La valutazione dell'euro è doppia. Per il salario del lavoratore generico, che non gode di privilegi di regime, un euro vale duemila lire.Per i prezzi dei prodotti al consumo un euro vale mille lire.Vale ancora mille lire per i servizi e le tasse dello Stato. A Napoli la tassa sui RSU vale 600 euro all'anno ed è in aumento. In questo caso un euro vale assai meno di mille lire se si fa il paragone con la tassa del 2001.
Il discorso non ha toccato il rincaro del servizio sanitario che è uscito dalla gratuità anche per le categorie privilegiate,poveri ed invalidi al 100%.
Non ha toccato beni e servizi primari come gas,elettricità,assicurazioni,acqua.In questi casi la privatizzazione,mentre assicura un guadagno sicuro all'imprenditore,non partecipa alle spese di allacciamento e di manutemzione. La Napoletana Gas per esempio, per l'allacciamento di un vechio edificio, ai margini della condotta principale, prende da cinquemila euro in sù. L'Enel non prende di meno per dare elettricità ad un edificio decentrato.
A Napoli il costo di assicurazione di un'auto seminuova è ormai un terzo del valore di mercato dell'auto ed anche di più.
I contributi che lo Stato percepisce per la giornata lavorativa di un operaio di una piccola impresa agricola oppure edile è parte significativa del compenso della giornata d lavoro.A Napoli dagli anni ottanta le miriadi di piccole imprese che formavano ua parte della classe media di liberi imprenditori onesti sono sparite dagli elenchi della Camera di Commercio. Quelle che sono rimaste lavorano tutte in nero e sono controllate dalla camorra.Esiste,per la verità, una correità dello Stato nell'impoverimento dei ceti sociali e delle famiglie, una congruenza delle politiche sociali con gli interessi della malavita che fa spavento e spinge alla ribellione.
I dati ISTAT indicano un impoverimento delle famiglie. Il guadagno non riesce a pagare le necessità della famiglia che è costretta a ricorrere ai risparmi.
Induce alla riflessione l'atteggiamento del governo e della classe dirigente politica in generale nei riguardi del referendum sulle centrali nucleari e sulla privatizzazione dell'acqua.
Il Presidente del Consiglio ha espresso, apertis verbis, la convenienza di evitare il referendum sull'energia atomica per evitare un voto sfavorevole alle amministrative. La stessa cosa pensa di fare con il referendum sull'acqua, cioè lo slancio missionario di Zanottelli ed un discorso che coinvolge la possibilità di soravvivenza della popolazione mondiale, viene drenato dalla convenienza elettorale.
Vano è pensare ad una difesa degli interessi popolari da parte di una opposizione immiserita da un confronto dialettico continuo e defaticante all'interno, rappresentativo di multiformi interessi di parte e non di inteessi popolari.
NON ABBIATE PAURA diceva Giovanni PaoloII. Con coraggio, umiltà e spirito di servizio i cattolici italani devono riprendere lo spirito di quella Costituzioe di cui sono stati parte attiva e devono difendere quel welfare che aveva dato all'Italia -e per la prima volta - un ceto media che le nuove politiche partitiche hanno in pratica distrutto. Potremo riprendere un cammino cristiano verso la civiltà.
In queso saremo sostenuti dalla fede che stiamo spendendo i nostri talenti come vuole il Signore.