TITOLO: LA CORRUZIONE
PUBBLICA
La malavita ha sui rifiuti solidi urbani una egemonia con la
quale le autorità devono ogni giorno fare i conti perché gli impianti
funzionino, perché i camion, scortati magari dalla polizia, possano arrivare
alla meta dell’inceneritore e che questo non venga sabotato ecc … La malavita occupa
il territorio e lo usa territorio ed abitanti stessi per le sue attività. Nelle
zone delle 219, la malavita, con un sistema quanto mai semplice, si trova ad
essere la maggiore possidente di
immobili . L’ente pubblico mette in vendita le abitazioni,ossia concede agli
occupanti la possibilità di riscattarle a basso prezzo. La malavita presta i soldi per.
In una maniera o nell’altra l’occupante paga il prestito ma, se i locali
servono, deve andarsene. La posizione di possesso delle cose e degli uomini che
ha la malavita è posizione di prestigio, è
capacità di distribuire lavoro alla propria maniera ed è anche e
soprattutto tenere in mano l’economia dei luoghi. Questo significa effettiva
disponibilità della popolazione residente ai desiderata dei
padroni. In quei luoghi lo stato
rappresenta un ‘entità estranea, è la malavita il governo da obbedire e temere. E temere da subito ,non
alla fine di un processo decennale, poiché quella che la malavita reputa sia
giustizia ha una esecuzione immediata di lesioni fisiche nel migliore dei casi,
di assassinio nel peggiore. L’organizzazione della malavita è piramidale. Dei
vantaggi e dei soprusi gode il vertice, gli altri, a scendere a scendere,
godono privilegi sempre minori fino ad arrivare ai precari,impegnati giusto per
i bisogni del momento.
Ad una organizzazione, simile e privilegiata, hanno dato
origine i partiti. Fino magli anni 70
l’azione dei grandi partiti dava idea della partecipazione del popolo al potere. Dopo vi è stata la parentesi
autoritaria craxiana già votata ad una
organizzazione autoritaria e ad una
prevalenza del progetto economico su quello civile. La città degli affari, con
la parentesi del governo Prodi, nasce con Berlusconi Anche in questo caso abbiamo un’organizzazione
piramidale. La piramide riserva per sé i
privilegi ed estende i suoi poteri di nomina a tutta l’organizzazione
dell’amministrazione dello Stato. Le classi tradizionali e i cosiddetti “ceti
intellettuali” scompaiono dalla scena e, gradualmente, arretrano fino ai
gradini più bassi della scala sociale. Si ha lo sfarinamento di essa e
gradualmente scompare la funzione del “popolo”. Esso gradualmente perde quelle
leggi, come quella elettorale, che ne sancivano la responsabilità. Si
assottiglia sempre più il welfare e per ultimo gradualmente perde di peso la
forza contrattuale del sindacato. Mostruoso il monopolio dei concorsi e dei
posti di comando. Lo spoils system (legge 15 luglio 2002, n. 145
(c.d. “legge Frattini”)) da la possibilità ai
partiti che vanno al potere di
sostituire i vertici dell’amministrazione dello stato con affiliati di proprio gradimento,una procedura
iniqua che ha contribuito a diminuire la funzionalità dell’apparato ed a
trasmettere l’inquinamento in periferia. Bisogna annotare che uno dei settori nei quali
si è avuto una esondazione di nomine politiche è stato quello sanitario. Sono nati gli scandali di cure sanitarie
improprie che hanno portato la morte in sala operatoria, ed anche nelle corsie,
la recisione di nervi connessi alla
parola, l’ingessatura sbagliata che porta il braccio alla cancrena , gli
interventi impropri in sala di rianimazione ecc … Sono nomine che incidono
sulla nostra pelle. Incidono sulla nostra vita quotidiana e così anche tutti
gli sperperi che hanno contribuito ad alzare la spesa pubblica fino a rendere
necessari quei provvedimenti sul lavoro e sulle pensioni che hanno taglieggiato
la povera gente, perché risultava invece difficile e catastrofico incidere sui
privilegiati. Questi in pratica sono
riuniti in gruppi detti lobby, i quali antepongono i propri eccessivi
interessi, spesso ai limiti della legge,
a quelli della nazione. Antepongono anche gli interessi della famiglia. Simile cosa ebbe a proclamare
in pieno Parlamento un Ministro nel presentare le proprie dimissioni provocando
la crisi del governo Prodi. Lo spappolamento socio economico del popolo
italiano, di cui parla Alberto Asor Rosa –la Repubblica del 2 ottobre- si
riferisce all’ultimo ventennio ed ha ragione perché vi è stato il dominio degli
affari personali. Il governo dei luoghi è divenuto occasione di arricchimento
degli affiliati e di spoliazione del pubblico. Noi del Sud, a meno che non si
voglia dar credito alla targhetta del plebiscito garibaldino, dal 1861 non
siamo mai stati popolo. Siamo stati conquistati di sorpresa – assolutamente
impreparati a respingere anche un drappello di invasori- ed abbiamo avuto due
pause nelle quali ci siamo sentiti riconosciuti come cittadini,quella del
fascismo e quella del welfare. Emblematica e da tenere bene in mente la
rappresentazione di Francesco Rosi. Lo sfascio della collina del Vomero e di
Posillipo sarebbe dovuto essere la ricostruzione del dopoguerra. Allo stesso
modo la ricostruzione post terremoto è rappresentata da Scampìa
e da tutte le 219 dei paesi della provincia, vero nido di serpi che ti
mozzicano e ti segnano in maniera indelebile già quando nasci. L’invasione è
estesa alla zona orientale, alla costa, al terreno di tutta quella meravigliosa
conca, pianura circondata da una collana di monti, delle province di Napoli e
Caserta. Berlusconi ha continuata la
disgregazione del popolo italiano,ma, per questa parte , ha solamente rifinita
un’opera a stato di avanzamento quasi ultimativo.
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