di Bagnoli, l’abitabilità del patrimonio pubblico di abitazioni – proprietà Comune di Napoli – i monumenti come le gallerie, per non parlare di quelli conservati nella memoria e non più vivificati. In sintesi decade la città come opera fatta e decade la società che essa contiene.
Ma se esiste una remota voglia di rivivere essa deve partire da una  Cittadinanza Attiva, ove non si consideri più di possedere ciò che è pubblico, sebbene di amministrarlo misurando la lira, la capacità ed il tempo per cui le cose si fanno e si fanno bene – non si rimandano accrescendo la spesa e la spesa propria.
Sarebbe il caso di tagliare con saggezza ed avvedutezza tutti quei  danari che fanno tanto male ai cittadini, che vanno in tante tasche profonde, che allietano il ghigno di tante persone che non  sanno più sorridere e spargere lavoro su quei 441.425 super disoccupati,un lavoro semplice , attuale e non da rimandare alle calende greche di tutti i pasticci combinati, di tutte le cose lasciate a metà, di tutte le semplici ed impellenti ristrutturazioni da fare. Sarebbe il caso di staccare il sedere dalla poltrona del potere e restituire onestamente ai cittadini quello che ad essi tocca : la gestione onesta e democratica, solidale e chiara di tutta la città , specialmente dei giovani e dei poveri : scuola e lavoro, tetto e cibo alle famiglie povere….li avete, li avete i soldi per pagare. Cacciateli.



Vincenzo  Cicala



Vincenzo  Cicala 

mercoledì 24 settembre 2014

                  



Cause chiare pongono in risalto l’origine della attuale crisi, in particolare nella nostra città di Napoli.

Innanzitutto la diversa e variopinta origine dei giovani disoccupati che costituiscono oltre il 50% della popolazione giovanile - senza dubbio valutazione ottimista perché i disoccupati sono in effetti i 2/3.

Vi sono a fronte le diverse e varie necessità delle quali urge la nostra società per porsi al riparo di un fallimento completo.

Per esempio la scuola, con tante discussioni, leggi e leggine, in effetti trascura completamente l’apprendimento di abiti di orientamento e di azione che è la sostanza stessa della formazione del ragazzo verso una sana maturità adulta.

In parole chiare viene praticamente trascurato il rapporto tra lo studio e la realtà dei problemi della società in cui si vive, tra la scuola ed i problemi del lavoro e della famiglia.

Lo sfacelo anche organizzativo del Comune e delle sue diverse istituzioni nei quartieri segna una disfunzione che non corrisponde alle urgenze dei cittadini, provocandone anche la morte, in casi di interventi medici o disciplinari.

Nei primi si ha la mancanza di un intervento mirato ed immediato. Nei secondi il vagabondaggio frequente tra strade insicure e locali di gioco d’azzardo si riuniscono gruppi spregiudicati che provocano un comportamento deciso da parte delle forze dell’ordine, come capita per un’azione repressiva in un ambiente inquinato.

Il problema non è di avere un cambio di vertice, ma è altro e diverso. Altro perché si tratta di amministrare un bene comune e deve aversi democraticamente la convinzione che si tratta di bene comune, diverso perché l'amministrazione deve essere fatta in chiarezza e trasparenza.

I giovani disoccupati provengono dalle più varie e diverse radici: quelli out che hanno abbandonato la scuola e si sono dati alla strada ed alle sue organizzazioni camorristiche o para, i diplomati ed i laureati che non hanno nessuna prospettiva di lavoro autonomo o dipendente, quelli che il lavoro lo avevano e sono stati licenziati per fallimento o, extrema ratio, ridimensionamento dell’azienda.

A sua volta la cronaca quotidiana riporta episodi di disfunzione nei diversi servizi, per esempio a riguardo degli asili nido e degli invalidi.

Così a proposito del traffico che si svolge spesso a pericolo della gente.
Così a proposito delle bande di delinquenti che troppo frequentemente arrivano ad uccidere.
Così lo spargersi della prostituzione fino agli adolescenti e l’indurirsi delle maniere di gestione.

Si potrebbe continuare con il pessimo stato dell’edilizia abitativa e monumentale dello stato.
Viene fuori un elenco lungo di disfacimento della pubblica amministrazione.

Però tutto ciò che è gestito male è riparabile, con maggiore facilità, in via preventiva e sarebbe una manna per i tanti rioni di Napoli nei quali fiorisce e troneggia la malavita, da Scampia a Traiano ed a tutti i paesi della provincia attaccati a Napoli.

Nell’attività di prevenzione sono un valido tesoro i giovani disoccupati, ammaestrati e pagati per la sopravvivenza.

Se si riesce a riportare l’ordine, passa la crisi.

Se il disordine aumenta può essere, invece, guerra civile e ci perdono tutti. Leggano la cronaca.
23/9/2014


Vincenzo    Cicala