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mercoledì 24 settembre 2014

                  



Cause chiare pongono in risalto l’origine della attuale crisi, in particolare nella nostra città di Napoli.

Innanzitutto la diversa e variopinta origine dei giovani disoccupati che costituiscono oltre il 50% della popolazione giovanile - senza dubbio valutazione ottimista perché i disoccupati sono in effetti i 2/3.

Vi sono a fronte le diverse e varie necessità delle quali urge la nostra società per porsi al riparo di un fallimento completo.

Per esempio la scuola, con tante discussioni, leggi e leggine, in effetti trascura completamente l’apprendimento di abiti di orientamento e di azione che è la sostanza stessa della formazione del ragazzo verso una sana maturità adulta.

In parole chiare viene praticamente trascurato il rapporto tra lo studio e la realtà dei problemi della società in cui si vive, tra la scuola ed i problemi del lavoro e della famiglia.

Lo sfacelo anche organizzativo del Comune e delle sue diverse istituzioni nei quartieri segna una disfunzione che non corrisponde alle urgenze dei cittadini, provocandone anche la morte, in casi di interventi medici o disciplinari.

Nei primi si ha la mancanza di un intervento mirato ed immediato. Nei secondi il vagabondaggio frequente tra strade insicure e locali di gioco d’azzardo si riuniscono gruppi spregiudicati che provocano un comportamento deciso da parte delle forze dell’ordine, come capita per un’azione repressiva in un ambiente inquinato.

Il problema non è di avere un cambio di vertice, ma è altro e diverso. Altro perché si tratta di amministrare un bene comune e deve aversi democraticamente la convinzione che si tratta di bene comune, diverso perché l'amministrazione deve essere fatta in chiarezza e trasparenza.

I giovani disoccupati provengono dalle più varie e diverse radici: quelli out che hanno abbandonato la scuola e si sono dati alla strada ed alle sue organizzazioni camorristiche o para, i diplomati ed i laureati che non hanno nessuna prospettiva di lavoro autonomo o dipendente, quelli che il lavoro lo avevano e sono stati licenziati per fallimento o, extrema ratio, ridimensionamento dell’azienda.

A sua volta la cronaca quotidiana riporta episodi di disfunzione nei diversi servizi, per esempio a riguardo degli asili nido e degli invalidi.

Così a proposito del traffico che si svolge spesso a pericolo della gente.
Così a proposito delle bande di delinquenti che troppo frequentemente arrivano ad uccidere.
Così lo spargersi della prostituzione fino agli adolescenti e l’indurirsi delle maniere di gestione.

Si potrebbe continuare con il pessimo stato dell’edilizia abitativa e monumentale dello stato.
Viene fuori un elenco lungo di disfacimento della pubblica amministrazione.

Però tutto ciò che è gestito male è riparabile, con maggiore facilità, in via preventiva e sarebbe una manna per i tanti rioni di Napoli nei quali fiorisce e troneggia la malavita, da Scampia a Traiano ed a tutti i paesi della provincia attaccati a Napoli.

Nell’attività di prevenzione sono un valido tesoro i giovani disoccupati, ammaestrati e pagati per la sopravvivenza.

Se si riesce a riportare l’ordine, passa la crisi.

Se il disordine aumenta può essere, invece, guerra civile e ci perdono tutti. Leggano la cronaca.
23/9/2014


Vincenzo    Cicala

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